Domenica 5 (ore 14) e lunedì 13 giugno (ore 20) al Teatro alla Scala di Milano va in scena lo Spettacolo della Scuola di Ballo dell’Accademia omonima, in cui gli allievi della rinomatissima istituzione sono accompagnati musicalmente dalle note dell’Orchestra scaligera stessa, diretta da David Coleman.
L’ensemble, supervisionato e diretto da Frédéric Olivieri, esegue per l’occasione un repertorio coreografico composto da cinque opere di stampo contemporaneo quali Préséntation, La Luna, Un ballo, La tarantella e Theme and Variations.
La prima creazione è firmata dallo stesso Olivieri, direttore della Scuola dal 2006 nonché già del Dipartimento Danza dal 2003. Come suggerisce il titolo stesso, l’intento è quello di presentare al pubblico di estimatori della bella danza i frutti del percorso di studi annuale e le capacità tecniche acquisite nel corso del tempo dai giovani ballerini, nel sottofondo delle note del compositore austriaco Carl Czerny.
Segue uno dei assoli più intensamente interpretativi del repertorio di Maurice Béjart, originariamente inserito nel balletto Heliogabale che il coreografo francese costruì su misura di Luciana Savignano nel 1976, poi divenuto un pezzo a se stante data la compiutezza compositiva. Sulle note dell’Adagio del Concerto per violino in mi maggiore di Johann Sebastian Bach, la coreografia, resa memorabile dall’interpretazione persino di Sylvie Guillem, si presenta nella versione ripresa da Piötr Nardelli, ballerino di Béjart per il Ballet du XX siècle nonché poi suo assistente.
Dal fascino di un solo di stampo francese a una sequela di pas de deux ideati dal genio del ceco Jiří Kylián, il quale creò tale opera per la compagnia giovanile del Nederlands Dans Theater. Ispirato dalla musica di Maurice Ravel, il lavoro, per l’occasione ripreso da Shirley Esseboom e Ivan Dubrueil, “è semplicemente una danza creata per la musica, da prendere come un mero esercizio di musicalità e di sensibile reattività tra un partner maschile e uno femminile” (J. Kylián).
In chiusura si susseguono due capolavori del coreografo George Balanchine, di appartenenza al © The George Balanchine Trust ed entrambi gentilmente concessi alla Scuola scaligera, in questo caso ripresi da Patricia Neary. Nel primo lavoro il coreografo del New York City Ballet fu ispirato dalla Grande Tarantelle Op. 67 (ca. 1858-64) dell’americano Louis Moreau Gottschalk, ricostruita e orchestrata nel 1954 dal pianista Hershy Kay; nel secondo, invece, fu il movimento finale della Suite No. 3 per orchestra in sol maggiore Op. 55 (datata 1884) del compositore russo Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Un crogiolo, insomma, di esibizioni virtuosistiche per celebrare degnamente l’elevato pregio della formazione scaligera, perfetta rappresentazione dell’eccellenza coreutica italiana riconosciuta nel resto del mondo.
Oltre ad essere “vivaio” privilegiato per il Corpo di Ballo scaligero, la Scuola forma ballerini di altissimo livello professionale, in grado di inserirsi nelle più apprezzate compagnie, in Italia e all’estero. Innumerevoli gli ex allievi che hanno intrapreso una carriera ricca di successi, da Carla Fracci a Liliana Cosi, da Luciana Savignano a Oriella Dorella, da Paola Cantalupo a Marco Pierin a Gilda Gelati, fino alle stelle di oggi Roberto Bolle, Massimo Murru, Sara Renda, Sabrina Brazzo, Alessio Carbone, Gabriele Corrado, Mara Galeazzi, Vito Mazzeo, Marta Romagna, Nicoletta Manni, Rebecca Bianchi, e alle giovani promesse Angelo Greco, Jacopo Tissi, Virna Toppi. (accademialascala.it).
ORARI & INFO
5 giugno ore 14
13 giugno ore 20
Teatro alla Scala
Via Filodrammatici, 2 – Milano
Tel: + 39 02 88 79 1
www.teatroallascala.org
Marco Argentina
www.giornaledelladanza.com
Benedetta Montefiore e Andrea Risso / La tarantella © Benedetta Folena