“La danza per me? Piacere, sedurre, intrattenere, incantare, ho l’impressione di non aver mai vissuto tranne quello”. Patrick Dupond
Classe 1959, nato nella capitale francese, Dupond fu un bambino irrequieto e ribelle. Con un padre assente fin da piccolo, fu la mamma a crescerlo e a cercare di indirizzare la sua energia e iperattività nella danza classica, che si rivelò essere il suo destino. Max Bozzoni, ex ballerino dell’Opéra di Parigi, lo prese sotto la sua ala protettrice, aiutandolo a sviluppare il suo talento: sarà il suo “maestro per la vita” fino alla sua morte nel 2003. Dupond si formò artisticamente presso la scuola di ballo dell’Opéra di Parigi, per poi entrare a far parte della compagnia nel 1974, a soli 15 anni. Il suo precoce talento gli valse a soli 16 anni la medaglia d’oro al Concorso Internazionale a Varna (Bulgaria) con una citazione speciale per rara eccellenza. Nel 1978 fu nominato primo ballerino e nel 1980 la consacrazione: diventò étoile all’Opera di Parigi, nonostante il suo temperamento imprevedibile e indisciplinato.
Ha lavorato con eminenti ballerini come Rudolf Nureyev, Maurice Béjart o Alvin Ailey, poi nel 1990 è diventato direttore del balletto all’Opéra national de Paris, succedendo a Nureyev.
La sua carriera è quindi decollata di nuovo. Ha creato diversi ruoli da protagonista e ha continuato la sua formazione come solista. Viene portato a ballare sia all’Opera che sui palcoscenici internazionali.
La sua carriera non si è fermata all’Opéra de Paris da quando è stato nominato direttore artistico del Balletto francese di Nancy nel 1988. Pierre Bergé lo ha nominato, all’età di 31 anni, direttore del balletto dell’Opéra national de Paris, carica che ha dal 1990 al 1995.
Coreografi come Maurice Béjart, John Neumeier, Rudolf Nureyev, Alvin Ailey, Roland Petit, Youri Grigorovitch, Alwin Nikolais o Twyla Tharp gli danno i ruoli principali. Oltre ai numerosi balletti che si è esibito, ha anche suonato e ballato in diversi film e ha creato il gruppo Dupond et ses Stars, con Sylvie Guillem, Monique Loudières, Fanny Gaida, Manuel Legris, Jean-Marie Didiere e il pianista / direttore Elizabeth Cooper.
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