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In occasione della Giornata Internazionale della Danza il canale Arte dedica 9 spettacoli

In occasione della Giornata Internazionale della Danza del prossimo 29 aprile e per celebrare le diverse sfumature di questa disciplina, ARTE in italiano, disponibile in streaming gratuitamente, consiglia 9 spettacoli di danza da guardare e riguardare su ARTE Concert, il programma di musica digitale cross-genere di ARTE. Dalle musiche di Mozart a quelle di Schubert, passando per il tango argentino e la messa in scena di “Pippi Calzelunghe”: un’occasione per celebrare anche da casa la danza in ogni sua forma, in attesa di poter ammirare nuovamente le performance di artisti e ballerini dal vivo e all’interno dei teatri che, a causa della pandemia, continuano a rimanere chiusi, con un impatto devastante sulle arti e la cultura in tutto il mondo.   “Il Requiem di Mozart”, Bartabas a Strasburgo Ne “Il Requiem di Mozart”, l’Accademia nazionale di Versailles e Bartabas, celebre regista e coreografo di animali francese, hanno dato vita a uno spettacolo equestre pieno di poesia, una messa in scena dove musiche e danze si incontrano seguendo le note suonate dall’orchestra Les Musiciens du Louvre diretta da Marc Minkowski. Uno spettacolo, questo, dove la danza supera i suoi confini e mostra l’armonica unione tra uomo e animali.   “Pippi Calzelunghe” ...

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Perché l’arte della danza è indispensabile allo sviluppo infantile

  Nello sviluppo cognitivo, fisico ed emotivo dei bambini, le attività artistiche giocano un ruolo più importante di quanto si pensi. Da un lato, stimolano l’apprendimento di materie scolastiche come la lettura o la matematica, dall’altro favoriscono la formazione della percezione sensoriale, delle capacità motorie e dell’interazione sociale. Tutti i bambini sono naturalmente portati alla creatività che costituisce un mezzo di conoscenza ed espressione dei loro sentimenti, e di comunicazione con coetanei e adulti. Attraverso l’arte i bambini trasmettono idee, opinioni e i loro sogni. Nel momento in cui gli adulti imparano a interpretare il loro linguaggio, si instaurerà un rapporto comunicativo più reale, diretto ed efficace. Eliminare o limitare l’espressione artistica nei bambini significa, quindi, negare loro la possibilità di scoprire se stessi, e di trovare ed esprimere un talento. Come sappiamo, lo stile di vita cui veniamo indirizzati fin dall’infanzia è orientato a stimolare maggiormente le attività dell’emisfero sinistro del cervello, ossia logica e razionalità, a discapito purtroppo dell’emisfero destro che invece supporta la creatività e l’intuizione. Spesso si pensa che l’emozione sia qualcosa di astratto che nasce chissà dove e che tutto sommato non è così importante. Nulla di più errato. Le emozioni originano a un livello ...

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“Panopticon” di Roberto Zappalà al Museo Castello Ursino di Catania

Dopo mesi di chiusura dovuta all’emergenza sanitaria il progetto Panopticon / il teatro igienico, opera installativa di Roberto Zappalà, prende forma dal vivo dal 19 marzo al 17 aprile al Museo Civico Castello Ursino in co-organizzazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Catania. Panopticon vede finalmente la luce in una dei luoghi più affascinanti e importanti della città siciliana, mostrando così di essere un progetto versatile ed esportabile.  «L’accostamento con il Panopticon di Jeremy Bentham – che progettò un carcere ideale nel 1721 – è molto semplice: il nostro progetto esalta infatti la dimensione della segregazione/prigione così come del distanziamento/isolamento sociale oltre che del voyeurismo. L’intenzione è di far diventare protagonista il contenitore, lo spazio, almeno quanto il contenuto, il performer e il messaggio del suo gesto». (Roberto Zappalà) E, come dice l’Assessore alla Cultura del Comune di Catania, Barbara Mirabella: «Lo scenario del Castello Ursino, anche in ragione della sua storia nei secoli di fortezza, dimora reale, carcere e infine luogo di bellezza e cultura, è il palcoscenico ideale sul quale rappresentare questa dicotomia fra la libertà dell’espressione artistica e la condizione umana soggetta a limitazioni continue e contingenti». Il Panopticon di Roberto Zappalà assolve ad una funzione sociale di riavvicinamento perché il pubblico entra ed è parte dell’opera d’arte. Al Museo Civico Catello Ursino l’installazione Panopticon diventa quotidianamente parte integrante del percorso museale e, al suo ...

