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Nella danza trovo “onestà”: intervista a Sasha Riva

Sasha Riva è nato il 3 febbraio 1991 a Fairfax County, Virginia (USA), ma è cresciuto in Italia. All’età di sedici anni ha studiato per un anno presso l’Accademia di danza contemporanea di Susanna Beltrami a Milano e dopo, anche senza aver avuto molta formazione nel classico, è entrato a far parte della Scuola del Balletto di Amburgo John Neumeier diretta da Marianne Kruuse dove ha studiato per tre anni (settembre 2008 – giugno 2011). Come insegnante principale nella scuola di Amburgo ha avuto Kevin Haigen. Nel corso di questi anni, in occasione di spettacoli ed eventi con la scuola, Sasha ha danzato ruoli da Solista in balletti di Neumeier come “Yondering”, “Vaslaw” e “Das Knaben Wunderhor” e ha anche iniziato a prendere parte in alcune produzioni con la compagnia del Balletto di Amburgo. Sasha è inoltre stato accettato e ha frequentato per quattro volte il corso estivo con NDT (anni 2010-2012-2013-2015). Nell’agosto 2011 Sasha Riva è entrato a far parte della compagnia del Balletto di Amburgo John Neumeier, dove è rimasto fino al luglio 2016. Durante i suoi anni in Compagnia (oltre a danzare in tutte le diverse produzioni di Neumeier che erano nel repertorio in quei cinque anni), ...

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Essenza e passione: intervista a Josè Perez

Josè Perez, nasce all’Havana (Cuba) nel 1976. Inizia i suoi studi alla Scuola Nazionale “Alejo Carpentier”. Si diploma nel 1996, dopo aver frequentato il “Nivel Mediio” al Teatro Garcia Lorca, con la qualifica di “Ballerino ed insegnante di danza classica”. Nell’estate del 1996 viene invitato in Italia per partecipare al “Concorso Giovani Talenti”, lo vince e viene scritturato dalla “Compagnia del Teatro Nuovo” di Torino con la qualifica di “Solista”. Dopo aver ballato per alcuni mesi con la “Compagnia Nazionale Cubana”, decide di lasciare il suo paese per trasferirsi in Brasile. Nello stesso anno vince la medaglia d’oro al “Concorso Internazionale di Balletto” dell’Havana ed un’altra al “Grand Prix Uneal”. Nel 1997 vincitore del premio al “Festival Internacional de Brasilia”. Nel 1998 si trasferisce in Germania, iniziando così la sua carriera di primo ballerino all’Opera di Dresda. Nel 2003 riceve il “Mary Wigman Price” come miglior ballerino dell’anno. Nel luglio del 2003 entra a far parte delle stelle dello “Scottish Ballet”. Nel marzo del 2004 viene invitato, per i suoi meriti artistici, alla trasmissione italiana “Amici di Maria De Filippi” e a Roma riceve il “Premio Gino Tani” per le sue straordinarie doti di ballerino classico. Sempre nel 2004 viene ...

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La tecnica maschile – Lo stile di Arthur Saint-Léon – di Flavia Pappacena

“Tra storia e tecnica della danza” di Flavia Pappacena   La tecnica maschile – Lo stile di Arthur Saint-Léon   Arthur Saint-Léon (1815-1870) viene ricordato per la sua multiforme competenza di violinista e di coreografo (soprattutto del celebre balletto Coppelia andato in scena all’Opéra di Parigi il 25 maggio 1870), ma difficilmente lo si ricorda come danzatore. Si era formato con il padre Arthur Michel nella linea della scuola dell’Opéra di Parigi e in breve tempo aveva raggiunto la notorietà come danzatore di grandi capacità tecniche e interpretative. Riguardo alle esibizioni degli anni Quaranta in Francia, in Inghilterra e in Italia, tutte le recensioni che uscirono sui giornali concordano nel rilevare una tecnica vigorosa e dal tratto fortemente mascolino, una tecnica caratterizzata da una non comune capacità di elevazione nel salto e da una perizia nell’eseguire veloci ed estremamente elaborate pirouettes. In Italia, in cui era ancora in auge la tradizione autoctona fondata su una tecnica asciutta e di stampo decisamente atletico, Saint-Léon fu apprezzato, invece, per la leggerezza, la morbidezza e la grazia, oltre che per la rara capacità di sospendere il corpo nell’aria durante il salto. Prerogativa, questa, che fu eguagliata in seguito da altri danzatori, ma per ...

