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“Un esercizio è un dialogo continuo fra mente e corpo” afferma Eric Franklin nel suo nuovo libro

Preparazione alla Danza – Allenamento specifico per esibirsi al meglio in qualunque forma di danza è il nuovo interessante manuale sull’arte coreutica scritto da Eric Franklin, pioniere nel campo della visualizzazione finalizzata all’allenamento fisico, edito ancora una volta dalla casa editrice romana Gremese. Suddiviso in dieci capitoli di largo respiro, il volume riflette il percorso di insegnamento e ricerca portato avanti dal Direttore del Franklin Method Institute, fondato in Svizzera. Nei suoi studi Franklin integra le discipline somatiche con i tradizionali schemi di allenamento fisico. Tutto ha avuto inizio nel 1991, quando Franklin insegnava all’American Dance Festival (ADF). A quel tempo il maestro aveva già messo a punto un sistema di allenamento con le fasce elastiche, prendendo spunto da un vecchio compagno di danza che si allenava con una camera d’aria di bicicletta. Da quel momento il ricercatore non smette di offrire ai suoi studenti altri sistemi di esercizi, richiesti con sempre più insistita frequenza ormai. Lo scopo di tali esercizi, come afferma lo stesso autore nell’Introduzione, era quello di “far godere ai danzatori benefici immediati e offrire loro la possibilità di sviluppare forza e flessibilità in maniera consapevole”. Per tale fine, nel manuale viene dato largo spazio ai concetti ...

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La bellezza risiede nella libertà: intervista ad Emanuele Soavi

Emanuele Soavi, coreografo residente dal 2006 nella città di Colonia (Germania). Italiano di nascita, nato a Ferrara, inizia la sua formazione di danzatore presso la scuola del Balletto di Toscana di Firenze. Dal 1995 entra a far parte, prima della compagnia del Teatro Opera di Roma, Teatro la Fenice di Venezia, poi nel 1998 al Theater Dortmund e nel 2001 nella celeberrima compagnia Olandese Introdans, dove sino al 2007 interpreta tra gli altri creazioni di Jiri Kylian, Hans van Manen, William Forsythe, Nils Christe, Renato Zanella, Nacho Duato, Karole Armitage, Mats Ek. Contemporaneamente inizia dal 2004 la sua attività di coreografo dove firma lavori per Teatri e Festival Europei e Internazionali, come Theater Aachen, Theater Dortmund, Stadttheater Regensburg, Dock11 Berlin, Staatstheater am Gärtnerplatz München, Theater Duisburg, Bolzano Danza, ARTMark Festival Witebsk Bellarussia, Mittelfest in Cividale del Friuli, SATFestival Barcelona, Schrittmacher Festival Aachen, Tanzwoche Dresden, Odeon Tanz Wien, Löft Leipzig e Korzo Theater all’Aia in Olanda. Nel 2011 crea nella città di Colonia la “Emanuele Soavi incompany” insieme ai partner Tanzarchive Köln, Gestik Department – Università di Colonia dove, collabora con numerosi Artisti di fama Internazionale e, riceve il premio Città di Colonia come miglior Artista e Interprete con la coreografia ...

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La Danza insegna a vivere: intervista ad Alessio Rezza

Alessio Rezza nasce a Modugno (Bari) dove inizia a studiare danza classica. Viene poi ammesso alla scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano dove si diploma nel 2008. Per un breve periodo danza con la compagnia del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, poi viene scelto da Luciano Cannito per danzare come Primo Ballerino ospite nell’opera “Adriana Lecouvreur” al Teatro Massimo di Palermo e poi nella creazione del suo “Romeo e Giulietta” nel ruolo di Mercuzio. Nel giugno 2009 supera l’audizione ed entra a far parte del corpo di ballo dell’Opéra di Parigi dove danza nella stagione 2009/2010. Nel settembre 2010 si stabilisce al Teatro dell’Opera di Roma dove interpreta diversi ruoli del repertorio classico e contemporaneo tra cui: Basilio in “Don Chisciotte” (M. Messerer), Franz in “Coppelia” (R. Petit; E. Vu An), Albrecht in “Giselle” (P. Ruanne), Frédéric in “L’Arlésienne” (R. Petit), il Principe ne “Lo Schiaccianoci” (S. Muchamedow; A. Amodio), James in “La Sylphide” (M. Gielgud), Bim in “Gaîté Parisienne” (M. Béjart), l’idolo d’oro ne “La Bayadère” (R. Avnikjan), Mercuzio in “Romeo e Giulietta” (P. Bart), l’uccello blu ne “La Bella Addormentata” (P. Chalmer), “Chaconne” (J. Limòn), “Vertiginous Thrill of Exactitude” (W. Forshyte), les jardiniers in “Le ...

