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La coreografa Emanuela Tagliavia “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Lago dei Cigni. Il balletto contemporaneo prediletto? La Sagra della primavera di Pina Bausch. Il Teatro del cuore? Il Teatro alla Scala, naturalmente… ma anche l’Opéra de Paris. Un romanzo da trasformare in balletto? Non lo so, la coreografia è un’ispirazione, se parto da un romanzo è solo per una suggestione. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Lo stesso per il romanzo, ci sono film che ti aiutano a scoprire delle immagini che vorresti suggerire ma non descrivere. Il costume di scena indossato che hai preferito? I miei vestiti nell’assolo Il Paradosso di Lulù. Quale colore associ alla danza? Bianco e nero, l’assenza di colore. Che profumo ha la danza? Un profumo del corpo. La musica più bella scritta per balletto? La musica di mio marito, il compositore Giampaolo Testoni. Il film di danza irrinunciabile? Pina di Wim Wenders. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Merce Cunnigham e George Balanchine. Il tuo “passo di danza” preferito? Essendo coreografa non ragiono con i “passi”. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? Cendrillon. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? George Balanchine ...

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Tersicore: la Musa della Danza e l’armonia del movimento

Nel pantheon delle Muse della mitologia greca, ciascuna divinità incarna un aspetto dell’arte o della scienza, ma poche evocano un’immagine tanto dinamica e viva quanto Tersicore, la musa della danza e del canto corale. Nell’iconografia classica, Tersicore è spesso rappresentata come una giovane donna aggraziata, con una lira o una cetra in mano — simboli che rimandano al legame tra danza, musica e poesia — mentre si muove in una posa sinuosa, quasi colta nell’atto di un passo armonioso. Non si tratta soltanto di danza intesa come divertimento o esibizione, ma della danza come atto sacro, come ponte tra il corpo e lo spirito, tra il terreno e il divino. Il legame tra danza e parola si riflette ancora oggi in molte tradizioni performative: dal balletto classico, che narra storie attraverso il gesto, fino alla danza contemporanea, che esplora i limiti del linguaggio corporeo. In ognuna di esse si può sentire l’eco di Tersicore, musa silenziosa ma onnipresente che oggi ci ricorda l’importanza di rallentare, ascoltare il ritmo interno, e lasciare che il corpo parli. In ogni coreografia che tocca il cuore, in ogni passo che racconta una storia, Tersicore si manifesta silenziosa ma viva. Perché danzare, in fondo, è ...

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Torinodanza

Torinodanza Festival – “Nyumbani. Il mio corpo è la mia matria”

Nell’ambito di Torinodanza Festival, alle Fonderie Limone di Moncalieri, il 14 settembre 2025, andrà in scena Nyumbani. Il mio corpo è la mia matria, della compagnia Descendants, coreografie di Carlos Kamizele e Carolina De Almeida, regia, scene e luci Gerardo Lamattina, drammaturgia di Tahar Lamri, interpreti Bubakare Charty, Carolina De Almeida, Petra Audry Mangoua Youaleu, Gabriel Andrea Presutti, Jibril Alessandro Touré. Nyumbani. Il mio corpo è la mia matria è uno spettacolo di teatro danza che celebra le storie, le esperienze e le eredità culturali degli interpreti afrodiscendenti. Attraverso una combinazione di danza, musica e testi poetici, gli artisti portano in scena un viaggio di riconnessione con le proprie origini, di crescita personale e di affermazione della loro identità, divisa tra l’essere italiani oggi e le loro radici africane. La parola Nyumbani in lingua swahili significa casa. La casa, intesa come luogo degli affetti e rifugio emotivo, è il filo conduttore dello spettacolo. Essa può essere interpretata non solo come un luogo fisico, ma anche come simbolo di appartenenza, radici e sicurezza emotiva. Il concetto di casa nelle culture africane (e non solo) è spesso strettamente legato a identità, legami familiari e comunitari. La perdita della casa o delle proprie ...