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Scuole di danza ancora chiuse: un errore colossale

La società è un insieme di persone che condividono una lingua, una cultura e relazioni di natura interpersonale ed economica. Sempre più di frequente però sembriamo dimenticare questo concetto basilare: il nostro comportamento si riflette sulla vita degli individui che compongono la società in cui viviamo, ossia la collettività. Siamo tutti interconnessi anche economicamente, forse più di quanto non lo fossimo una cinquantina di anni fa. Ogni attività economica produce effetti sulle altre, e la difficoltà di una si ripercuote su tutte. Ecco perché la chiusura forzata e prolungata delle scuole di danza non genera ripercussioni soltanto sul settore in crisi, sugli studenti e sugli insegnanti, ma su tutta l’economia, nazionale e mondiale. Pensiamo ai negozi di danza che non vendono più a causa della chiusura delle scuole, alle sartorie che non lavorano vista l’assenza di saggi, esibizioni e spettacoli vari. Se la sartoria non lavora, la merceria non vende i tessuti, di conseguenza l’industria tessile vedrà drasticamente ridotta la domanda di produzione. La chiusura dei teatri, di cui abbiamo parlato nel precedente articolo, genera i medesimi effetti sul settore del service, luci, musiche, sugli organizzatori di eventi, sugli addetti alle pulizie e anche sul turismo. Niente turneé, niente spettatori, ...

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Riapriamo i teatri! La cultura non va fermata!

L’arte è cultura, e fa bene a chi la crea e a chi ne è spettatore. Se associata al gesto fisico, come nel caso della danza, l’arte fa bene anche al corpo, e non solo a quello dei ballerini. Tra la regione motoria e l’area percettiva cerebrale avviene un fenomeno di ‘rispecchiamento’ generato dai neuroni specchio, implicati nel processo di apprendimento, nella capacità empatica e nel tradurre l’azione danzata, incorporata da chi la osserva come se fosse egli stesso a compierla. Recenti studi scientifici hanno dimostrato che l’area cerebrale che si attiva quando ci si innamora è la stessa che viene stimolata durante l’osservazione di opere d’arte e immagini di profonda bellezza, come un quadro o una coreografia. Quando ammiriamo l’arte, infatti, nella corteccia orbitofrontale si innesca un improvviso innalzamento dei livelli di dopamina che genera sensazioni di intenso piacere. L’arte dunque contribuisce ad alleviare stati di ansia, tensioni e depressioni, fino addirittura a normalizzare alcuni parametri vitali, come il battito cardiaco, la pressione arteriosa e i livelli di cortisolo, ormone surrenale responsabile, tra le altre cose, della diminuzione delle difese immunitarie. Se il semplice atto di osservare arte è in grado di indurre una tale reazione nel cervello, essere ...

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Il concetto di bellezza nella danza, madre di tutte le arti

Ogni forma di danza utilizza il linguaggio del corpo in maniera diversa, sia dal punto di vista tecnico che espressivo. Il fine cui tende però è il medesimo, comunicare bellezza utilizzando l’elemento artistico, fisico, emotivo e intellettuale. Nel momento in cui la danza trasmuta da manifestazione spontanea a codice linguistico e comunicativo basato su precise norme estetiche ed espressive, si trasforma in arte. La danza classica o accademica è comunemente definita ‘balletto’ e viene considerata la forma più alta di danza in cui si può raggiungere perfezione artistica, vigore espressivo e capacità interpretativa. Essa inizia a trasformarsi in balletto nel XVI secolo, quando viene regolata da schemi iconografici e canoni estetici ben precisi, tendenti a una differenziazione sempre più marcata nei confronti di tutte la forme di danza istintiva. La danza moderna e contemporanea si sviluppano a partire dal XX secolo grazie al lavoro illuminato di Rudolf Laban e Mary Wigman che, trovando il balletto classico eccessivamente rigido e schematico, gli contrappongono una danza libera che valorizzi il gesto e il movimento, ed esprima la personalità del danzatore. Pur ricorrendo spesso all’improvvisazione come mezzo creativo, i movimenti della danza moderna presentano una morfologia ben precisa, basti pensare alla tecnica Graham, ...

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Quando la relazione insegnante di danza-studente finisce

La figura dell’insegnante di danza è complessa, racchiude in sé una serie di sfaccettature che pongono l’accento sulla professionalità, sulla capacità comunicativa e sull’empatia reciproca che si crea con l’allievo. La relazione tra maestro di danza e studente quindi va oltre l’asse spiegazione-comprensione per giungere a una condivisione non soltanto di competenze, ma anche di emozioni, toccando quindi la sfera psicologica di entrambi. Il rapporto che si instaura con l’insegnante, dunque, incide molto sul rendimento in sala. Se l’allievo si sente a suo agio e stimolato imparerà molto più velocemente tecnica, sequenze e passi, e li eseguirà con maggiore sicurezza. Come insegnanti, riversiamo il nostro cuore e la nostra anima nei nostri studenti. Ogni allievo è prezioso per noi, tuttavia quasi ogni relazione con lo studente arriverà prima o poi al capolinea. E’ fisiologico, perché non importa quanto bravo possa essere un maestro. Nessuno può fornire a un ballerino tutto ciò di cui ha bisogno, ed è giusto che l’allievo abbia modo di sperimentare altri professionisti, altri stili e tecniche di insegnamento. Per molti insegnanti, però, l’allontanamento di uno studente può essere difficile se non addirittura traumatico. Queste emozioni talvolta spingono inconsapevolmente il maestro a tentare di mantenere la presenza ...

