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Tag Archives: Balletto

In scena “La vie en rose…Bolero” del Balletto di Milano

Il Balletto di Milano porta in scena al Teatro Nuovo di Milano, martedì 7 dicembre, alle ore 17.00, due titoli di riferimento del proprio repertorio firmati da Adriana Mortelliti. “La vie en rose…Bolero” lavoro ironico e nostalgico, gioioso ed emozionante, sulle più belle canzoni francesi. Dal 2010, è tra le coreografie simbolo della Compagnia, rappresentato in tutta Europa,  è valso ad Adriana Mortelliti il Premio Rieti Danza come miglior coreografa. I testi poetici sono magistralmente interpretati dai danzatori nelle suggestive pieces che raccontano storie di tutti i giorni. Nel secondo atto seguirà il celeberrimo Boléro di Maurice Ravel nell’esclusiva versione del Balletto di Milano: non solo gioco di seduzione, ma l’eterna storia di una nascita, di un’attrazione inevitabile verso un essere simile, di un moltiplicarsi d’incontri. Una coreografia dinamica che cresce con la musica e culmina nel finale sensazionale. Redazione Foto Carla Moro – Aurelio-Dessì

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How to destroy your dance: CollettivO CineticO sfida il passare del tempo e i limiti del corpo

Il 12 Dicembre 2021 il Museo Ferruccio Lamborghini ospita CollettivO CineticO con How to destroy your dance, concept, regia e coreografia Francesca Pennini, danzatori Simone Arganini, Niccolò Catani, Margherita Elliot, Carolina Fanti, Teodora Grano, Orlando Izzo, Fabio Novembrini, Carmine Parise, Angelo Pedroni, Francesca Pennini, Ilaria Quaglia, Giulio Santolini, Stefano Sardi, Giulia Sposito. Drammaturgia e tecnica Angelo Pedroni, musica Wolfgang Amadeus Mozart reloaded, elaborazione sonora e ricomposizioni musicali Simone Arganini. CollettivO CineticO nasce nel 2007 da un’idea della coreografa Pennini e coinvolge oltre settanta artisti provenienti da discipline diverse che spaziano tra danza, teatro e arti visive. La Compagnia ha ricevuto numerosi premi tra cui Premio Rete Critica 2014 come miglior artista 2014, Premio Danza & Danza 2015 a Francesca Pennini come miglior coreografa e interprete, premi UBU miglior performer under 35, Premio Hystrio Iceberg 2016. Quanto dura un minuto? Quali sono i limiti del corpo? Quanto può rallentare il movimento fino a raggiungere l’immobilità o accelerare per arrivare alla massima velocità? Giocando con accelerazioni estreme e slow motion, CollettivO CineticO si sfida, si mette alla prova e si diverte mentre racconta la danza con un linguaggio coreografico nuovo e inaspettato. In How to destroy your dance, i performer ricorrono alla ...

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DNA

DNA Dance Company: “Excuse me while I disappear”

Il 24 e il 25 novembre 2021 al Teatro Binario di Cotignola, torna in scena Excuse me while I disappear, una produzione DNA realizzata in collaborazione con Papalam Ensemble, scritta a quattro mani da Elisa Pagani (coreografie) e Alicia Galli (musiche originali). In scena Silvia Rossi, Michela Maggiorini, Martina Zanardi, Francesca Casel, che tracceranno il percorso di quest’opera il cui scopo è indagare i significati di confine, forma e identità. L’indizio, il punto di partenza del processo creativo si manifesta nella volontà di dare un ordine ai laceranti conflitti esistenziali causati dalle discrepanze delle relazioni umane, dalle dicotomie irrisolte tra desideri e reazioni. L’elaborazione creativa mira ad attraversare i meandri del dubbio, della messa in discussione e dell’abbandono all’altro per giungere infine ad una verità. Una verità non fine a sé stessa ed assolutoria, ma una verità del Gesto. Un gesto fatto di ossa e di carne, che esprime il peso e la consistenza del corpo in uno spazio percepito, inesplorato, a tratti, inviolato in quanto in costante interazione con l’anima che nello spazio si distribuisce in maniera convulsa e impercettibile. La poetica tenta di plasmare un tessuto dinamico e impalpabile evidenziando l’aspetto più rude e leale della complicata rete di relazioni umane attraverso stratificazioni e destrutturazioni dei gesti. I continui sbalzi ritmici ...