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Audrey Hepburn: il Mito nato dalla Danza

Il mondo la ricorda come icona di stile, volto indimenticabile del cinema del dopoguerra, simbolo di eleganza sobria e bellezza non convenzionale. Ma prima di Colazione da Tiffany, prima delle copertine e degli abiti Givenchy, Audrey Hepburn era una ragazza che sognava un futuro sulle punte. La danza classica fu la sua prima vocazione, la sua disciplina fondante, e forse il segreto nascosto dietro la grazia che l’ha resa eterna. Nata nel 1929 a Bruxelles da madre olandese e padre britannico, Audrey Kathleen Ruston visse la sua adolescenza sotto l’occupazione nazista nei Paesi Bassi. Fu in quel contesto tragico che si accese la sua passione per la danza. Studiò a Arnhem sotto la guida di Winja Marova e, durante gli anni più duri della guerra, partecipò a spettacoli clandestini per raccogliere fondi per la Resistenza. La danza, in quegli anni, fu per lei una forma di resistenza e salvezza, una pratica quotidiana che univa corpo e speranza. In quell’esperienza, Audrey imparò qualcosa che non avrebbe mai dimenticato: l’arte non è un lusso, ma un bisogno umano essenziale. Finita la guerra, Audrey si trasferì a Londra per studiare danza classica alla Rambert Ballet School, una delle più prestigiose accademie britanniche. Era ...

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La danza salva le persone, ogni giorno

La danza salva le persone, quotidianamente, silenziosamente. Non è solo movimento, è rilascio emozionale, un modo per elaborare sentimenti repressi. Genera un senso di sollievo, chiarezza mentale e benessere. Molti danzatori si avvicino a questa disciplina perché richiamati dal bisogno di guarire dalle ferite, di imparare a fidarsi di se stessi quando il mondo, l’esterno e spesso la famiglia hanno minato la loro fiducia negli altri e di conseguenza in sé. La danza è da sempre specchio dell’animo umano. Riflette pensieri, desideri, paure e speranze che spesso sono celati perfino alla consapevolezza di chi li prova. Il corpo diventa veicolo di verità e autenticità attraverso cui si rivelano fragilità e forza, e si racconta la storia personale del ballerino. In questo modo, la danza permette di guardarsi da fuori e da dentro allo stesso tempo, offre la possibilità di accogliersi, conoscersi e, talvolta, riconciliarsi con quelle parti di sé che le difficoltà hanno offuscato. Danzando, chiunque può scoprire il proprio riflesso più autentico, trovare il coraggio di guardarsi e di mostrarsi senza paura, esplorare le proprie emozioni più profonde, sciogliere nodi del passato e riscrivere la propria storia. È un processo che non richiede palcoscenici, riflettori e applausi, basta trovare ...

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Festival transfrontaliero di danza a Gorizia e Nova Gorica

Gorizia (Italia) e Nova Gorizia (Slovenia): due città con un unico cuore, Piazza Transalpina, dove passa un confine che le ha a lungo divise ma che oggi, invisibile, le unisce come simbolo di un’Europa ricca di contaminazioni culturali. Un cuore che batte al ritmo di danza per queste città che vis-à-vis, l’una di fronte all’altra, si guardano e si sorridono. Poiché è proprio qui, nel centro dell’Europa, che dal 2020 si tiene un festival transfrontaliero unico al mondo, che “parla” una lingua universale, i cui spettacoli di danza contemporanea varcano con naturalezza i confini. Stiamo parlando di Visavì Gorizia Dance Festival (6-19 ottobre 2025), ideato da ArtistiAssociati Centro di Produzione Teatrale in partnership con il Teatro Nazionale Sloveno SNG di Nova Gorica e con il supporto di Ministero della Cultura, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Gorizia e Fondazione CaRiGo. Il Festival fa parte del programma ufficiale di GO! 2025 Nova Gorica e Gorizia Capitale Europea della Cultura. Il Visavì Gorizia Dance Festival e il suo Direttore Artistico Walter Mramor si prefiggono di mostrare al mondo intero che un muro o un filo spinato, una frontiera, può trasformarsi in una piazza aperta e attraversabile. Al Festival, la frontiera storica tra ...

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Modena Danza al Teatro Comunale Pavarotti-Freni (2025/2026)

La rassegna di Danza del Teatro Comunale di Modena abbraccia l’intera stagione 2025/26 con undici spettacoli che vanno da ottobre a maggio in un cartellone di grandi compagnie di provenienza internazionale, novità assolute e stelle della danza, come sempre proponendo una scelta artistica varia e diversificata che spazia dal classico al contemporaneo. Fra i prestigiosi ospiti, il Nederlands Dans Theater (NDT2), la Martha Graham Dance Company e l’étoile Nicoletta Manni con Timofej Andrijashenko e i ballerini del Teatro alla Scala. Largo spazio anche a realtà italiane, con una prima assoluta della Compagnia Zappalà Danza in coproduzione con il Teatro Comunale di Modena, la MM Contemporary Dance Company impegnata nella prima italiana di un nuovo Schiaccianoci firmato da Mauro Bigonzetti, sempre in coproduzione con il Teatro di Modena, Sogno di una notte di mezza estate commissionato a Davide Bombana da COB – Compagnia Opus Ballet e una serata con tre novità del Centro Coreografico Nazionale / Aterballetto. La rassegna presenta come sempre anche grandi titoli di repertorio affidati a compagnie di tradizione classico contemporanea. Si va da La bella addormentata presentata dal Balletto dell’Opera di Tbilisi in versione classica, alla Cenerentola del Balletto di Rijeka in una nuova coreografia di Leo ...

