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Riflessione sul mondo e sulle relazioni con gli altri in “Becoming” di Iván Pérez

Il 22 agosto 2017, all’interno della 37sima edizione di Operaestate Festival Veneto, il Teatro Remondini di Bassano del Grappa (VI) ospita la compagnia olandese INNE con Becoming, coreografia di Iván Pérez, interpretato da Christopher Tandy, Majon van der Schot, Wei-yun Chen, musica di Rutger Zuydervelt. All’inizio del 2016, grazie al progetto europeo Pivot Dance (programma triennale sostenuto da Creative Europe dell’Unione Europea, volto a mettere in contatto coreografi, produttori e pubblico), Pérez incontra l’imprenditore culturale Joriene Blom con cui fonda INNE, una piattaforma in cui incontrarsi e creare, dare vita a nuove collaborazioni e partnership, un’opportunità per esplorare nuovi metodi e pratiche artistiche. Con Becoming, il coreografo spagnolo costruisce una riflessione su chi siamo e su chi diventiamo nella relazione con gli altri, uno sguardo sul mondo in costante movimento, sul cambiamento di identità nel tempo e nello spazio, attraverso i gesti dei danzatori che si muovono tra collettività e individualità, empatia e connessione, in una rete di contatti che compongono una comunità in cerca di una sua possibile collocazione. ORARI & INFO 22 agosto 2017, ore 21.00 Teatro Remondini Via Vendramini 35 Bassano del Grappa (VI) Biglietteria del Festival: +39 0424 524214 Stefania Napoli Fotografia: Alwin PoianaIl www.giornaledelladanza.com

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“LA NONA (dal caos, il corpo)”: una profonda riflessione sull’uomo e l’umanità

“LA NONA (dal caos, il corpo)”: una profonda riflessione sull’uomo e l’umanità

LA NONA (dal caos, il corpo), su musica di Ludwig van Beethoven, segna il debutto della Compagnia Zappalà Danza nel teatro felsineo: terzo capitolo del progetto Transiti Humanitatis, ideato da Nello Calabrò e Roberto Zappalà, il balletto arriva sul palcoscenico del Teatro Comunale di Bologna per tre serate consecutive: il 28, il 29 e il 30 settembre 2017. Fonte d’ispirazione del progetto ‒ che vede la firma di Roberto Zappalà per coreografie, regia, scene e luci ‒ è la celebre Sinfonia n° 9 op. 125 “Corale” di Beethoven, nella trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt, interpretata per l’occasione dai pianisti Luca Ballerini ‒ che torna nella sua città d’origine ‒ e Stefania Cafaro, e dal controtenore Riccardo Angelo Strano, impegnato nel celebre An die Freude (Inno alla gioia) di Friedrich Schiller. Roberto Zappalà, fondatore e direttore artistico dell’ensemble siciliano, propone una riflessione sull’uomo e sull’umanità, sulla sua condizione di perenne conflitto e sulle speranze di solidarietà universale, scegliendo come materiale musicale la sinfonia divenuta simbolo di pace e fratellanza per eccellenza. Ma il mondo a cui la compagnia indirizza il suo “bacio” è quello di oggi, globalizzato e allo stesso tempo diviso, la cui spaccatura più profonda e dolorosa ...

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Al Teatro Romano di Verona va in scena la danza metropolitana di “Stomp”

Dopo la Carmen rivisitata dal Victor Ullate Ballet esplode l’acrobatica danza metropolitana della compagnia inglese Stomp che porta in scena il “suono” del nostro tempo ritmato da oggetti della quotidianità come pneumatici, scope e bidoni. Cinque le serate: dall’8 al 12 agosto al Teatro Romano con inizio alle 21.15. Stomp è una compagnia conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, in oltre quaranta Paesi, per le sue originali ed entusiasmanti esibizioni. «Pura magia da palcoscenico, ballerete sulle vostre poltrone!» scrisse una volta il Sunday Telegraph recensendo lo spettacolo, una frase divenuta storica. Senza trama, senza personaggi e senza parole, Stomp traduce in una sinfonia intensa e ritmica i rumori e le sonorità della civiltà urbana contemporanea dando vita a uno straordinario “concerto” di grande ironia e spettacolarità, trasformando le scope in strumenti, i battiti delle mani in dialoghi, i bidoni della spazzatura in percussioni. Il disordine della vita urbana diventa fonte di stupore e ritmo contagioso sfidando continuamente ogni convenzione sui confini di genere. Stomp è infatti danza, teatro e musica insieme. È un elettrizzante live rock ma anche un anomalo concerto sinfonico in stile videoclip con una maestosa coreografia urbana, che possiede la furia ritmica e sensuale del flamenco ...