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Percezione del movimento, danza e tecnica

La percezione è processo complesso che consiste nell’attribuire un significato agli input sensoriali provenienti dall’ambiente esterno. Il movimento costituisce la dimensione più potente dello stimolo visivo. Infatti il nostro sistema visivo è altamente specializzato nella percezione del movimento che veicola qualità espressive ed emotive, ed è in grado di  recepire la fluidità del movimento danzato e il contenuto emozionale del danzatore. Quando percepiamo alcuni elementi, unifichiamo quelli che si muovono nella stessa direzione, quindi recuperiamo o addirittura ricostruiamo la tridimensionalità di una figu­ra dal suo movimento. Questa capacità di percepire il movimento biologico è presente fin dalla nascita, lo spettatore distingue istintivamente le intenzioni del movimento, ad esempio se il danzatore è rilassato, energico o incerto. Questa percezione è basata sulla cinematica del movimento, la velocità, i rallentamenti e le accelerazioni, e permette di identificare lo stato d’animo nella tipologia movimento . La capacità di percepire informazioni emotive in un corpo che danza, emerge precocemente. Già all’età di 4 o 5 anni i bambini sono in grado di decodificare l’emozione di chi danza, come la felicità e la tristezza, e di percepirne addirittura l’intensità. Percepire l’espressività corporea ed emotiva di danzatore è un’abilità che non richiede necessariamente esperienza o tecnica. ...

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Prospettive-01

PROSPETTIVE01 − IMMAGI]NA Film Festival: interazione tra danza e tecniche del cinema

“Prospettive01” è una rubrica rivolta ad artisti e contesti che rappresentano un mondo di talenti in continua evoluzione. Ideata e curata da Lorena Coppola, la rubrica si propone di dare spazio a iniziative dedicate ai giovani e di raccogliere articoli e interviste mirate a dar voce a tutte le fasce creative del mondo coreutico: realtà in via di sviluppo ed espansione, progetti innovativi o realtà già consolidate e di chiara fama, meritevoli di attenzione. Un luogo di rivelazione e di incontro di nuove prospettive. Giunge quest’anno alla sua terza edizione, IMMAGI]NA Film Festival, festival dedicato alla video danza organizzato e promosso da ArtGarage, centro coreografico di produzione delle arti performative contemporanee che da sempre si dedica alla diffusione delle arti visive in ogni sua forma attraverso l’organizzazione di mostre, proiezioni, incontri, festival. Dopo anni di pausa, dovuti all’intensa attività produttiva per la danza, riparte, vestito di nuova forma, il festival solo per film sperimentali e video danza. IMMAGI]NA FILM FESTIVAL si concentra sull’interazione tra la danza e le tecniche del cinema, esplorando le possibilità e i confini di queste forme d’arte. Con 100 candidature provenienti da 30 paesi del mondo dal 19 al 21 novembre 2021 saranno presentati i film ...

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Il Teatro Regio di Torino riapre al pubblico

Il rinnovato e tecnologico Teatro Regio di Torino riapre al pubblico, con la sua nuova stagione d’opera e con il 100% della capienza, il 12 febbraio 2022. Proprio con il desiderio – spiega il teatro – di restituire lo storico tempio della musica alla città, dopo due anni di pandemia e un cantiere in corso e che alla fine renderà il palcoscenico tra i più all’avanguardia al mondo. La prossima stagione del Regio di Torino di opera e balletto durerà 12 mesi. A comporla 15 titoli, con 9 opere, 4 appuntamenti con la danza e 2 appuntamenti speciali: Il diario di Anna Frank e la prima esecuzione assoluta di Falcone e Borsellino, realizzata nel 30/o anniversario delle stragi di Capaci e di Via d’Amelio. Da giugno a settembre torna inoltre la seconda edizione del Regio Opera Festival. I titoli in abbonamento sono La bohème, Norma, Turandot, La scuola de’ gelosi, Don Giovanni e i due balletti Carmina Burana e Schiaccianoci. www.giornaledelldanza.com  

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La conoscenza della tecnica coreutica è indispensabile alla libertà espressiva del danzatore

Ogni danzatore lo sa: non esiste libertà artistica senza conoscenza della disciplina coreutica. La disciplina è quel complesso di regole necessarie a svolgere l’attività artistica. E’ una competenza acquisita e perfezionata tramite l’esercizio, la pratica regolare e il rispetto dei canoni definiti. Esistono due tipi di disciplina, interna ed esterna. La prima richiede skills di esecuzione dei movimenti così come sono stabiliti dalla tecnica, la seconda richiede la creazione di nuovi movimenti che esprimano un determinato stato d’animo e raccontino la coreografia al pubblico con cui il danzatore si interfaccia. Una volta appresa e sedimentata, la disciplina dunque libera l’artista dal bisogno di concentrarsi esclusivamente sull’esecuzione dei passi e gli permette di esprimere il significato profondo della sua danza. La conoscenza approfondita della tecnica permette l’acquisizione delle competenze necessarie alla libertà espressiva e artistica del danzatore, che potrà spaziare nel range di passi e movimenti con sicurezza e abilità. La conoscenza tecnica non esclude quella teorica, il ballerino deve sapere da dove sono nati i passi che esegue, deve conoscerne i nomi e il motivo per cui vengono spiegati e appresi. La conoscenza quindi è indispensabile alla libertà espressiva di un’artista, senza tecnica non può esistere un danzatore. Il ballerino ...