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“Roma in ballo”. Portale con l’Archivio dei libretti di ballo del Teatro della Memoria

Il 17 Settembre prossimo a partire dalle ore 16:00, presso il Teatro Ruskaja dell’Accademia Nazionale di Danza (AND), avrà luogo la presentazione di Roma in ballo – Taccuino di viaggio per la danza teatrale dell’Ottocento il portale che comprende l’Archivio dei libretti di ballo e le successive ricerche svolte da e per «Il Teatro della Memoria» reso fruibile e consultabile online per mettere a disposizione di studiosi e appassionati materiali raccolti nel corso di un lungo viaggio nell’Ottocento attraverso una Roma pronta a sorprendere una volta di più con un’altra delle sue meraviglie, quella del ballo teatrale. Il punto di partenza del progetto risale infatti al 1987, quando, su suggerimento del Direttore della rivista «La Danza Italiana», José Sasportes, fu avviato uno studio di fattibilità per individuare i requisiti di una scheda di rilevamento ai fini di una catalogazione digitale unica dei libretti di ballo italiani dell’Ottocento con l’intento di favorire lo scambio di dati tra i ricercatori. La presentazione vede come relatori coloro che a vario titolo hanno contribuito nel corso del tempo alla realizzazione del portale e l’intervento dei dottorandi dei corsi di dottorato AND associati con l’Università degli Studi di Roma Tre e con il Conservatorio di Musica “L. ...

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L’Accademia della Scala ad Osaka per l’Expo

Settembre segna per l’Accademia scaligera un vero momento di scambio culturale con il Paese del Sol Levante: la Scuola di Ballo diretta da Frédéric Olivieri vola ad Osaka e prende parte a Expo 2025. Il 12 settembre, per la giornata nazionale dell’Italia, le ballerine e i ballerini dell’Accademia danzeranno estratti di Rossini cards di Mauro Bigonzetti e il passo a due da La Strada (Suite) di Mario Pistoni. Lo spettacolo si terrà presso l’Expo Hall “Shining Hat” al termine della cerimonia dell’Alzabandiera – prevista a partire dalle ore 11 – e alla presenza delle più alte cariche istituzionali. Lo scambio culturale prosegue nel corso del mese: gli allievi solisti del New National Theatre di Tokyo saranno ospiti dell’Accademia di Canto, a partire da lunedì 29, per la tradizionale masterclass di perfezionamento con Luciana D’Intino, mentre già dal 15 settembre alcuni danzatori della Scuola di ballo della “NNTT Foundation” si uniranno ai ballerini e alle ballerine dell’Accademia nelle sale della Scuola di Ballo a Milano. Michele Olivieri Foto: Accademia Teatro alla Scala www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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Maja Plisetskaya: mostra per i 100 anni della diva del balletto

Il 19 agosto 2025, all’interno degli spazi espositivi del Kazan Kremlin, si è aperta una grande mostra dedicata ad una delle leggende assolute del balletto del XX secolo: Maja Plisetskaya. Intitolata Plisetskaya. Il Polo della Magia, l’esposizione è parte di un progetto itinerante realizzato dal Museo Teatrale A. A. Bakhrushin, in occasione del centenario della nascita dell’indimenticabile étoile (Mosca, 20 novembre 1925 – Monaco di Baviera, 2 maggio 2015). La mostra, divisa in sei sezioni tematiche, ripercorre le tappe salienti del percorso artistico e umano di Plisetskaya, presentando oltre 200 oggetti originali, tra cui: Costumi di scena spettacolari – Fotografie rare – Disegni e opere decorative – Ritratti pittorici e scultorei – Materiale d’archivio inedito – Installazioni multimediali. Tra le immagini più evocative troviamo i ritratti della ballerina nei suoi ruoli iconici: Odette/Odile ne Il Lago dei cigni, Carmen, Kitri in Don Chisciotte, Anna Karenina, La Leggenda dell’amore, Boléro e molti altri. Maja Plisetskaya è stata molto più che una ballerina: è diventata simbolo di eleganza e ispirazione creativa. Non solo danzatori, ma anche poeti, pittori, stilisti e fotografi hanno tratto ispirazione dalla sua figura magnetica. Icone della moda come Yves Saint Laurent, Pierre Cardin e Jean-Paul Gaultier hanno creato ...

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