La metamorfosi viene definita come la ‘trasformazione di un essere o di un oggetto in un altro di natura diversa’.
Ebbene, nel momento in cui una persona si innamora e si appassiona a questa forma d’arte, comincia la metamorfosi che trasforma un individuo qualunque in un ballerino.
La metamorfosi creata dalla danza è completa, comprende e coinvolge il corpo, la mente e lo spirito.
Il corpo diventa più tonico, elastico, cambiano la postura e il movimento che si fa più leggero, armonioso e consapevole. La mente sviluppa concentrazione, la memoria migliora, la capacità attentiva e reattiva si decuplica.
Lo spirito si eleva e raggiunge un ricchissimo livello di profondità interiore. Si riesce a guardare meglio dentro se stessi, a conoscere e accettare i limiti, le paure, le emozioni e si presta maggiore attenzione anche alle sensibilità altrui, sviluppando ciò che ci rende umani, l’empatia.
Ne nasce una forza che nessun’altra attività, impegno o esperienza può stimolare e incrementare. Dalla forza nasce il coraggio di affrontare le difficoltà anche fuori dalla sala di danza con grinta e determinazione.
Ampliando il concetto, la danza rappresenta il complicato viaggio dell’esistenza umana, cattura la cinetica della transizione, la fluidità della crescita e l’esplorazione di sé.
La sua qualità trasformativa risiede proprio nel potenziale di provocare introspezione, invitando danzatori e spettatori a riflettere sul proprio percorso di crescita personale e di autorealizzazione.
La danza infatti possiede la rara capacità di trascendere il linguaggio verbale e di diventare uno sbocco per l’espressione emotiva, esprimendo così la profondità e la complessità delle emozioni umane.
Stefania Napoli
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