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Spesso i limiti non sono reali

La disabilità è un argomento che vale la pena affrontare nel settore della danza. Molto spesso si pensa che solo corpi “perfetti” e modellati possono avvicinarsi alla danza, vista come la perfezione da raggiungere. Mentre al contrario si parla e si conosce poco degli aspetti terapeutici che si hanno sul corpo, ma soprattutto sulla mente. Danzare ci fa stare bene, fa gioire, e sopratutto è un atto sociale. Anche nello studio della danza, così come per la danza classica, contemporanea ecc. le lezioni sono collettive e quindi c’è un aspetto sociale e un confronto durante tutto l’atto dell’imparare. Non si impara a danzare da soli, ma è un’azione sublime che porta con se delle poetiche profonde attraverso l’utilizzo di un linguaggio corporeo non verbale, dando la possibilità di esprimere quello che la parola non può fare. Uomini e donne con varie disabilità in tutto il mondo partecipano attivamente sia negli spettacoli di danza amatoriale che professionale. Compagnie professionali di danza contemporanea, come Axis Dance Company negli Stati Uniti d’America e CandoCo nel Regno Unito presentano coreografie di ensemble misto di danzatori abili e diversamente abili. Persino la Cina ha dedicato molte risorse nella creazione di compagnie con disabilità. In Italia ...

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"Danza chi, come e perché?" - La Posta di Anna Maria Prina

“Danza, chi, come e perché?” – La posta di Anna Maria Prina

Gentile Signora Prina, Le scrivo per chiederLe il Suo parere sui famosi passi d’addio delle scuole di danza private, Lei cosa ne pensa? (Anna Maria da Cosenza) Cara Anna Maria, il Passo d’addio ha origini scaligere ed è stata una bellissima tradizione fino agli anni ’60. È rimasto nella memoria quello di Carla Fracci che danzò giovanissima Lo spettro della rosa con l’allora primo ballerino della Scala Mario Pistoni. Era ideato per valorizzare le doti dei neo-diplomati della Scuola di ballo del Teatro alla Scala in una serata regolare, aperta agli abbonati di Opera. Infatti il Passo d’Addio della Fracci (1955) andò in scena dopo l’opera La Sonnambula cantata da Maria Callas e con la regia di Luchino Visconti, personaggi di altissimo livello mondiale che diedero luce e importanza a Fracci e alle altre licenziande. Per quanto riguarda le scuole private, penso che il passo d’addio abbia di fondo lo stesso desiderio di mettere in luce le diplomande, (che in genere ricevono il Diploma in quella serata) facendo loro danzare uno o più brani in cui eccellono. Naturalmente i risultati possono essere i più disparati, poiché dipendono dalla qualità dell’insegnamento e dalle doti degli allievi/e. Quindi direi che l’intenzione è ...

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Svetlana Zakharova allo specchio

Nata in Ucraina, a dieci anni è entrata a far parte alla Scuola coreografica di Kiev, dove ha seguito gli insegnamenti soprattutto di Valeria Sulegina. Continuato la sua formazione all’Accademia “Agrippina Vaganova” di San Pietroburgo. Nel giugno 1996 ottiene la nomina a Principal Dancer, ovvero étoile. Il suo vasto repertorio al Kirov includeva i ruoli protagonisti in: Giselle, La Bella addormentata, Il lago dei cigni, La bayadère, Don Chisciotte, Il corsaro, Les Sylphides, Shéhérazade, La fontana di Bakhchisaraj (nella versione di Rostislav Zacharov), Romeo e Giulietta (nella versione di Leonid Lavrovskij). Con il Balletto del Teatro Mariinskij-Kirov ha preso parte alle maggiori tournées e, dal 1999, è stata invitata come “guest artist” dalle maggiori compagnie di balletto del mondo, inclusi New York City Ballet, American Ballet Theatre, Balletto dell’Opéra di Parigi, Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, English National Ballet e New National Theatre Ballet a Tokyo. Dall’ottobre 2003 ha iniziato a danzare come étoile del Balletto del Bol’šoj di Mosca, dove prova i suoi ruoli con Ludmilla Semenjanka, la ballerina ‘star’ delle precedenti generazioni. Il 6 giugno 2005 è stata eletta Artista Emerita della Russia. Ha firmato con il Teatro alla Scala un contratto triennale come Prima Ballerina ...