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“Il Lago dei Cigni”, una fiaba ancora viva

Storicamente Il Lago dei Cigni è il primo dei tre balletti di Tchaikovsky, composto tra il 1875 e il 1876, ma la sua realizzazione coreografica definitiva è successiva sia a La Bella Addormentata (1890) che a Lo Schiaccianoci (1892), le altre due grandi opere del trittico. Infatti, nonostante la prima rappresentazione del Lago risalga al 1877, la versione definitiva è del 1895. La prima rappresentazione, con la coreografia di Julius Wenzel Reisinger, deluse molto critica e pubblico. Reisinger operò tagli e manomissioni alla partitura originale ed allestì in modo scadente le scene, lasciando inoltre ai ballerini, di scarsa personalità, il compito di improvvisare variazioni e passi: il risultato fu molto deludente ed anche l’orchestra non spiccò per la sua esecuzione della partitura. Ciononostante, il balletto fu riproposto per un numero totale di quarantadue allestimenti, tutti, a detta della critica del tempo, dei veri e propri fiaschi, al punto che fu ritirato dalle scene. Nel 1894, nel “Memorial Matinée” dedicato a Tchaikovsky da poco scomparso, ne venne ripresentato il solo secondo atto, riallestito per volere del direttore del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, che ne affidò la coreografia a Marius Petipa il quale lo trasmise al suo assistente Lev Ivanov. Ma l’anno successivo, ...

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Di nuovo in libreria “Rudolf Nureyev. Biografia di un ribelle”, omaggio all’eterno tartaro volante

Di nuovo in libreria “Rudolf Nureyev. Biografia di un ribelle”, omaggio all’eterno tartaro volante

“Aveva il carisma e la semplicità di un uomo della terra, e l’arroganza inaccessibile degli dei.” Michail Barysnikov   È questa la citazione che si legge, accanto a quella di Paul Valéry, sulla prima pagina del volume Rudolf Nureyev, biografia di un ribelle, nuova terza edizione pubblicata dalla casa editrice torinese Lindau nel gennaio del 2017 e firmato da Bertrand Meyer-Stabley. Il giornalista e scrittore francese, tra le numerose biografie dedicate a grandi personalità come James Dean, Juan Carlos, Elton John e Audrey Hepburn, ne dedica una anche a colui che fu l’ultimo zar della danza, come lo definisce lui stesso con le ultime parole della sua corposa ed appassionante biografia. Suddivisa in 17 capitoli, questa biografia ha l’aspetto di un vero e proprio romanzo che ripercorre la vita eccezionale di un mito intramontabile della Danza. Fin dalla nascita, avvenuta nel 1938 su un vagone della Transiberiana, quando la madre Farida Nureeva incinta di otto mesi e mezzo sale sul quel treno diretto a Vladivostok, l’intera vicenda esistenziale di Rudolf Nureyev è stata a tutti gli effetti un romanzo ed uno dei più belli ed emozionanti che si possa leggere. Rudolf Nureyev un giorno ha detto: “Mi piace parlare della mia nascita… Ci ripenso sempre come all’avvenimento più ...

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Il profumo del palcoscenico: intervista a Davide Dato

Davide Dato è nato nel 1990 a Biella in Piemonte. Dopo aver frequentato una scuola di recitazione nella sua città natale (attratto dal mondo del teatro), Davide inizia a ballare all’età di otto anni dapprima con la danza moderna ed in seguito con la danza classica accademica. Davide si è brillantemente diplomato all’età di 17anni presso la Scuola di Stato di Vienna e ha conseguito una specializzazione presso la School of American Ballet di New York. Si è unito al Balletto di Stato di Vienna nel 2008, nel 2011 è stato nominato Demi-solista della Wiener Staatsballett, nel 2013 è stato promosso Solista ballerino e nel 2016 è stato nominato Primo ballerino del Balletto di Stato di Vienna. Si è esibito come Solista in moderno così come nelle produzioni più classiche del repertorio di Stato. Ha preso parte danzando al famoso “Concerto di Capodanno” in diretta da Vienna trasmesso in mondovisione, negli anni 2011, 2012, 2015 e 2016. Con l’Arena di Verona è Guest Artist ed in qualità di ospite ha ballato in Giappone, Russia, America ed Europa. Gentile Davide, tu arrivi dal bellissimo Piemonte, come ti sei accostato alla danza e qual è stato il percorso artistico che ti ha ...

