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“Magic Shadows” dei Catapult: quando la danza è pura magia!

“Magic Shadows” dei Catapult: quando la danza è pura magia!

  Prerogativa della danza, a prescindere da quale possa esserne la specificità stilistica, è sicuramente quella di donare agli spettatori in ogni occasione un momento di magia, di affascinante immaginazione. E quando uno show viene strutturato interamente su tali presupposti ha senza alcun dubbio un successo assicurato. Esempio eclatante è Magic Shadows del gruppo Catapult, in scena al Teatro Leonardo da Vinci di Milano dal 20 dicembre 2016 all’8 gennaio 2017, per un totale di 17 rappresentazioni sia serali sia pomeridiane (20, 21, 22, 23, 27, 28, 29, 30, 31 dicembre e 3, 4, 5, 7 gennaio ore 20:30; 26 dicembre e 1 gennaio ore 18:30; 6, 8 gennaio ore 16:30). Il gruppo Catapult, fondato nel 2008 dal coreografo/regista Adam Battelstein, è specializzato nel performare danze allestite interamente col gioco delle ombre e ha partecipato all’ottava edizione del programma televisivo America’s Got Talent, raggiungendo uno tra i posti nella Top 12 della finale. Il loro successo, a seguito della comparsa sugli schermi, ha raggiunto l’Europa in men che non si dica, facendo tappa a Stoccolma in Svezia per poi diffondersi in moltissime altre nazioni. The most important thing is that when Catapult goes to work for you, I go to ...

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Introspezioni sulla danza firmate Virgilio Sieni

Introspezioni sulla danza firmate Virgilio Sieni

  Nell’ambito di Evoluzioni – Rassegna di danza, il Teatro Goldoni di Venezia presenta, come secondo appuntamento in cartellone, Isolotto, un lavoro firmato Virgilio Sieni, in scena il 15 dicembre alle ore 20:30. Si tratta di un assolo eseguito dallo stesso coreografo toscano che vede la compresenza in scena di Eivind Aarset, musicista norvegese che accompagna dal vivo i movimenti di Sieni con le note di una chitarra elettrica. Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia Virgilio Sieni, in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione, intende porre una lente d’ingrandimento sul significato più profondo della danza, conducendo lo spettatore per cinquanta minuti all’interno di un universo performativo apparentemente lontano dalla quotidianità, concretamente radicato nella visione più contemporanea dell’arte tersicorea. Che cos’è danzare se non mettersi in cammino, curiosi dei nuovi margini che l’arcipelago del corpo  lascia apparire? Se non porsi sulla soglia della caduta e lasciare che le infinite figure inscritte nel corpo si manifestino nell’incontro con la narrazione articolare? Dunque l’uomo che danza edifica lo spazio dell’incerto con tutta la precisione possibile, cercando di dare un contorno a ogni cosa sconosciuta e incompiuta, inseguendo l’unità come principio di ogni cosa. Così il tratto di tempo che chiamiamo danza altro non è ...

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“Il corpo sussurrando”: il Balletto Teatro di Torino al Duse di Bologna

“Il corpo sussurrando”: il Balletto Teatro di Torino al Duse di Bologna

  Una miscellanea di composizioni coreografiche, sicuramente unite dall’obiettivo fondamentale di omaggiare il mistero della comunicazione corporea, ma sfortunatamente poco concatenate tra loro sotto il profilo scenico e tecnico. Questa l’immagine de Il corpo sussurrando, spettacolo performato dal Balletto Teatro di Torino, andato in scena lo scorso 1 dicembre al Teatro Duse di Bologna in sostituzione di In Chopin. Il sipario si apre con Chameleon, un assolo del coreografo israeliano Itzik Galili interpretato da Julia Rauch, la più interessante nonché maggiormente dotata ballerina dell’ensemble. È un dialogo con se stessa, fatto di emozioni, paure, interrogativi, malizie, allegria. È un inno alla femminilità dai toni marcatamente minimalisti, vista la sola sedia come accessorio e un occhio di bue come unica fonte di luce. Ma, nello stesso tempo, è come guardarsi allo specchio andando oltre le distinzioni di genere: siamo tutti un turbinio di emozioni che ci travolge quotidianamente ovunque decidiamo di essere, anzi – oserei dire – proprio perché decidiamo di essere. Dopodiché, tre ulteriori rappresentazioni di quanto il corpo possa lanciare un messaggio ben più profondo della semplice apparenza: Chop in Love, Do You? e Aliento del Alma, tutte firmate da Marco De Alteriis. Una coppia di passi a due ...

