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Lo Schiaccianoci al cinema: dal palcoscenico al grande schermo

Lo Schiaccianoci è uno dei simboli più iconici del Natale, un balletto che ha ispirato generazioni di spettatori con la sua magia, i personaggi incantati e le musiche indimenticabili di Čajkovskij. Nel corso degli anni, il celebre racconto di E.T.A. Hoffmann è stato adattato numerose volte sul grande schermo, dando vita a film e versioni animate che portano la magia del Natale nelle case di grandi e piccini.

Nel corso di oltre un secolo sono esistite anche riprese televisive, mediometraggi e versioni locali; noi ci concentriamo sulle trasposizioni cinematografiche più rilevanti e riconosciute, che hanno contribuito a costruire l’immaginario collettivo legato allo Schiaccianoci.

Pochi balletti hanno esercitato un fascino duraturo e trasversale come Lo Schiaccianoci. Nato nel 1892 dalla collaborazione tra Pëtr Il’ič Čajkovskij e il coreografo Marius Petipa (con il decisivo contributo decisivo di Lev Ivanov). Nel tempo, questa storia sospesa tra sogno, infanzia e magia natalizia è diventata un terreno fertile per il cinema, che ne ha reinterpretato personaggi, atmosfere e musiche secondo sensibilità diverse, spesso allontanandosi dalla forma puramente coreutica.

Le prime trasposizioni e l’animazione classica
Già nei primi decenni del Novecento, Lo Schiaccianoci cominciò a interessare il mondo del cinema, soprattutto in ambito animato. Uno dei momenti fondamentali è il segmento dedicato allo Schiaccianoci in Fantasia (1940) di Walt Disney. Pur non raccontando l’intera storia, il film utilizza alcune delle pagine musicali più celebri del balletto – come la Danza della Fata Confetto e il Valzer dei fiori – trasformandole in un poema visivo popolato da fate, funghi danzanti e fiori antropomorfi. È una rilettura che sacrifica la narrazione ma contribuisce enormemente alla diffusione della musica di Čajkovskij presso il grande pubblico. Negli anni successivi, soprattutto nell’Europa dell’Est, nacquero versioni animate più fedeli allo spirito fiabesco originale. Un esempio importante è The Nutcracker (1973) del regista sovietico Ivan Aksenchuk, un film d’animazione che conserva il tono malinconico e a tratti inquietante del racconto di Hoffmann, bilanciandolo con la magia del balletto.

Il balletto filmato: la tradizione sullo schermo
Parallelamente alle versioni animate, il cinema ha spesso scelto di filmare direttamente il balletto, trasformando lo spettacolo teatrale in un’esperienza cinematografica. Tra le più celebri si distingue George Balanchine’s The Nutcracker (1993), prodotto negli Stati Uniti e interpretato dai danzatori del New York City Ballet, con un giovanissimo Macaulay Culkin nel ruolo del Principe Schiaccianoci. Questo film è uno dei tentativi più riusciti di preservare la coreografia classica, rendendola accessibile a un pubblico più vasto senza tradirne la natura. Queste versioni, spesso distribuite in televisione o in home video, hanno avuto un ruolo fondamentale nel consolidare Lo Schiaccianoci come rituale natalizio, soprattutto nel mondo anglosassone.

Gli anni Novanta e Duemila: lo Schiaccianoci per bambini e famiglie
Con l’avvento di un cinema d’animazione sempre più orientato al pubblico infantile, Lo Schiaccianoci diventa una fiaba da raccontare in forma esplicita. The Nutcracker Prince (1990) è un film animato che segue fedelmente la trama tradizionale, ponendo al centro Clara (o Marie, a seconda delle versioni) e il suo viaggio nel regno incantato. Un ruolo decisivo nella diffusione moderna della storia è giocato da Barbie in the Nutcracker (2001), primo film della fortunatissima saga di Barbie. Qui il balletto diventa un racconto nel racconto, mantenendo la musica di Čajkovskij e una struttura narrativa ispirata all’originale, ma adattata a un linguaggio contemporaneo e a un pubblico giovanissimo. Questa versione segna l’ingresso definitivo dello Schiaccianoci nella cultura pop globale.

Reinterpretazioni oscure e fantasy
Non tutte le versioni cinematografiche hanno scelto la via della dolcezza. The Nutcracker in 3D (2010), noto anche come The Nutcracker: The Untold Story, diretto da Andrei Konchalovsky, propone una lettura sorprendentemente cupa e simbolica, con riferimenti storici e politici. Ambientato in una Vienna immaginaria degli anni Venti, il film trasforma i topi in una forza oppressiva quasi totalitaria. Nonostante l’ambizione visiva e la presenza di attori come John Turturro, il film è stato accolto freddamente, diventando però un interessante esempio di quanto il mito dello Schiaccianoci possa essere deformato e riletto.

