Nel cuore sfarzoso della Reggia di Versailles, quando i rintocchi del clavicembalo sfioravano l’aria come dita leggere su una superficie d’acqua, Maria Antonietta danzava. La madre, Maria Teresa d’Austria, garantì alla giovane arciduchessa una formazione completa. Tra maestri di musica, di etichetta e di francese, Maria Antonietta apprese anche le basidella danza di corte, esercizio indispensabile per brillare sotto i candelabri del potere europeo. Maria Antonietta non era solo la regina, né soltanto la figura controversa di intrighi politici: in quei momenti, era una ragazza viennese che non aveva mai smesso di cercare uno spazio di libertà. La danza era il suo rifugio. Fin da bambina, alla corte degli Asburgo, aveva imparato i passi del minuetto e della gavotta, ma fu a Versailles che trasformò il rituale in qualcosa di più. Nella dorata residenza reale alle porte di Parigi, la danza era più di un passatempo: era una forma codificata di politica. Il ballo di corte, erede del balletto rinascimentale francese, serviva a stabilire gerarchie, a mostrare favori e ad affermare identità. Lontana dagli occhi rigidi dei ministri e dalla lingua tagliente dei cortigiani, Maria Antonietta trovava nella danza un linguaggio senza parole, dove nessuno poteva interromperla, correggerla o giudicarla. ...
Read More »Attualità
Mirabilia International Circus & Performing Arts Festival 2025: al via la XIX Edizione
La XIX edizione di Mirabilia International Circus & Performing Arts Festival, che si terrà dal 3 al 7 settembre 2025 a Cuneo, si preannuncia come un evento di grande rilevanza per il panorama delle arti performative contemporanee. Con il titolo People Have the Power, il Festival si propone non solo come un’opportunità di fruizione artistica, ma anche come un riflesso delle sfide sociali, politiche e culturali del nostro tempo. Sotto la direzione artistica di Fabrizio Gavosto, il festival afferma il suo impegno nella promozione della cultura, sostenendo la connessione tra il linguaggio delle performing arts e le istanze collettive. La sezione di danza di Mirabilia 2025 si distingue per la varietà dei linguaggi e la sperimentazione dei formati, proponendo performance che spaziano dalla danza acrobatica alla danza site-specific, in contesti urbani e naturali. Con 45 compagnie provenienti da Italia, Francia, Belgio, Svizzera, Spagna, Perù, Ucraina e Cile, il festival ospiterà numerosi debutti regionali e prime nazionali, confermando il suo ruolo di vetrina internazionale per le nuove produzioni. Le compagnie che prenderanno parte al festival sono: Abbondanza/Bertoni (Italia), con la nuova creazione Epifania, che porta in scena la potenza evocativa della danza contemporanea, con un focus sulla tematica del corpo come ...
Read More »Nel segno dell’étoile: omaggio ad Elisabetta Terabust
Nel giorno del suo anniversario di nascita, il Giornale della danza ricorda Elisabetta Terabust: un’artista straordinaria che ha attraversato con grazia e determinazione più di mezzo secolo di storia del balletto. Nata il 4 agosto 1946 a Varese con il nome di Elisabetta Magli, la Terabust è stata non solo una delle ballerine più raffinate del Novecento, ma anche una leader carismatica e un’instancabile promotrice della danza in tutte le sue forme. Oggi, a distanza di anni dalla sua scomparsa, il suo nome continua a evocare rispetto, ammirazione e riconoscenza. Formata alla Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma sotto la guida di Attilia Radice, Elisabetta Terabust entra giovanissima nel corpo di ballo del teatro, dove nel 1966 ottiene il titolo di prima ballerina, per poi diventare étoile nel 1972. Inizia così un percorso artistico che la porterà sui più prestigiosi palcoscenici del mondo. Meravigliosi i suoi ruoli nel repertorio classico: Giselle, La Sylphide, Il Lago dei Cigni, Lo Schiaccianoci, Romeo e Giulietta: interpretazioni che fondevano tecnica impeccabile e una profonda sensibilità scenica votata alla ricerca della perfezione. Ma è anche nella danza moderna che Terabust lascia un segno: con la compagnia dell’Aterballetto e coreografi del calibro di Glen ...