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Michele Merola: “La danza è un sogno vigile”

Michele Merola, affermato coreografo del panorama coreutico italiano ed internazionale, è il fondatore e direttore artistico della MM Contemporary Dance Company, compagnia di danza contemporanea sostenuta dall’Associazione Progetto Danza di Reggio Emilia. La compagnia nasce stabilmente nel 1999 come centro di produzione di eventi e spettacoli e come promotrice di rassegne e workshop con l’obiettivo di favorire il nascere di scambi e alleanze fra quella generazione di giovani artisti, testimoni e portavoce della cultura contemporanea. Attualmente in tournée con la produzione Carmen/Bolero, in questa intervista si racconta al giornaledelladanza.com Attualmente sei in tournée con la produzione “Carmen/Bolero”, in che chiave sono affrontati questi due titoli? Posso parlare solo di Bolero, una mia creazione. Carmen è una creazione di Emanuele Soavi, un coreografo che apprezzo molto, e una persona alla quale sono legato da un profondo rapporto di stima e di amicizia. Bolero è esattamente il meccanismo ad orologeria che tutti noi conosciamo e, in parte, temiamo: sia per la ripetitività, ossessiva, ormai un po’ logorata dall’ascolto, sia per le aspettative, legate alle immagini di sensualità che il brano suscita, anche quando sono marcate da una sostanziale ambiguità.  Mi sono confrontato con questi elementi, ho cercato di comprenderne il motivo e ...

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Addio a Jonathan Ollivier memorabile la sua interpretazione in “Swan Lake” di Matthew Bourne

Muore  a Londra, poche ore prima dello spettacolo finale allo Sadler’s Wells Theatre di Londra il ballerino Jonathan Ollivier, protagonista di The Car Man di Matthew Bourne ucciso in un incidente in moto. Il ballerino stava guidando la sua moto quando si è scontrato con una Mercedes. La polizia, paramedici e un aereo ambulanza hanno cercato di salvargli la vita, ma non c’è stato nulla da fare, è stato dichiarato morto sul posto. L’autista dell’auto si è fermato ed è stato arrestato con l’accusa di omicidio per guida pericolosa. La sua performance in The car man era stata lodata dal critico del Telegraph , Rachel Ward  che ne lodava il suo ruolo in Luca. Il celebre coreografo Matthew Bourne lo aveva definito “uno dei ballerini più carismatici e potenti della sua generazione”. Memorabile la sua interpretazione in “Swan Lake” dello stesso Matthew Bourne, il quale ha descritto il ballerino come “una presenza intensamente maschile, forte temperamento, tenerezza e vulnerabilità”. “Un uomo di grande calore e fascino, Jonny era un vero gentiluomo, amato e rispettato dai suoi colleghi e adorato dal pubblico e dalla critica che sono stati ipnotizzati dalle sue memorabili interpretazioni sul palco”. “Era anche un modello di ispirazione ...

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I più bei ritratti di étoiles donne nei nuovi libri sulla Danza

Pierluigi Abbondanza cattura l’essenza di Svetlana Zakharova in un libro fotografico mozzafiato!

Nasce dall’incontro fortunato, avvenuto nove anni fa,  tra il fotografo Pierluigi Abbondanza e l’étoile Svetlana Zakharova, l’idea di questo primo libro fotografico, edito dalla Lime Edizioni e disponibile in tutte le librerie. Un primo libro fotografico per due motivi: è il primo firmato da Pierluigi Abbondanza, figlio d’arte cresciuto quindi nel mondo della fotografia fin da piccolo ed è il primo dedicato alla grande étoile russa. Recentemente presentato il 27 febbraio in occasione di Danzainfiera, nell’ambito dell’intervista moderata dalla giornalista e critico di danza Sara Zuccari, Svetlana Zakharova ha parlato di questo suo primo libro con toni gioiosi ed orgogliosi: «Sono molto felice ed orgogliosa di questo mio primo libro – ha risposto la Zakharova a Sara Zuccari – e ci tengo a precisare che non è semplicemente una raccolta di fotografie ma un libro che ritrae efficacemente la mia danza. Credo che lo scopo principale che ci eravamo prefissati all’inizio di questo lavoro sia stato raggiunto pienamente: in queste fotografie potrete leggere l’anima del mio essere artista, perché quelli che vedete non sono semplici scatti ma la rappresentazione fedele dell’essenza di Svetlana Zakharova». Nel libro, esteticamente impeccabile, gli scatti davvero sbalorditivi di Pierluigi Abbondanza sono intervallati dai pensieri e ...

