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PROSPETTIVE01 – Lorenzo Topino: “La danza mi fa sentire vivo, libero, come se fluttuassi nello spazio”

 

Lorenzo-Topino

“Prospettive01” è una rubrica rivolta ad artisti e contesti che rappresentano un mondo di talenti in continua evoluzione. Ideata e curata da Lorena Coppola, la rubrica si propone di dare spazio a iniziative dedicate ai giovani e di raccogliere articoli e interviste mirate a dar voce a tutte le fasce creative del mondo coreutico: realtà in via di sviluppo ed espansione, progetti innovativi o realtà già consolidate e di chiara fama, meritevoli di attenzione. Un luogo di rivelazione e di incontro di nuove prospettive.

Lorenzo Topino inizia i suoi studi coreutici presso l’Accademia Formazione Danza Terni Plus diretta da Rosanna Filipponi e continua il suo percorso formativo presso la Palucca Hochschule für Tanz Dresden, una delle istituzioni europee più accreditate fondata nel 1925. Artista versatile e talentuoso, è una giovane promessa della danza italiana con brillanti prospettive di carriera internazionale. In questa intervista esclusiva si racconta al Giornale della Danza.

Quando e come avviene il tuo incontro con la Danza?

Non ricordo un vero e proprio momento in cui ho iniziato a danzare perché la danza è sempre stata presente nella mia vita.  Quando ero bambino non smettevo un attimo di muovermi e ballavo in continuazione. Mi piaceva ascoltare la musica e improvvisare e a volte creare delle piccole coreografie per la mia famiglia. Durante l’estate organizzavo anche spettacoli assieme ad altri bambini della mia zona.

Cosa rappresenta la Danza per te?

È difficile rispondere a questa domanda, perché la danza è parte di me, del mio modo di essere e di pensare e non sarei la stessa persona se non fosse presente nella mia vita. Quando danzo riesco ad esprimere le mie emozioni e a comunicare con gli altri.  La danza richiede molti sacrifici e tanta determinazione e non si smette mai di imparare. Si potrebbe paragonare ad una corsa ad ostacoli, dove riusciamo a vedere il traguardo senza essere mai in grado di raggiungerlo, tuttavia continuiamo a correre per le sensazioni che proviamo. Io continuo a “correre” perché la danza è quello che mi fa sentire vivo, libero, come se fluttuassi nello spazio.

Hai iniziato a muovere i tuoi passi di danza presso l’Accademia Formazione Danza Terni Plus diretta da Rosanna Filipponi, poi sei approdato la Palucca Hochschule für Tanz Dresden, quali sono state le tappe salienti del tuo percorso formativo?

Mi sono formato in Italia e ho inoltre avuto la possibilità di frequentare le Summer School dell’Opera di Parigi e della Royal Ballet di Londra. Una delle esperienze più importanti che ho fatto è stata “Formazione Tersicore”, un progetto che permette di confrontarsi con diverse accademie provenienti da tutta Europa e che, nel mio caso, si è conclusa con la borsa di studio e l’ammissione alla Palucca Hochschule für Tanz. Durante il mio primo anno ho avuto la grande opportunità di danzare come solista in un passo a due de Lo Schiaccianoci con la compagnia Semperoper Dresden.

Come hai vissuto il trasferimento all’estero?

Mi sono trasferito in Germania quando avevo 14 anni, realizzando il mio più grande sogno, quello di studiare in un’accademia di danza. Non è stato semplice trasferirmi all’estero, perché ho dovuto iniziare ad affrontare la mia vita da solo. È stata molto dura lasciare la mia famiglia e i miei amici ed imparare ad essere indipendente. Non sapendo parlare né il tedesco né l’inglese ho avuto difficoltà ad interfacciarmi con i miei compagni di classe e a seguire le lezioni, ma, grazie all’ aiuto dei miei insegnanti, nel giro di qualche mese sono riuscito ad allinearmi con il resto della classe e a stringere le prime amicizie.

Ci sono stati momenti difficili nel tuo percorso?

Quando ero più piccolo non ero convinto di voler diventare un ballerino, perché mi sembrava una cosa impossibile. Dubitavo spesso delle mie capacità e del mio percorso e non avrei mai pensato che sarei riuscito a fare della danza la mia futura professione. A volte inoltre era dura fare tutti quei sacrifici e rimanere determinati, rinunciando alle cose che facevano i ragazzi della mia età. Quando ho capito di voler diventare un danzatore, è stato difficile accettare i “no” ma, nonostante ciò, ho continuato a perseverare ed a lavorare duramente.

Qual è lo stile in cui ti identifichi di più?

Vorrei diventare un ballerino di danza contemporanea.

E il ruolo che ti piacerebbe di più interpretare?

Immagino la mia carriera proiettata nella danza contemporanea e di solito le coreografie di questo stile non hanno “ruoli” specifici.

Come stai vivendo questo difficile momento in cui la Danza, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia COVID-19 è “confinata”?

Durante il primo lockdown sono rimasto a Dresda perché la mia scuola era aperta. Eravamo pochi, perché la maggior parte delle persone erano tornate a casa, ma, nonostante il momento difficile, siamo riusciti ad aiutarci e sostenerci a vicenda ed a continuare il nostro programma.  Durante il secondo lockdown ero in Italia ed è stata molto più faticoso. Facendo lezione in casa lo spazio ero molto più limitato e il pavimento non idoneo, per cui non ho lavorato al meglio delle mie capacità. Mi è mancato molto la presenza fisica dei miei insegnanti, ma soprattutto dei miei compagni. È dura rimanere motivati non avendo la certezza di quando si tornerà alla normalità.  In questo momento sono in Germania e sto frequentando delle lezioni in presenza, anche se è molto difficile lavorare con tutte le restrizioni che ci sono ora. La cosa che mi manca di più però, è danzare su un palco e condividere questo momento speciale con il pubblico.

Cosa immagini per il tuo futuro?

Per il mio futuro sogno di entrare in una compagnia e di fare della mia passione il mio lavoro e spero che ciò mi renda felice. Mi auguro di rendere la mia famiglia orgogliosa e di ricompensare i miei genitori di tutti i sacrifici che hanno fatto per me. Non vedo l’ora che i teatri si “riaccendano” e che tutti tornino a lavorare e fare spettacoli in presenza del pubblico.

 Lorena Coppola

www.giornaledelladanza.com

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