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“Il mio viaggio continua” – intervista a Renato Zanella

Renato Zanella nasce a Verona dove inizia gli studi della danza classica. Nel 1981 decide di completare la sua formazione a Cannes, presso il “Centre de Danse International di Rosella Hightower”. Nel 1982 ottiene il primo contratto con il Basler Ballett, diretto da Heinz Spoerli. Qui danza opere di Balanchine, Van Manen, Robert North, John Cranko, Ulysses Dove e Heinz Spoerli. Nel 1985 viene chiamato al Balletto di Stoccarda dove vive una carriera intensa e di successo ballando ed esibendosi in tutto il mondo nelle opere di John Cranko, Maurice Béjárt, Jiri Kylián, Mats Ek, John Neumeier, William Forsythe, Azary Plisetsky, Glen Tetley, e Kenneth MacMillan. Nel 1993, dopo aver creato numerose coreografie per la compagnia e all’estero, viene nominato “Coreografo Residente” da Marcia Haydée, Direttrice della Compagnia. Nello stesso anno, inizia la sua collaborazione con il Wiener Staatsoper Ballett che lo porta alla nomina di Direttore del Ballo, ruolo che ricopre dal settembre 1995 all’agosto 2005. Nel 2001 assume anche l’incarico di direttore artistico dell’Accademia di danza della stessa Istituzione. Dal 2009 al 2012 è stato Direttore Artistico per la Danza dell’International Festival of the Aegean (Syros) posizione che poi lasciò per dedicarsi interamente alla Balletto dell’Opera Nazionale Greca ...

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“La danza umana”: intervista all’étoile Luciana Savignano

Luciana Savignano è nata a Milano ed è considerata da tutti una stella di prima grandezza, applaudita dalla critica più autorevole. Si forma presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano nella quale si diploma in seguito ad un periodo di perfezionamento al Teatro Bolshoi di Mosca. Nel 1968 Mario Pistoni la sceglie come ballerina Solista per il “Mandarino Meraviglioso”, su musica di Béla Bartòk, con il quale ottiene la sua prima importante affermazione nel mondo della danza. Nel 1972 diventa Prima Ballerina alla Scala di Milano per essere nominata tre anni dopo, Étoile. Maurice Béjart la invita nella sua compagnia “Ballet du XXe siècle” dove interpreta la “Nona Sinfonia”. In seguito Béjart crea per lei “Ce que l’amour me dit” danzato in coppia con Jorge Donn. Luciana partecipa a tutte le più significative coreografie di Maurice Béjart, in particolare “Leda e il cigno” (con i costumi disegnati da Gianni Versace), “Duo”, “Romeo e Giulietta”, l’assolo “La Luna da Heliogabalo”, “La Voce”, “Bhakti” e il celebre “Bolero” su musica di Maurice Ravel, contemporaneamente sul palcoscenico della Scala danza nel “Lago dei Cigni”, “La Bisbetica domata” e “Cinderella”. Si esibisce poi negli spettacoli creati dal coreografo Micha Van ...

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Premiato a Parigi come Migliore Libro di Danza 2017 "I Cigni del Cremlino" di Christina Ezrachi

Premiato a Parigi come Migliore Libro di Danza 2017 “I Cigni del Cremlino” di Christina Ezrachi

Il libro di Christina Ezrahi I Cigni di Cremlino, pubblicato da Gremese Editore sia in Italia sia in Francia, ha vinto a Parigi il premio come “Migliore Libro di Danza 2017”, conferito dall’associazione Professionale dei Critici di Teatro, Musica e Danza. La cerimonia di premiazione si è svolta al Teatro Chaillot di Parigi, nella mattinata del 19 giugno. Assolutamente un premio meritato per un libro che essenzialmente è un resoconto fedele del rapporto risoluto e delicato tra il balletto russo e le vicende politiche del primo Cinquantennio del potere sovietico. Un resoconto magistralmente ricostruito grazie alle ricerche portate avanti in decine di archivi dalla storica della cultura russa, nonché membro della Royal Historical Society,  Christina Ezrahi. Le ricerche storiografiche insieme a numerose interviste intrattenute con artisti, dirigenti e personaggi dell’epoca, sono servite a mettere insieme un’avvincente narrazione del conflitto che oppose la politica all’arte del balletto classico durante i primi cinquanta anni dell’era sovietica. Senza ombra di dubbio I Cigni del Cremlino è un libro che getta luce quindi su una questione della storiografia coreutica finora poco conosciuta e poco indagata dagli studiosi. Rivela tra le righe soprattutto come i direttori e gli artisti delle due più grandi compagnie di balletto ...

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