La ballerina Carina Calderon ha fatto parte della Compagnia Tango x2 di Miguel Angel Zotto ed è stata in tournée in Italia, a Londra, in Israele. In Italia ha creato la scuola di Tango Juntos insieme al suo compagno Marco del Forno. Tornata in Argentina crea la Compagnia di Tango “Improvizacion Tango”, lo spettacolo “un tango antes de partir“ con storie vere di immigranti italiani, mette in scena come regista e interprete “La bodeguita del tango”, “Postales de tango”, “Tu vuelta”, “Tango y vino”. Dal 2015 ha creato la scuola Nonsolotango nella città di Messina.
Conosciamo Carina Calderon, ballerina di tango Argentino.
Sono nata a Mendoza, una città dell’Argentina centro-occidentale. Ho iniziato a ballare praticamente sin da tre anni danza classica, fino a quando sono stata al Ballet di La UNC. Poi mi sono trasferita a vivere a Buenos Aires per studiare danza contemporanea nel teatro General San Martin, Tango Argentino con diversi ballerini conosciuti come Carlos Perez, Carlos Copes, Carlos Coppelo, Osvaldo Zotto, Miguel Zotto. Ho ballato per anni nelle diverse case di Tango di Buenos Aires come Sr Tango, Sabor A tango Michelangelo etc, e creato molti spettacoli uno su tutti “Labodeguita del Tango“ in Moliere Teatro concert in San Telmo. Ho partecipato a diversi festival di tango in Europa: Festival di tango di Torino, Festival di tango di Partinico, Ostuni e tanti altri.
La danza di coppia in Argentina com’è vissuta dalla gente?
In Argentina abbiamo il folclore che si sviluppa in tutta la sua bellezza. Nelle città argentine ci sono diverse danze rappresentative, il tango sarebbe anche il nostro folclore, del resto tutte le nostre danze popolari nascono dal corteggiamento dell’uomo verso la donna che nel tango diventa un vero abbraccio i cui movimenti sono nati per creare un rapporto di comunicazione.
In Argentina si balla solo Tango?
Attualmente i giovani argentini sono ritornati ad esprimere la loro tradizione attraverso le danze che circa 40 anni fa si erano perse nella società dopo la dittatura.
Con una sola parola il Tango cos’è per Carina?
In una sola parola è difficile ma ti dico che per me è: ”Tutto”. Il tango è nell’aria che respiriamo.
L’Italia e il Tango.
Il tango è molto importante per gli italiani in questo momento ma il problema è sempre lo stesso. Quando le cose belle ed essenziali diventano commerciali, quando la gente capisce che può ingannare altre persone per avere un reddito economico, senza essere coscienti che possono distruggere una cultura, si creano gelosie, in ambienti mediocri e brutti che non hanno neanche un po’ a che vedere con quello che si vuole rappresentare.
Con chi fai coppia nel ballo?
Adesso non ho un compagno di ballo fisso, ho un gruppo che si chiama ”Improvizacion tango” con diversi ballerini.
Parliamo dei tuoi impegni artistici?
A febbraio 2017 faremo il nostro primo festival di tango internazionale in Italia, oltre che seminari principalmente a Milano, Arezzo, Siena, Perugia, Calabria, Catania. A Messina facciamo già lezioni di tango salute per non vedenti ed altre persone con diversi problemi, anche tango per principianti ed avanzati. Io sono in Italia 3 o 4 mesi all’anno, porto altri ballerini argentini per lavorare e quando non ci sono alcuni ragazzi italiani che gestiscono la scuola.
Posso dire che un tuo desiderio sarebbe quello di vivere e ballare in Italia?
Mi piacere tanto vivere in Italia dove ho tanti amici. Gli italiani ballano molto bene ma io voglio stare un po’ anche nella mia terra per mantenere le radici.
Come ballerina ti consideri: discreta, brava, ottima.
Io mi considero una ballerina appassionata che ama ciò che fa cercando sempre di perfezionarsi. Non si finisce mai di studiare. Credo che tecnicamente ho molta formazione ed esperienza.
Progetti futuri?
I miei proietti sono tanti ma sinceramente faccio sempre quello che mi fa stare bene, ballare per me è vedere con la mia anima, con il mio cuore e con l’amore che sento verso la vita. Ho ballato quasi tutte le danze ed il tango è un insieme di tutto.
Il tuo sogno nel cassetto
Il mio sogno è quello di ballare per sempre.
Massimiliano Raso
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