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Teatro alla Scala

Teatro alla Scala: i ballerini protestano con una foto

In queste ore di grande sconforto in seguito alle disposizioni del DPCM del 25 ottobre 2020 tutti i comparti della cultura stanno levando la loro voce per esprimere il dissenso verso la decisione del Governo di chiudere i teatri. C’è chi ha scelto di scendere in piazza per protestare e chi ha deciso di farlo in modi diversi, come i ballerini del Teatro alla Scala di Milano, che hanno espresso il loro rammarico di non poter più andare in scena attraverso una foto che in poche ore è stata diffusa su tutti i profili social dei tersicorei scaligeri. Nell’immagine, diffusa in rete con la frase “ci avete già messo da parte”,  i danzatori indossano la mascherina e una maglia nera, con su scritto “make it possible”: un appello accorato per far sì che la loro arte sia appunto “resa possibile” in quello che può essere considerato il tempio della Danza. Nel pomeriggio anche Roberto Bolle ha lanciato un appello sui social: Nel rispetto delle esigenze sanitarie che restano prioritarie, mi unisco alla voce di coloro che chiedono di non sottovalutare il danno che la chiusura di teatri e cinema, realtà che avevano magnificamente interpretato le norme di sicurezza con risultati eccezionali, ...

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Quando la danza incontra l’arte: i dipinti più famosi al mondo

Un’arte così poetica e sublime come quella della danza non può che trovare nell’arte figurativa la forma di espressione più idonea. Danza e arte un binomio di grande raffinatezza ed espressività. La danza è un linguaggio che esprime il movimento della vita, che si manifesta attraverso un’armonia di forme e movimenti. Appare così chiaro di quanto anche a livello estetico l’universo del balletto sia un mondo particolarmente legato ed in sintonia con quello dell’arte. Danza e arte: da Canova, a Matisse a Mirò, a Picasso, a Severini, e Renoir La storia dell’arte è costellata di episodi legati a questa dimensione espressiva. In particolare, uno dei movimenti che hanno più ricorso alla danza come elemento chiave della composizione è l’impressionismo. Si tratta di una corrente pittorica che si è concentrata su quello che l’occhio realmente percepisce della natura e del mondo circostante, dunque delle “impressioni”. Non ci si sofferma a una costruzione perfetta della realtà da realizzare sulla tela. Appunto, gli artisti impressionisti sono stati molto colpiti dalla natura o dalle scene di vita urbana con le sue abitudini, i suoi momenti di svago.  Renoir ha celebrato la danza nelle opere “Bal au moulin de la Galette” del 1876 o Dance at Bougival” ...

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L’importanza dell’espressività del volto nell’esecuzione di una performance

Quando danza, il ballerino tende a concentrarsi prevalentemente sulla tecnica, quindi sull’en dehors delle anche, sulla forza del baricentro, sull’aplomb, sulle linee e sul risultato da ottenere, tutti principi indispensabili per una buona performance. La danza però non è solo gambe altissime, piedi meravigliosi e tecnica vicina alla perfezione, non è solo bravura, spettacolarità, virtuosismi o esecuzione multipla di pirouettes. La danza è arte, e in quanto tale deve esprimere la sensibilità del ballerino, anche attraverso l’espressività del suo volto. Solo così la bellezza e l’essenza di questo linguaggio potranno arrivare all’animo dello spettatore che ne diventerà parte. Il segreto per raggiungere la connessione con il pubblico è la capacità del ballerino di emozionarsi realmente e di ‘mettersi a nudo’. Prima di imparare qualsiasi passo di danza, quindi, egli dovrà analizzare approfonditamente il ruolo affidatogli, studiarne la storia e il carattere, e provare emotivamente ciò che sente il suo personaggio in cui si dovrà immedesimare il più fedelmente possibile. Solo dopo potrà raccontare la sua storia allo spettatore. Gli occhi in particolare hanno il potere di incanalare tutto ciò che proviamo, che si tratti di gioia, tristezza, paura o passione e per questa ragione svolgono un ruolo indispensabile nella riuscita della ...

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