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“Un esercizio è un dialogo continuo fra mente e corpo” afferma Eric Franklin nel suo nuovo libro

Preparazione alla Danza – Allenamento specifico per esibirsi al meglio in qualunque forma di danza è il nuovo interessante manuale sull’arte coreutica scritto da Eric Franklin, pioniere nel campo della visualizzazione finalizzata all’allenamento fisico, edito ancora una volta dalla casa editrice romana Gremese. Suddiviso in dieci capitoli di largo respiro, il volume riflette il percorso di insegnamento e ricerca portato avanti dal Direttore del Franklin Method Institute, fondato in Svizzera. Nei suoi studi Franklin integra le discipline somatiche con i tradizionali schemi di allenamento fisico. Tutto ha avuto inizio nel 1991, quando Franklin insegnava all’American Dance Festival (ADF). A quel tempo il maestro aveva già messo a punto un sistema di allenamento con le fasce elastiche, prendendo spunto da un vecchio compagno di danza che si allenava con una camera d’aria di bicicletta. Da quel momento il ricercatore non smette di offrire ai suoi studenti altri sistemi di esercizi, richiesti con sempre più insistita frequenza ormai. Lo scopo di tali esercizi, come afferma lo stesso autore nell’Introduzione, era quello di “far godere ai danzatori benefici immediati e offrire loro la possibilità di sviluppare forza e flessibilità in maniera consapevole”. Per tale fine, nel manuale viene dato largo spazio ai concetti ...

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La bellezza risiede nella libertà: intervista ad Emanuele Soavi

Emanuele Soavi, coreografo residente dal 2006 nella città di Colonia (Germania). Italiano di nascita, nato a Ferrara, inizia la sua formazione di danzatore presso la scuola del Balletto di Toscana di Firenze. Dal 1995 entra a far parte, prima della compagnia del Teatro Opera di Roma, Teatro la Fenice di Venezia, poi nel 1998 al Theater Dortmund e nel 2001 nella celeberrima compagnia Olandese Introdans, dove sino al 2007 interpreta tra gli altri creazioni di Jiri Kylian, Hans van Manen, William Forsythe, Nils Christe, Renato Zanella, Nacho Duato, Karole Armitage, Mats Ek. Contemporaneamente inizia dal 2004 la sua attività di coreografo dove firma lavori per Teatri e Festival Europei e Internazionali, come Theater Aachen, Theater Dortmund, Stadttheater Regensburg, Dock11 Berlin, Staatstheater am Gärtnerplatz München, Theater Duisburg, Bolzano Danza, ARTMark Festival Witebsk Bellarussia, Mittelfest in Cividale del Friuli, SATFestival Barcelona, Schrittmacher Festival Aachen, Tanzwoche Dresden, Odeon Tanz Wien, Löft Leipzig e Korzo Theater all’Aia in Olanda. Nel 2011 crea nella città di Colonia la “Emanuele Soavi incompany” insieme ai partner Tanzarchive Köln, Gestik Department – Università di Colonia dove, collabora con numerosi Artisti di fama Internazionale e, riceve il premio Città di Colonia come miglior Artista e Interprete con la coreografia ...

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La Danza insegna a vivere: intervista ad Alessio Rezza

Alessio Rezza nasce a Modugno (Bari) dove inizia a studiare danza classica. Viene poi ammesso alla scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano dove si diploma nel 2008. Per un breve periodo danza con la compagnia del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, poi viene scelto da Luciano Cannito per danzare come Primo Ballerino ospite nell’opera “Adriana Lecouvreur” al Teatro Massimo di Palermo e poi nella creazione del suo “Romeo e Giulietta” nel ruolo di Mercuzio. Nel giugno 2009 supera l’audizione ed entra a far parte del corpo di ballo dell’Opéra di Parigi dove danza nella stagione 2009/2010. Nel settembre 2010 si stabilisce al Teatro dell’Opera di Roma dove interpreta diversi ruoli del repertorio classico e contemporaneo tra cui: Basilio in “Don Chisciotte” (M. Messerer), Franz in “Coppelia” (R. Petit; E. Vu An), Albrecht in “Giselle” (P. Ruanne), Frédéric in “L’Arlésienne” (R. Petit), il Principe ne “Lo Schiaccianoci” (S. Muchamedow; A. Amodio), James in “La Sylphide” (M. Gielgud), Bim in “Gaîté Parisienne” (M. Béjart), l’idolo d’oro ne “La Bayadère” (R. Avnikjan), Mercuzio in “Romeo e Giulietta” (P. Bart), l’uccello blu ne “La Bella Addormentata” (P. Chalmer), “Chaconne” (J. Limòn), “Vertiginous Thrill of Exactitude” (W. Forshyte), les jardiniers in “Le ...