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Musica e danza con forte “Passione”. Emio Greco e PC a Ferrara

Musica e danza con forte “Passione”. Emio Greco e PC a Ferrara

  Il binomio ancestrale tra danza e musica spesso si arricchisce di una tale potenza performativa da rendere il progetto coreografico qualcosa di unico nel suo genere, sprigionante vitalità ed energia in ogni passo, ritmo o espressione mimica. Un esempio di tutto ciò è Passione, creazione datata 2015 ad opera di Emio Greco e Pieter C. Scholten, in scena al Teatro Comunale di Ferrara il 3 dicembre alle ore 21. Lo spettacolo vede la presenza di sette danzatori e un musicista, nello specifico i componenti del Ballet National de Marseille e Franck Krawczyk, che accompagna con pianoforte e fisarmonica le note della celeberrima composizione di musica sacra La Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach (1727). Prodotto dallo stesso Ballet National in collaborazione con ICK Amsterdam, Passione rientra in quella sequela di progetti performativi, portati avanti dall’inossidabile duo artistico italo/olandese, in cui il collimarsi della partitura coreutica e di quella sonora rappresenta il fulcro dell’intera azione scenica, a tal punto da rendere labili (se non addirittura confusi) i confini dell’una e dell’altra. In sette tempi diversi, Franck Krawczyk e i danzatori del Ballet National de Marseille rivisitano La Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach. Nella forza del pianoforte e ...

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“Empty moves”: quando la danza scivola dentro e fuori la musica

“Empty moves”: quando la danza scivola dentro e fuori la musica

  Geometrie di corpi ordinate secondo uno schema perfetto nella sua mescolanza e confusione, mimiche facciali sempre sul labile confine tra l’ironia e l’iper-concentrazione, sequenze coreografiche impeccabili – se non per qualche leggera sbavatura di coordinazione – nel palesare la finezza del genio creativo di un maestro della danza contemporanea come Angelin Preljocaj. Questi i punti di forza di Empty Moves (parts I, II & III), andato in scena all’Arena del Sole di Bologna lo scorso 18 novembre (in replica anche il 19). Già nel titolo, dichiaratamente omaggiante la performance Empty Words di John Cage, si intuisce che dai 105 minuti di messinscena c’è da aspettarsi qualcosa di sbalorditivo, tentando (invano) d’immaginare il frutto dell’avvicinamento di cotanti pilastri della danza e della musica dei nostri tempi. E la performance persino supera le aspettative: i corpi sinuosi, elastici e – per certi versi – intriganti dei quattro danzatori in scena (Nuriya Nagimova, Yurié Tsugawa, Baptiste Coissieu e Liam Warren) ipnotizzano totalmente lo sguardo degli spettatori, quasi distraendo la mente dalla rimbombante presenza della registrazione audio di sottofondo, in cui ai suoni del compianto compositore statunitense si alternano le urla di disapprovazione del pubblico milanese, che assistette allo spettacolo nel 1977. Un ...

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A passi di danza, tra zelo e affermazione: intervista ad Andrea Zardi

A passi di danza, tra zelo e affermazione: intervista ad Andrea Zardi

  Artista piacentino, classe 1987, Andrea Zardi è un giovane danzatore e coreografo dalla formazione poliedrica e dal bagaglio di esperienze corposo e duraturo. Muove i primi passi nel mondo della danza nel capoluogo emiliano natale, presso la scuola Chòros, per poi viaggiare in lungo e in largo per le sale di prestigiose scuole e istituzioni italiane, come la scuola Hamlyn di Firenze o il N.O.D. Contemporary Program di Torino. Plasma le sue prime opere coreografiche nel 2013, entrambi performate a Milano, fino a giungere l’immediato presente con la sua ultima creazione, Nòstoi / View Room, presentato alle Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri (TO) il 18 novembre. La tua formazione ha inizio nel 2006 a Piacenza presso la scuola di danza Chòros. Che ricordi hai a tutt’oggi di quel “trampolino di lancio” nel mondo della danza? Ho dei bellissimi ricordi di quegli anni: diciamo che mi hanno dato basi generali abbastanza solide per poter pensare di proseguire in questo mestiere. Quello che più mi impressiona ancora oggi è la capacità di mettere in primo piano la qualità e la tecnica prima della quantità, che, se consideriamo quello che si vede nelle scuole private di danza oggi, non è cosa da ...

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“Le Quattro Stagioni”: Spellbound danza il ciclo naturale della Vita

“Le Quattro Stagioni”: Spellbound danza il ciclo naturale della Vita

  Il ciclo della vita, in concomitanza con quello della Natura, può trasmettere in forma di danza suggestioni sensoriali a dir poco uniche e travolgenti. Questo, difatti, è proprio l’obiettivo alla base de Le Quattro Stagioni, spettacolo dello Spellbound Contemporary Ballet, in scena al Politeama Genovese il 22 novembre alle ore 21. La coreografa, curata da Mauro Astolfi così come il set concept, si ispira fortemente all’alternarsi delle stagioni metereologiche e ambientali, per poi divagare nelle profondità di un concetto più astratto, più introspettivo: l’effetto mutevole delle “stagioni” interiori dell’Uomo, rappresentate in scena da una casa/scatola dove trovare rifugio, o rinascere, o relazionarsi. Le “mie” Quattro Stagioni abitano fuori e dentro una piccolo spazio, che si innalza, trascina e soffoca a momenti… ma che ripara, unisce, protegge… sembra una casetta, ma è una nave, un albero… un posto misterioso da cui osservare le stagioni che mutano, un posto da dove partecipare in prima persona al ciclo della natura che si rinnova… e l’autunno, non solo foglie che cadono, la primavera, non solo fiori che spuntano… ma una natura dentro di noi, un rituale magico primordiale… un evento che si immagina, poi si cerca di imitare, poi si cerca di impossessarsi ...