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Il mito di Dorian Gray rivive nella danza di Keos Dance Project

Il mito di Dorian Gray rivive nella danza di Keos Dance Project

  L’opera più famosa di Oscar Wilde torna a rivivere nella 38a edizione del Festival La Versiliana, diretto da Massimiliano Simoni, con The Mirror – Dorian Gray Effect della compagnia Keos Dance Project, in scena in prima assoluta al Teatro Grande – La Versiliana di Marina di Pietrasanta (LU) il 22 agosto alle ore 21:30. Lo spettacolo, ideato, coreografato e diretto da Stefano Puccinelli, si articola attraverso un linguaggio poliedrico, sfaccettato, che caratterizza fortemente il genio creativo dell’autore toscano, avvezzo alla contaminazione degli stili coreografici più disparati, altalenanti tra l’eleganza del neoclassico alla durezza dell’hip hop. THE MIRROR – DORIAN GRAY EFFECT, affronta in chiave contemporanea l’estetismo di cui si nutre il protagonista dell’opera di Wilde, o meglio, pone il focus sul nuovo tipo di estetismo, con le stesse radici insite nell’essere umano, ma potenziato nella società di oggi, amplificato all’estremo dai nuovi mezzi di comunicazione sempre più sofisticati nell’indurre desideri artificiali: la forzata, esasperata voglia dell’apparire, di tutto ciò che è estremamente bello o così appare ed il suo opposto, il piacere a tutti i costi e a qualunque prezzo, provare ogni genere di esperienza per soddisfare l’io narcisista, anche a discapito dei propri simili. Il ritratto dipinto, che nel romanzo decadente si deturpa al posto di Dorian Gray mostrando gli esiti del suo modus vivendi, ha in quest’opera ...

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Tuffo nel mondo di Ovidio con la prima nazionale di “Morphoses” di Corinne Rochet e Nicholas Pettit

Il 21 agosto 2017, all’interno della 37esima edizione di Operaestate Festival Veneto, i suggestivi spazi del Palazzo Pretorio di Cittadella ospitano Collectif Utilitè Publique con la prima nazionale di Morphoses, concept, coreografia e interpretazione di Corinne Rochet e Nicholas Pettit, musiche Nicholas Pettit. Fondata nel 2003 a Losanna da Rochet e Pettit e vincitrice del Premio Aerowawes nel 2007, la compagnia svizzera fonda i suoi lavori in particolare sul rapporto tra l’individuo e il suo ambiente, sviluppando uno stile che esplora le origini delle forme, giocando sui concetti di costruzione e decostruzione, fluidità e spessore gesti, invitando il pubblico a partecipare, soddisfacendo il suo bisogno di astrazione. Morphoses è un tuffo nel mondo fantastico di Ovidio alla ricerca di un legame tra le sue metamorfosi e le nostre leggende contemporanee, che riflettono le nostre paure, le nostre speranze, un lavoro coreografico molto vicino alle arti visive, in cui l’immaginazione diventa la materia prima per le interazioni tra corpi danzanti e fogli bianchi, metafora della fantasia e del nostro bisogno di fuggire verso altre verità e altri mondi, popolati da esseri divini, soprannaturali e mostruosi. ORARI & INFO 21 agosto 2017, Ore 19.00 e 21.00 Palazzo Pretorio Via Marconi, 30 35013 ...

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La danza hip hop tra contaminazione e disciplina. Intervista a Luca Lupi

La danza hip hop tra contaminazione e disciplina. Intervista a Luca Lupi

  La formazione professionale del livornese Luca Lupi è avvenuta sotto la guida di maestri di fama nazionale e internazionale nelle diverse discipline, consentendogli di acquisire la padronanza delle tecniche contemporanee e caratterizzando in lui particolari doti di insegnante dal forte impatto emotivo, scenico, coreografico e di avanguardia. Il suo insegnamento, basato su disciplina, rispetto, responsabilità, simpatia e raggiungimento degli obiettivi, riesce a coniugare le nuove tendenze hip hop con il modern in una combinazione innovativa ricca di energia e tecnica di sicuro effetto e molto apprezzata dagli allievi sia dei corsi base che dei corsi avanzati. Con la sua sensibilità ed impronta personale ricca di contemporaneità di stili, riesce a cogliere le innovative opportunità e potenzialità che l’hip hop offre. Una formazione senza ombra di dubbio eterogenea, radicata moltissimo nell’hip hop, ma anche molto contaminata da discipline ben diverse, come la danza modern, contemporanea e anche classica. Come mai questa tua scelta di percorso formativo così variegato? Ritengo fondamentale che la formazione di un ballerino avvenga a tutto tondo, esplorando ogni disciplina di danza possibile, perché ciò lo rende sicuramente più completo. Detto questo, guardando nello specifico alla mia esperienza personale, posso dirti che il mio approccio all’hip hop ...