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“Il Lago dei Cigni”, una fiaba ancora viva

Storicamente Il Lago dei Cigni è il primo dei tre balletti di Tchaikovsky, composto tra il 1875 e il 1876, ma la sua realizzazione coreografica definitiva è successiva sia a La Bella Addormentata (1890) che a Lo Schiaccianoci (1892), le altre due grandi opere del trittico. Infatti, nonostante la prima rappresentazione del Lago risalga al 1877, la versione definitiva è del 1895. La prima rappresentazione, con la coreografia di Julius Wenzel Reisinger, deluse molto critica e pubblico. Reisinger operò tagli e manomissioni alla partitura originale ed allestì in modo scadente le scene, lasciando inoltre ai ballerini, di scarsa personalità, il compito di improvvisare variazioni e passi: il risultato fu molto deludente ed anche l’orchestra non spiccò per la sua esecuzione della partitura. Ciononostante, il balletto fu riproposto per un numero totale di quarantadue allestimenti, tutti, a detta della critica del tempo, dei veri e propri fiaschi, al punto che fu ritirato dalle scene. Nel 1894, nel “Memorial Matinée” dedicato a Tchaikovsky da poco scomparso, ne venne ripresentato il solo secondo atto, riallestito per volere del direttore del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, che ne affidò la coreografia a Marius Petipa il quale lo trasmise al suo assistente Lev Ivanov. Ma l’anno successivo, ...

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Di nuovo in libreria “Rudolf Nureyev. Biografia di un ribelle”, omaggio all’eterno tartaro volante

Di nuovo in libreria “Rudolf Nureyev. Biografia di un ribelle”, omaggio all’eterno tartaro volante

“Aveva il carisma e la semplicità di un uomo della terra, e l’arroganza inaccessibile degli dei.” Michail Barysnikov   È questa la citazione che si legge, accanto a quella di Paul Valéry, sulla prima pagina del volume Rudolf Nureyev, biografia di un ribelle, nuova terza edizione pubblicata dalla casa editrice torinese Lindau nel gennaio del 2017 e firmato da Bertrand Meyer-Stabley. Il giornalista e scrittore francese, tra le numerose biografie dedicate a grandi personalità come James Dean, Juan Carlos, Elton John e Audrey Hepburn, ne dedica una anche a colui che fu l’ultimo zar della danza, come lo definisce lui stesso con le ultime parole della sua corposa ed appassionante biografia. Suddivisa in 17 capitoli, questa biografia ha l’aspetto di un vero e proprio romanzo che ripercorre la vita eccezionale di un mito intramontabile della Danza. Fin dalla nascita, avvenuta nel 1938 su un vagone della Transiberiana, quando la madre Farida Nureeva incinta di otto mesi e mezzo sale sul quel treno diretto a Vladivostok, l’intera vicenda esistenziale di Rudolf Nureyev è stata a tutti gli effetti un romanzo ed uno dei più belli ed emozionanti che si possa leggere. Rudolf Nureyev un giorno ha detto: “Mi piace parlare della mia nascita… Ci ripenso sempre come all’avvenimento più ...

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Il profumo del palcoscenico: intervista a Davide Dato

Davide Dato è nato nel 1990 a Biella in Piemonte. Dopo aver frequentato una scuola di recitazione nella sua città natale (attratto dal mondo del teatro), Davide inizia a ballare all’età di otto anni dapprima con la danza moderna ed in seguito con la danza classica accademica. Davide si è brillantemente diplomato all’età di 17anni presso la Scuola di Stato di Vienna e ha conseguito una specializzazione presso la School of American Ballet di New York. Si è unito al Balletto di Stato di Vienna nel 2008, nel 2011 è stato nominato Demi-solista della Wiener Staatsballett, nel 2013 è stato promosso Solista ballerino e nel 2016 è stato nominato Primo ballerino del Balletto di Stato di Vienna. Si è esibito come Solista in moderno così come nelle produzioni più classiche del repertorio di Stato. Ha preso parte danzando al famoso “Concerto di Capodanno” in diretta da Vienna trasmesso in mondovisione, negli anni 2011, 2012, 2015 e 2016. Con l’Arena di Verona è Guest Artist ed in qualità di ospite ha ballato in Giappone, Russia, America ed Europa. Gentile Davide, tu arrivi dal bellissimo Piemonte, come ti sei accostato alla danza e qual è stato il percorso artistico che ti ha ...

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