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“Nòstoi / View Room”: la giovane danza (ri)torna sui suoi passi

“Nòstoi / View Room”: la giovane danza (ri)torna sui suoi passi

  Pensare alla scena italiana della danza contemporanea al giorno d’oggi non necessariamente comporta uno specifico riferimento ai nomi di illustri compagnie o interpreti. Artisti emergenti, dal giovane spirito e il corposo curriculum vitae, infatti portano alto il nome dell’arte tersicorea in egual modo, proponendo – d’altronde – dinamicità attualizzanti, ma nello stesso tempo inglobate in un alone dal sapore vintage. È il caso di Nòstoi / View Room, ideato e diretto dall’artista piacentino Andrea Zardi, in scena alle Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri (TO) il 18 novembre alle ore 21, in occasione della rassegna Vissi d’Arte, vissi d’amore, organizzata dall’Istituzione Musicateatro della città piemontese. La performance vede la presenza di cinque danzatori che, oltre allo stesso Zardi, sono Clo Passaro, Maria Novella Tattanelli, Mattia Mele e Stefano Scarnera, tutti creatori in prima persona della coreografia. Il progetto vede una prima “luce” grazie al supporto del Teatro Gioco Vita di Piacenza, presso la cui sede è stato presentato un primo studio lo scorso giugno. Ma per la rappresentazione sul palcoscenico delle Fonderie lo spettacolo vanta un’ulteriore partnership nel capoluogo emiliano, vale a dire quella del Teatro Trieste34, residenza per il periodo di prova della compagine artistica. Come preannuncia il titolo ...

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Doppio appuntamento con la sensibilità: Hillel Kogan a Ferrara

Doppio appuntamento con la sensibilità: Hillel Kogan a Ferrara

  Sulla scia di spettacoli dalla forte tematica socio-politica e culturale del calibro di On fire  e Badke, il Teatro Comunale di Ferrara presenta come terzo appuntamento del Focus Mediterraneo le due opere Obscene gestures e We love Arabs, ideate, create e interpretate da Hillel Kogan, in scena in prima nazionale venerdì 4 novembre alle ore 21. La prima creazione vede il coreografo israeliano cimentarsi in un breve e piacevolissimo assolo, dopodiché a calcare la scena è un duo – debuttato a Tel-Aviv nel 2013 – che vede la presenza del danzatore arabo Adi Boutrous al fianco di Kogan. Una scelta artistica nient’affatto casuale, anzi fortemente voluta per mettere in evidenza la tematica centrale delle performance: “un messaggio di coesistenza e di pace”, come recita la pagina web del teatro ferrarese. A contribuire alla realizzazione delle opere, sotto il profilo della creatività, è sicuramente il bagaglio esperienziale che contrassegna il curriculum di Kogan: danzatore di lunga data per la Batsheva Dance Company; poi assistente nelle opere firmate dal fondatore, Ohad Naharin; infine, co-creatore e dramaturg per altri coreografi israeliani del calibro di Yossi Berg, Oded Graf, Renana Raz e molti altri. Hillel Kogan, superb creator and performer, premiered perhaps his ...

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Il Cirque du Soleil fa sognare Bologna con “Varekai”

Il Cirque du Soleil fa sognare Bologna con “Varekai”

  Se si ha voglia di sognare il teatro è sicuramente il luogo ideale per esaudire il desiderio, specialmente quando a calcare il palcoscenico è una compagine di performer la cui arte va ben oltre la danza e l’espressività usuali. È il caso del Cirque du Soleil, compagnia di circo, acrobatica e danza famosa a titolo mondiale, in scena all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO) dal 2 al 6 novembre prossimi (in orario serale e pomeridiano) con Varekai. Lo spettacolo ha debuttato nel 2002 nella città di Montréal, e, nell’arco di 14 anni, ha accresciuto la sua fama svolgendo un tour che lo ha condotto ai più importanti teatri e arene di tutto il mondo. “Varekai” nella lingua romena significa “ovunque”, ed è proprio lì che le acrobazie, i virtuosismi, le musiche e l’intero impianto scenografico intendono condurre gli spettatori, in una dimensione parallela in cui la mitologia si sposa perfettamente alla fantasticheria. Lo show, infatti, ha inizio con il racconto del mito di Icaro, partendo dal momento successivo alla sua caduta al suolo per esserci avvicinato troppo al Sole: tutto quello che accade in scena è, dunque, frutto del genio creativo del regista Dominic Champagne, che ritrae lo ...

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