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“Carmen”: Victor Ullate Ballet torna al Teatro Romano di Verona

Venerdì 4 agosto s’inaugura la sezione danza dell’Estate Teatrale Veronese al Teatro Romano. In scena, in “prima” nazionale, Carmen nell’esecuzione del Victor Ullate Ballet. Dello stesso Ullate la coreografia che si avvale delle musiche dell’opera di Bizet e di musiche originali di Pedro Navarrete. Torna così a Verona – dove era stato nel 1993 e nel 2004 con la compagnia da lui fondata nel 1988 – il celebre coreografo spagnolo con un grande passato di danzatore nel prestigioso Ballet du XXème Siècle di Maurice Béjart dove danzò dal 1964 al 1980. E proprio con la compagnia di Béjart, ensemble che negli anni Settanta e Ottanta cambiò la danza a livello mondiale riempiendo piazze e parchi come avveniva con i concerti rock, Ullate fu più volte a Verona. A partire da quell’indimenticabile 23 agosto 1975, quando in un’Arena esaurita era in programma la IX Sinfonia di Béjart su musica di Beethoven. In scena quasi cento danzatori: quelli del Ballet du XXème Siècle, quelli del Théatre Royal de la Monnaie di Bruxelles e quelli del Corpo di Ballo dell’Arena. Una data indimenticabile perché quando, a serata appena iniziata, una pioggia scrosciante costrinse gli orchestrali ad abbandonare la buca e a mettersi al ...

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La confessione dell’anima con l’intenso “A cuore aperto” della Compagnia Fabula Saltica

Il 9 agosto 2017, presso i Giardini della Filarmonica Romana (RM), la Compagnia Fabula Saltica e l’attrice Elena Croce presentano A cuore aperto – Ballata per voce sola, regia di Alessio Pizzech, coreografia di Claudio Ronda, musiche originali di Paolo Zambelli eseguite dal vivo dai Giovani Archi Veneti, produzione Associazione Balletto Città di Rovigo, in collaborazione con Comune di Rovigo – Teatro Sociale, contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – ArcoDanza Regione del Veneto. Attiva dal 1986 nella produzione e diffusione di spettacoli di danza, Balletto Città di Rovigo dà vita ad una compagnia interna denominata Estballetto che nel 1990 cambia nome e diventa Fabula Saltica. La ricerca di una propria identità culturale e artistica spinge la compagnia all’incontro con numerosi artisti come Gheorghe Iancu, Robert North, Ismael Ivo, Luciana Savignano, Monique Loudière, Paolo Zambelli, Luisa Spinatelli, Tony Scott e molti altri, che con il loro lavoro e la loro esperienza hanno contribuito alla creazione di un repertorio contemporaneo, versatile e stilisticamente innovativo. Liberamente ispirata ai Sonetti di William Shakespeare e interpretata da Vito Alfarano, Martin Angiuli, Melania Chionna, Federica Iacuzzi, Marco Mantovani e Malwina Stepien con la straordinaria Elena Croce (collega dei nomi più importanti ...

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“Mamma mia!”: la versione italiana del celebre musical conquista il pubblico

Nel ruolo di protagonista femminile Sabrina Marciano, circondata da un cast di oltre 30 artisti. Le musiche degli Abba sono eseguite dal vivo dall’orchestra in un’ambientazione tecnologica con vera acqua di mare e bagnasciuga Mamma Mia! è uno di quei musical che si sogna un po’ tutta la vita, soprattutto chi come me è cresciuto sulle note degli Abba ‒ spiega Massimo Romeo Piparo ‒ Sarà il titolo dell’estate e quello che anche quest’inverno per due ore ci farà sentire al mare […] Sono cresciuto con gli Abba e ho visto lo spettacolo per la prima volta a Londra alla sua terza replica  ‒ prosegue Piparo ‒ Volevo farlo in inglese, ma dall’Inghilterra hanno voluto un’edizione in italiano. Oggi mi accorgo quanto funzioni, perché la storia sta tutta dentro i testi delle canzoni. I puristi? Sono quelli che meno conoscono le cose. È uno spettacolo molto femminile, molto “donna”  ‒ continua il regista ‒ la protagonista per vent’anni ha gestito una sconfitta sonora, di quelle che noi uomini riusciamo a dare senza nemmeno accorgercene. Ha metabolizzato e trasformato tutto in forza, concentrandosi sulla figlia. Ma a rovinare la festa si ripresenta lui e in un momento ribalta 20 anni di ...

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