Read More »Luigi XIV, il Re Sole: sovrano della danza
Nel Seicento, il palcoscenico non era solo un luogo per l’arte: era un’estensione del trono. E Luigi XIV, il Re Sole, lo sapeva perfettamente. Prima ancora di imporsi come monarca assoluto, si affermò come protagonista indiscusso della scena. Non solo spettatore di balletti: danzatore, coreografo di potere, regista della propria immagine. A soli quindici anni, Luigi apparve sul palco del Ballet de la Nuit vestito da Sole, circondato da pianeti e stelle. Non era solo una scelta scenografica: era un atto politico. In quel momento, il giovane re stabiliva un principio visivo e simbolico che avrebbe retto l’intero suo regno: tutto ruota attorno a me. Ma quella performance non fu un evento isolato. Per oltre vent’anni, Luigi danzò pubblicamente in numerosi spettacoli, assumendo spesso ruoli allegorici: Apollo, Marte, Ercole. Ogni figura mitologica diventava specchio del sovrano. I movimenti del suo corpo, eseguiti con disciplina ferrea, erano parte integrante della sua autorità. Ogni passo, un’affermazione del suo dominio. Ogni inchino, un gesto di conquista. La danza alla corte di Luigi non era mai solo intrattenimento. Era cerimonia, strategia, architettura sociale. Ballare a Versailles significava occupare uno spazio nel cerchio del potere. Chi non sapeva danzare, letteralmente e simbolicamente, era fuori scena. ...
Read More »L’étoile Salvatore Manzo “allo specchio”
Il balletto classico preferito? Lo Schiaccianoci. Il balletto contemporaneo prediletto? Chroma di Wayne McGregor. Il Teatro del cuore? Teatro di San Carlo a Napoli. Un romanzo da trasformare in balletto? Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Midnight in Paris di Woody Allen. Il costume di scena indossato che hai preferito? Uno jabot di Rudolf Nureyev. Quale colore associ alla danza? Bianco. Che profumo ha la danza? Un’essenza forte e raffinata con note di legni, polvere e tessuto. La musica più bella scritta per balletto? Quella di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il film di danza irrinunciabile? Il ritmo del successo. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Carla Fracci e Rudolf Nureyev. Il tuo “passo di danza” preferito? Le pirouettes. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Un principe. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Sir Kenneth MacMillan. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? La ringrazierei per la possibilità che mi ha dato di vivere questa arte. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Determinazione, costanza, passione. Come ti vedi oggi allo specchio? Con ...
Read More »Da Milano a Vienna: Alessandra Ferri al timone della danza
A partire dal 1° settembre 2025, Alessandra Ferri assumerà il ruolo di Direttrice Artistica del Wiener Staatsballett, su nomina congiunta della Vienna State Opera e della Volksoper Wien. Succederà a Martin Schläpfer, il cui contratto terminerà il 31 agosto 2025, dopo una lunga e pregiata direzione. Con la nomina, Alessandra Ferri diventa anche Direttrice Artistica della Ballet Academy dell’Opera di Stato di Vienna, affidata a Patrick Armand su sua designazione. La nuova direttrice è stata selezionata tra 40 candidati, distinguendosi per la sua personalità, il progetto artistico e la visione di crescita votata alla compagnia viennese. Le sue linee guida sono state accolte favorevolmente da Bogdan Roščićb (direttore della Staatsoper) e da Lotte de Beer (Volksoper), che hanno elogiato la sua conoscenza del repertorio classico e la sua apertura verso il contemporaneo. La capitale austriaca si prepara così a vivere un nuovo capitolo di danza guidato da una delle figure più amate del balletto internazionale. Nata a Milano nel 1963, la Ferri ha studiato alla Scuola di Ballo della Scala e all’età di quindici anni è passata alla Royal Ballet School di Londra grazie ad una borsa di studio del British Council. È stata prima ballerina al Royal Ballet (1983‑1985), ...
Read More »La pece è il simbolo dell’equilibrio tra tecnica e poesia
Nell’universo etereo ed impalpabile della danza classica, ogni elemento ha una funzione precisa, anche quelli che non si vedono. Tra questi, la pece è uno degli strumenti più silenziosi ma indispensabili per ogni ballerina e ballerino. Si presenta in forma solida, friabile o in granuli, ed è leggermente appiccicosa. Collocata in un angolo del palco, come vuole la tradizione in una cassetta di legno, la pece è un materiale tecnico fondamentale che garantisce sicurezza, stabilità e controllo. Pur essendo invisibile agli occhi degli spettatori, è una presenza rassicurante per i danzatori. Serve ad aumentare l’attrito tra la scarpa (o il piede) e il palcoscenico, riducendo il rischio di scivolare e migliorando la presa nei movimenti più difficili. Nella disciplina classica, l’equilibrio tra stabilità e fluidità è tutto. Troppa aderenza può compromettere la scorrevolezza nei giri e nei pas de bourrée; troppo poco attrito può causare cadute, soprattutto nei salti o nei cambi rapidi di direzione. La pece permette ai danzatori di modulare la “presa” sul pavimento, adattandola al tipo di coreografia, al materiale del palco (legno, linoleum, marmo), all’umidità dell’ambiente e talvolta alla sudorazione personale. Ogni artista sviluppa negli anni un rapporto istintivo con la pece: sa come dosarla, quanto ...
