L’attuale situazione del nostro Paese ha cambiato, stravolto e trasformato il mondo dell’arte, del teatro e dello spettacolo. Le scuole di danza, i vari direttori ed insegnanti, ad esempio, sono da sempre poco considerati dall’economia del Paese. È un’emergenza e quindi va bene adattarsi e reinventarsi trovando delle soluzioni per non perdere di vista i propri allievi e non far morire la danza, tutti lo abbiamo fatto, ma mi chiedo: quanto può ancora durare? La danza è contatto, coinvolgimento fisico e sudore; sono certa che niente potrà mai sostituire il vero lavoro in sala di danza. I centri di danza sono da sempre importanti vivai per le compagnie ed il mondo dell’arte in generale e lo studio di tale disciplina aiuta ad essere delle persone migliori, consapevoli e attente. Privare ancora, soprattutto i giovani, di alimentare le proprie passioni e di dedicarsi all’arte, non può che danneggiarli. Servono degli aiuti concreti ed un ritorno, disciplinato come la danza stessa insegna, alla normalità. È questo l’accorato appello di Alessandra Celentano lanciato sui suoi profili social in questo momento di estrema precarietà. Molteplici i commenti che si sono susseguiti sia sulla pagina Facebook che sul profilo Instagram, a riprova dell’estrema sofferenza del ...
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