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La solista Aida Vainieri “allo specchio”

Il balletto classico preferito?
Swan Lake con Maya Plizetskaya.

Il balletto contemporaneo prediletto?
La Sagra della Primavera di Pina Bausch.

Il Teatro del cuore?
Teatro la Fenice Venezia.

Un romanzo da trasformare in balletto?
Alice in Wonderland, La collina dei conigli di Richard Adams e di Stefano Benni Bar Sport, Margherita Dolcevita, La compagnia dei Celestini, e Gridalo di Roberto Saviano.

Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto?
La sposa cadavere di Tim Burton.

Il costume di scena indossato che hai preferito?
I costumi di Marion Cito… bellissimi tutti! Difficile scegliere! Uno? quello che indosso in Sweet Mambo per il mio solo.

Quale colore associ alla danza?
Tutti dipende dalle emozioni.

Che profumo ha la danza?
Anche qui come per i colori, tutti ma intensamente parte dall’odore di terra, sottobosco, casa, l’odore nell’aria prima e dopo le tempeste, l’odore della pelle, del respiro, del mare che libera.

La musica più bella scritta per balletto?
La Sagra della Primavera di Igor Stravinskij e La Bayadère di Ludwig Minkus.

Il film di danza irrinunciabile?
Saturday Night Fever e West Side Story.

I tuoi miti della danza del passato, uomo e donna?
Pina Bausch, Margot Fonteyn e Mikhail Baryshnikov.

Il tuo “passo di danza” preferito?
Tutta la diagonale del gruppo delle donne nella Sagra della Primavera chiamata “Wolken”.

Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i grandi personaggi del balletto?
Loïe Fuller.

Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica?
Pina Bausch, Anthony Tudor, Carolyn Carlson, Mary Wigman, Kurt Jooss, Martha Graham, Isadora Duncan, Alvin Ailey, Loïe Fuller, José Limón.

Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa Le diresti?
Cara divina Tersicore,
 guidami nei momenti di dubbio, di profonda difficoltà, 
perché nella danza trovo la mia voce più autentica.
 Anima e cuore, visioni, accolgo sempre ispirazione da te. Insegnami a trasformare ogni passo in poesia,
 ogni gesto in emozione,
 ogni segno in verità e trasparenza, 
affinché molti possano riconoscersi e proteggere la pace per unirci.

Tre parole per descrivere la disciplina della danza?
Amore/Forza, Missione, Devozione.

Come ti vedi oggi allo specchio?
Grata di essere ciò che sono, così come sono, presente a lavorare sodo per ogni desiderio da realizzare: sogni e visioni senza fine come fanno i bambini. Una compagnia, anche se non so ancora come chi vedo allo specchio: c’è Aida che porta nel cuore tutto il lavoro condiviso con Pina Bausch dal 1991.

Michele Olivieri

www.giornaledelladanza.com

© Riproduzione riservata

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