Read More »Auguri di buon compleanno al principal Friedemann Vogel
Nato a Stoccarda (1 agosto 1979), Vogel ha studiato alla John Cranko Schule e presso l’Académie de danse Princesse Grace di Monte Carlo. Nel settembre 1998, dopo aver vinto il Prix de Lausanne, ha fatto il suo debutto al Balletto di Stoccarda di cui è diventato primo ballerino nel 2002. Nel corso della sua carriera ha danzato come étoile-ospite con alcune della maggiori compagnie al mondo, tra cui il Teatro alla Scala, English National Ballet, Balletto Mariinskij, Balletto Bolshoi, National Ballet of China, Tokyo Ballet, Hong Kong Ballet, Ballets de Santiago del Cile, Finnish National Ballet, Staatsballett Berlin, Bayerisches Staatsballett, Teatro dell’Opera di Roma, Royal Swedish Ballet, Mikhailovsky Ballet, Wiener Staatesballett, Korea National Ballet e Béjart Ballet Lausanne. Ha danzato molti dei grandi ruoli maschili del repertorio, tra cui il fauno ne Il pomeriggio di un fauno di Jerome Robbins, Apollo nell’Apollon musagète e Diamanti in Jewels di George Balanchine, Albrecht nella Giselle di Patrice Bart e Yvette Chauvir, Solor ne La bayadère di Natalija Makarova, Colas ne La fille mal gardée di Frederick Ashton, James ne La Sylphide di Erik Bruhn e il poeta in quella di Michel Fokine, Rudolf nel Mayerling e Romeo nel Romeo e Giulietta di ...
Read More »Maître de ballet: il cuore nascosto della danza
Nel mondo affascinante e rigoroso del balletto classico accademico, gli spettatori tendono a focalizzarsi sui ballerini, sulle étoile, sui coreografi o sui teatri prestigiosi. Tuttavia, dietro ogni blasonata compagnia, dietro ogni interpretazione impeccabile e ogni gesto che sfiora la perfezione, esiste una figura discreta ma fondamentale: il maître de ballet. Una sorta di direttore d’orchestra senza bacchetta. Il termine francese si traduce letteralmente in “maestro del balletto”, ma questa definizione non rende giustizia alla complessità e delicatezza del suo ruolo. È una figura ponte tra l’arte e la disciplina, tra la tradizione e l’evoluzione della danza. Un artigiano dell’eccellenza, che lavora lontano dai riflettori per garantire che ogni gesto, intenzione o dettaglio sia veicolo di autenticità e grazia. Il maître è responsabile dell’allenamento quotidiano dei ballerini, della trasmissione del repertorio e dell’integrità stilistica delle coreografie, siano esse classiche, neoclassiche o contemporanee. In molte compagnie, è anche l’occhio esterno che supervisiona le prove, corregge dettagli minimi ma cruciali, armonizza i movimenti e la musicalità del corpo di ballo per garantire che ogni produzione rifletta il livello artistico e tecnico richiesto. Non è semplicemente un insegnante: spesso è un ex ballerino di altissimo e prestigioso livello, con anni di onorata e comprovata ...
Read More »L’étoile Sara Renda “allo specchio”
Il balletto classico preferito? Don Chisciotte. Il balletto contemporaneo prediletto? La bella addormentata di Mats Ek. Il Teatro del cuore? Opera National di Bordeaux. Un romanzo da trasformare in balletto? Il Gattopardo di Giuseppe Tommasi di Lampedusa. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Colazione da Tiffany. Il costume di scena indossato che hai preferito? Il tutù del passo a due di “Cenerentola”, coreografia di David Bintley. Quale colore associ alla danza? Il rosa e il bianco. Che profumo ha la danza? La danza ha il profumo della vita, quando balli puoi percepire e finalmente comprendere il sentore dell’esistenza. La musica più bella scritta per balletto? Romeo e Giulietta. Il film di danza irrinunciabile? Billy Elliot. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Michail Barysnikov e Carla Fracci. Il tuo “passo di danza” preferito? Grand Jetè. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Kitri. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Rudolf Nureyev. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Le direi di ispirare nuovi balletti classici. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Arte, purezza, ineguagliabile. Come ti vedi oggi allo ...
Read More »