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Il meglio di …Dentro la Danza: E SONO 40! – IL RITORNO – GENITORI – IL PASSO FALSO!!!

La rubrica del giornaledelladanza.com, Dentro la Danza, è un mix di notizie a volte importanti altre piccanti, divertenti, raccontate con ironia e leggerezza per svelare cosa avviene dietro le quinte del mondo della danza e del balletto. Anche i nostri lettori possono diventare protagonisti delle news del giornale scrivendoci all’indirizzo mailto:redazione@giornaledelladanza.com specificando nell’oggetto Dentro la Danza e raccontandoci in anteprima le indiscrezioni di cui sono a conoscenza.    E SONO 40!                                    Sono arrivate le 40 primavere per Roberto Bolle-rino, étoile del Teatro alla Scala e principal dell’ABT. Il danzatore comincia a fare i conti con il tempo che passa e pare stia iniziando a pensare al “dopo lavoro”. Non sa ancora cosa farà, sogna di diventare maitre, sogna di viaggiare per il mondo libero da impegni lavorativi. Sogna, sogna, sogna! Di una cosa però è certo: non vuole stare in casa ad abbuffarsi di patatine davanti alla tv!                IL RITORNO            A volte ritornano! E lo ha fatto anche Anbeta Toromani, presentandosi come giudice di sfida nell’ultima puntata in diretta di Amici, programma che l’ha vista protagonista per molti anni. Sempre cordiale, simpatica, e magra, Anbeta ha sottolineato il suo legame con l’amata maestra Celentano, amica di ...

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“Tra storia e tecnica della danza” di Flavia Pappacena

La nascita delle “punte” della danza accademica Le “punte” sono generalmente considerate una delle espressioni più significative del balletto romantico per quella immagine in bilico tra realtà e sogno che riuscirono ad attribuire alle figure femminili. Tuttavia, se le punte trovano l’espressione più intensa e suggestiva nel balletto romantico di soggetto fantastico, la loro origine va rintracciata nel periodo delle grandi riforme della fine del Settecento, quando il costume e la calzatura del balletto si adeguano alla moda “alla greca” in voga durante la Rivoluzione francese, e quando tecnica, stile e coreografia del balletto francese subiscono radicali mutamenti estetici e profonde contaminazioni da vari ambiti, tra i quali le tecniche acrobatiche dei danzatori “grotteschi” italiani. Iniziamo dalla riforma del costume e della calzatura. Negli anni Ottanta del Settecento la moda francese manifesta in modo sempre più evidente la sua attenzione verso il “gusto greco” che si stava diffondendo in tutte le arti sotto l’influenza degli scavi di Ercolano e Pompei e dietro la spinta del pensiero neoclassico. La stessa regina di Francia, Maria Antonietta, aveva adottato per il suo abbigliamento privato la cosiddetta chemise à la reine, un abito fatto di mussola bianca fermata alla vita da un grande nastro ...

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Fabrizio Monteverde si racconta in esclusiva al giornaledelladanza.com

  Il prossimo 10 febbraio, al Teatro San Carlo di Napoli, andrà in scena “Otello” di Fabrizio Monteverde. Il coreografo si racconta in esclusiva al giornaledelladanza.com Il tuo stile e la tua estetica come coreografo… È sempre difficile definire se stessi e il proprio lavoro, io penso di essere un po’ camaleontico, nel senso che mi faccio condizionare molto dal tema che sto affrontando e dalla musica, però a me piace molto la definizione “neoclassico”, più che coreografo contemporaneo, perché io sono un “corrotto”, in un certo senso, da contemporaneo mi sono fatto corrompere dalle belle linee e dai bravi danzatori. Tu hai esordito come attore, quindi la tua conoscenza artistica abbraccia più ambiti, cos’è il teatro per te, in senso totale? Il teatro è vita, io non riesco a separarlo dalla vita. Per me il teatro è una lente di ingrandimento della vita. La genesi dei tuoi processi creativi… Io non mi sono mai ispirato a una musica, strano forse per un coreografo, io parto sempre da una storia, da un’idea e non solo, penso anche che non tutte le storie possano essere trasformate in danza, a parte grandi capolavori, ovviamente. La letteratura e il cinema sono per me ...

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