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Dada Masilo porta al Romaeuropa Festival “The Sacrifice”

Dopo Swan Lake, Carmen e Giselle, Dada Masilo torna a interpretare i grandi classici del balletto avvicinandosi, questa volta, a La Sagra della Primavera di Stravinsky. Ma non è la fusione e la sovrapposizione di danze e bagagli culturali differenti a muovere questa volta la coreografa che sembra invece rivolgersi al minimalismo e all’energia della danza Tswana, nata nel Botswana e unica per ritmo ed espressività. «Malgrado la mia formazione fino ad oggi non ho mai studiato il movimento Tswana – racconta – eppure è parte della mia cultura e delle mie origini». Cosa è oggi un sacrificio? Ed è davvero necessario per il cambiamento? A partire da queste domande la coreografa costruisce un nuovo tessuto narrativo che la conduce a lavorare sulla sua identità: i canti collettivi, i riti ma anche il dolore e la sofferenza che gli umani possono infliggersi vicendevolmente. Con una comunità di dodici interpreti in scena, Masilo presenta il suo spettacolo come un punto interrogativo sulla possibilità di raccontare e scrivere una nuova Storia che possa liberarci dalla crudeltà. ORARI & INFO 11 e 12 novembre ore 21.00 13 novembre ore 16.00 e 21.00 Auditorium Parco della Musica – Sala Petrassi Via Pietro de Coubertin, 30 Roma www.giornaledelladanza.com

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Dada Masilo a RomaeuropaFestival 2021 con l’intenso “The Sacrifice”

Dopo Swan Lake, Carmen e Giselle, Dada Masilo torna a reinterpretare i grandi classici del balletto con una performance ispirata a La Sagra della Primavera di Igor Stravisnky. L’11, 12 e 13 novembre in occasione di RomaeuropaFestival 2021, la danzatrice, coreografa e performer sudafricana, sarà in scena con The Sacrifice, in prima nazionale. Cresciuta nel gruppo etnico di origine bantu Xhosa, Masilo indaga sulle proprie origini e sulla propria identità. Si interroga sul significato del sacrificio e sull’effettiva o immotivata necessità di metterlo in atto per produrre un cambiamento. The Sacrifice è quindi anche un’esplorazione del dolore e della sofferenza che gli esseri umani infliggono l’uno l’altro ogni giorno, senza il minimo senso di colpa e senza esitazioni. Sul palco, assieme all’artista, quattro musicisti e dodici ballerini danno vita a un’opera intensa e ispirata al minimalismo e all’energia della danza Tswana, unica per ritmo ed espressività. Ci accompagnano nella profondità dell’animo umano, nelle sue debolezze e nella sua possibilità di riscatto. Informazioni Auditorium Parco della Musica / Sala Petrassi – Roma Giovedì 11: ore 21 Venerdì 12: ore  21 Sabato 13: ore 16 e ore 21 Telefono: 06 4555 3050 E-mail: promozione@romaeuropa.net Stefania Napoli Fotografia: John Hogg © www.giornaledelladanza.com

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Il rifiuto ispira la creatività e può arricchire la vena artistica di un danzatore

Ogni danzatore e ogni coreografo hanno dovuto affrontare un rifiuto durante il loro percorso nella danza. Il rifiuto da parte di un maestro che non scorge le potenzialità di un allievo, da parte degli spettatori che preferiscono un altro ballerino o un’altra coreografia, e durante le audizioni per spettacoli. Il rifiuto è un’esperienza il più delle volte dolorosa che rischia di corrodere l’autostima. Tutti siamo insicuri in qualche modo, specialmente gli artisti. Tuttavia, non è tanto importante il rifiuto quanto il modo in cui si reagisce. Per trasformare una situazione apparente sfavorevole in un vantaggio è necessario incrementare il potenziale creativo. Uno studio della John Hopkins University di Baltimora intitolato “Rifiuto sociale e creatività” esplora come l’esperienza del rifiuto sia in grado di innescare un processo psicologico che stimola la creatività anziché soffocarla. Dopo aver sperimentato il rifiuto, infatti, diventa essenziale assumere una mentalità positiva, sperimentare prospettive e approcci insoliti, incanalare l’energia nella ricerca di nuove influenze, ispirazioni e soluzioni. Affrontare un’esperienza spiacevole in maniera propositiva significa identificare i propri punti di forza, utilizzare la creatività per migliorare le performance e massimizzare i risultati. Quindi, il rifiuto e il fallimento non costituiscono di per sé condizioni negative, al contrario, possono ...

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