Excursus semiserio Ed eccoci qua privati del minimo sindacale per lavorare: il “tu mi guardi e io faccio” respirando la stessa aria, non è più possibile. E poi sai, noi che in gioventù abbiamo visto Animal-house, ricordiamo che quando una cosa dura nel tempo e quindi si fa più dura, i duri cominciano a giocare (to play, recitare, suonare). E con un vetro in mezzo o attraverso un video, non solo non è la stessa cosa: semplicemente non è. Crediamo che per un teatro e una danza sani, a maggior ragione in questo periodo, servirebbero inspirazioni ed espirazioni sane, ancorché in solitaria, cogliendo, se vivi da artista (ars, artis=mestiere), la preziosità che un eremitaggio forzato può nascondere. Beninteso che di questi tempi, la questione più che logica é pneumatologica, noi creativi del movimento, in questa “danza immobile” alla quale siamo sottoposti, dovremmo almeno fare in modo che le mascherine che indossiamo nascondano e rivelino nello stesso tempo, anche forme fantastiche; come a dar forma allo status quo creativo del portatore. Qualche idea per creativi titubanti: novelli Joker? Il nero nasone di Pulcinella, phantom, the mask fino alla bianca algidità delle maschere orientali…e ognuno inventi quella che vuole. Ancora una volta, ...
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