Disney e il ritorno al grande spettacolo
Nel 2018 la Disney torna esplicitamente allo Schiaccianoci con Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni, un kolossal fantasy che prende grandi libertà rispetto al balletto. Qui Clara non è solo una sognatrice, ma un’eroina attiva, immersa in un mondo diviso in regni simbolici. La danza rimane presente – anche grazie a un celebre intermezzo con i ballerini del Royal Ballet – ma è subordinata ad una struttura narrativa tipica del cinema fantasy contemporaneo. Il film dimostra come Lo Schiaccianoci possa essere usato più come universo narrativo che come balletto vero e proprio.

Altri titoli cinematografici usciti nel tempo
Nel 2022 si è visto
Lo schiaccianoci e il flauto magico (Shchelkunchik i volshebnaya fleyta) un film d’animazione diretto da Georgi Gitis di produzione russa e ungherese. L’incredibile avventura del principe Schiaccianoci del 2004 diretto da Tatiana Ilyina e Michael G. Johnson con Wolfgang Völz e Rufus Beck in una produzione tra Germania, Croazia, Regno Unito, Russia, USA. Tom & Jerry e la favola dello schiaccianoci (Tom and Jerry: A Nutcracker Tale) è un film d’animazione direct-to-video del 2007 prodotto dalla Warner Bros e vede come protagonisti numerosi personaggi tratti dal mondo di Tom & Jerry. Il film è dedicato alla memoria del cofondatore Joseph Barbera, che venne a mancare il 18 dicembre 2006. Fu il suo ultimo film d’animazione prodotto. Ščelkunčik è un film d’animazione sovietico del 1973 ispirato alla fiaba di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, la versione originale è senza dialoghi, accompagnata solo dalla colonna sonora, una selezione di musiche dai balletti di Čajkovskij. Esiste una edizione successiva, realizzata negli anni 1990 in cui alla colonna sonora sono stati sovrapposti dialoghi tra i personaggi ed è stata aggiunta anche una voce narrante. In questa edizione i due protagonisti vengono chiamati Marie e Nathaniel. Entrambe le versioni sono state trasmesse dalla RAI, la prima negli anni 1980, la seconda nel 1999. Un Natale molto bizzarro (A Very Nutty Christmas) è un film per la televisione del 2018 diretto da Colin Theys. Dopo essere stata lasciata dal suo ragazzo poco prima di Natale, la pasticcera Kate riceve in dono da un commerciante di articoli natalizi, uno Schiaccianoci di legno che magicamente prende vita, e del quale lei finisce per innamorarsi. Dance Dreams: Hot Chocolate Nutcrackerè un film documentario americano del 2020 diretto da Oliver Bokelberg. Il film segue Debbie Allen e i suoi allievi alla Debbie Allen Dance Academy ed offre uno sguardo dietro le quinte mentre si preparano per la loro versione annuale pluripremiata de Lo Schiaccianoci, intitolata Hot Chocolate Nutcracker. Un altro film d’animazione lo troviamo col titolo Il Principe Schiaccianoci e gli orsetti del cuore (Care Bears Nutcracker Suite) del 1988 nato per la televisione e diretto da Laura Shepherd e Joseph Sherman. Prodotto dallo studio di animazione canadese Nelvana nel 1988, è vagamente basato sul balletto Lo Schiaccianoci e fa parte delle serie cinematografiche The Care Bears con la musica composta da Tom Szczesniak. Concludiamo questa carrellata con The Nutcracker del 1977 che è lo straordinario adattamento televisivo della produzione firmata da Mickhail Baryshnikov de Lo Schiaccianoci, considerata la versione più romantica di tutti i tempi, con la regia di Tony Charmoli. Il filmato venne candidato al Primetime Emmy Award come miglior programma classico.

Un mito in continua trasformazione
Attraverso oltre cento anni di cinema, Lo Schiaccianoci ha dimostrato una straordinaria capacità di adattamento. Da balletto ottocentesco a film d’animazione, da spettacolo filmato a fantasy epico, la storia di Clara e del suo Schiaccianoci continua a rinnovarsi, mantenendo intatto il suo nucleo simbolico: il passaggio dall’infanzia alla maturità, il confine sottile tra realtà e sogno, la magia che si accende nel cuore dell’inverno.

Il cinema, più di ogni altra arte, ha permesso a questo balletto di vivere nuove vite, trasformandolo in un racconto universale che, come la musica di Čajkovskij, continua a risuonare ben oltre il palcoscenico.

Michele Olivieri

www.giornaledelladanza.com

© Riproduzione riservata

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