Il capolavoro di John Cranko, Onegin, torna in scena dal 5 al 25 novembre con il Balletto del Teatro alla Scala e con Roberto Bolle che torna in scena nelle quattro recite iniziali, in uno dei ruoli più acclamati. Accanto a lui, una nuova partner: per la prima volta sarà Nicoletta Manni a condividere con l’étoile questo balletto appassionante, esempio perfetto di moderno “dramma in danza” ispirato al romanzo in versi di Aleksandr Puškin¸ che Cranko riscrisse con maestria e sensibilità. E protagonisti saranno, nelle successive recite tornado a rivestire i ruoli principali di Onegin e Tat’jana, Timofej Andrijashenko e Martina Arduino (18 e 21 novembre), Marco Agostino e Vittoria Valerio (19 e 25 novembre), Gabriele Corrado e Alice Mariani (23 novembre).
Accanto a loro, non meno importanti nello sviluppo drammaturgico del balletto, i ruoli di Ol’ga, Lenskij e del Principe Gremin: in apertura di recite (5 novembre) Ol’ga e Lenskij verranno interpretati da Martina Arduino e Nicola Del Freo, e in replica l’8 novembre. Agnese Di Clemente e Claudio Coviello danzeranno il 15, 17, 19 e 25 novembre, poi Caterina Bianchi e Navrin Turnbull (18 e 21 novembre), Alessandra Vassallo e Mattia Semperboni (23 novembre). Il Principe Gremin verrà interpretato da Gabriele Corrado, Edoardo Caporaletti e Gioacchino Starace.
Sul podio Simon Hewett, direttore principale dell’ Hamburg Ballet. Alla sua prima collaborazione con il balletto scaligero, dirigerà una partitura tutta su musiche di Čajkovskij, senza però nemmeno una nota tratta dalla sua opera Evgenij Onegin. Con l’elaborazione di Kurt-Heinz Stolze, fidato collaboratore di Cranko, la scelta fu di orchestrare alcuni brani per pianoforte, alcuni dei quali tratti dal ciclo delle Stagioni, ed estrapolare alcuni momenti da poemi sinfonici quali Francesca da Rimini e Romeo e Giulietta oltre che dall’opera I capricci di Oksana o Vakula il fabbro – più conosciuta col titolo Gli stivaletti. L’assemblaggio e l’orchestrazione dei vari brani vennero concepiti in relazione alla espressività drammatica di ciascun brano, legandosi alla concezione di rendere questo balletto uno spettacolo teatrale completo.
Sara Zuccari