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“Tristano e Isotta” di Joëlle Bouvier: il Romanticismo degli anni Duemila

Ballet du Grand Théâtre de Genève  Tristano e Isotta © Gregory Batardon

 

Mercoledì 27 gennaio alle ore 21 al Teatro Comunale di Ferrara va in scena in prima nazionale Tristano e Isotta del Ballet du Grand Théâtre de Genève, coreografato da Joëlle Bouvier.

Il Ballet torna a calcare il palcoscenico ferrarese dopo ben 12 anni, arricchendo enormemente il già corposo cartellone della sezione danza.

Il lavoro s’ispira fortemente all’opera di Richard Wagner ed è a dir poco intrigante il sottotitolo che Bouvier attribuisce, “Salutami il mondo!”, quasi come se la stessa protagonista della storia lo esclamasse.

Tristano e Isotta: uno dei grandi miti della letteratura medievale dove l’Amore, inevitabile, è al contempo devastante e liberatore. Le sofferenze e gli antagonismi trovano soluzione nella notte, nella morte. L’odio affianca la passione estrema e la musica, capolavoro del teatro musicale tedesco, riunisce gli amanti. (G. Clai).

Una meravigliosa riproposizione, in chiave contemporanea, di un classico del Romanticismo: una pratica ormai assai comune nella nuova generazione di coreografi internazionali, dediti a rispolverare le opere appartenenti al repertorio di tradizione per donare loro una luce nuova, uno spirito più energico, una partitura scenica perfettamente al passo coi tempi.

L’obiettivo è sempre quello di lanciare un messaggio chiaro, netto, senza orpelli, votato a innalzare i sentimenti più puri dell’animo umano e contemporaneamente glorificare la bravura tecnica dei performer interessati.

Ed è proprio questo il leitmotiv che spinge Bouvier a creare, a plasmare la sua essenza artistica attraverso le più svariate forme di performance, dalla coreografia al cortometraggio.

Joëlle Bouvier è veramente una donna che danza. Una donna senza tempo che attraversa le epoche, le mode e gli stili, una sorta di eroina hitchcokiana all’interno di un universo felliniano. La cornice è quella di un presente come linea di fuga. Lei è la donna in preda alle ferite del desiderio, la ragazzina sempre alle prese con la propria femminilità inaccessibile. Lei fa danzare, anche per se stessa, il suo corpo di donna. Lei semina il tale disturbo di una bambina fragile in uno spazio limpido. Ciascuna delle donne che lei ritrae emana un “Odor di femina” così potente da costringere qualsiasi don Giovanni a sentirsi intimidito. (A. Izrine).

Non si può certo, comunque, omettere che le doti straordinarie della coreografa siano affiancate da un’ingente presenza ballettistica, quella del Grand Théâtre de Genève, che permetta l’ottima riuscita di qualsiasi progetto artistico prodotto.

Infatti sin dal 1962, anno di nascita, la compagnia del Ballet si è impegnata costantemente nell’esplorare la pluralità stilistica della danza del XX secolo, attività che l’ha condotta a lavorare con Maestri della Danza del calibro di George Balanchine, Mikhaïl Baryshnikov, Rudolf Nureyev, Jirí Kylián, Ohad Naharin o William Forsythe.

Sarà, dunque, un Tristano e Isotta da non perdere. Bisogna proprio appuntarlo in agenda!

 

ORARI & INFO

27 gennaio ore 21

Teatro Comunale

Corso Martiri della Libertà, 5 – Ferrara

Tel. +39 0532 218311

www.teatrocomunaleferrara.it

 

Marco Argentina

www.giornaledelladanza.com

Ballet du Grand Théâtre de Genève / Tristano e Isotta © Gregory Batardon

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