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“Afectos”, il flamenco dei sensi di Rocío Molina

  Mercoledì 10 febbraio alle ore 20:30 al Teatro Ariosto di Reggio Emilia il palcoscenico si tinge di luci soffuse, profuma di atmosfera sensuale e caliente con la presenza di Rocío Molina, protagonista di Afectos. La performance si anima attraverso uno stile tutto nuovo del flamenco, reinventato dalla stessa Molina e, ormai dopo molti anni, “marchio di fabbrica” del suo estro creativo. Al fianco della ballerina, Rosario “La Tremendita”, cantante dal vivo e accompagnatrice con la chitarra, partecipa sulla scena attivamente comunicando con l’altra artista in un dialogo corporeo intenso, profondo, sensibilissimo. È un interessante tentativo, dinamico e anche emotivo, nel quale il silenzio, le vibrazioni, l’estetica, il suono, la voce, la danza e il palcoscenico imboccano un sentiero di profonda ricerca verso chissà dove… Questa è una performance costruita su una struttura fatta di vari pezzi, vignette, tutte assai diverse nei propri codici e immagini. Afectos è un’investigazione personale per cogliere concetti come “imperfezione”, che in qualche modo potrebbe persino divenire perfetta, immergendosi profondamente nella durezza dell’emozione, nella fragilità del dolore e nella ricerca del piacere. Ha a che fare con la perdita di comunicazione, nel suo stesso linguaggio, mostrando la via verso la comunicazione, la quale rappresenta il ...

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Shen Wei dipinge la tela della danza contemporanea

  Il continuo evolversi della danza contemporanea comporta in alcune occasioni il missaggio di diverse discipline dell’arte apparentemente distanti l’una dall’altra. Questo è proprio il caso della Shen Wei Dance Arts, la compagnia newyorkese diretta dall’omonimo coreografo di origine cinese. Il 16 gennaio alle ore 20:30 al Teatro Ariosto di Reggio Emilia ne viene data dimostrazione con la messinscena di due lavori coreografici di ultima creazione, Excerpts from Connect Transfer and Collective Measures (presentato in prima europea) e Untitled No. 12 – 2 (in prima assoluta). La prima opera, come suggerisce il titolo stesso, è l’insieme di estratti dalle due versioni di Connect Transfer (datate 2004 e 2008) e di Connective Measures (2013): nel primo caso Wei introduce nella partitura performativa l’elemento predominante della pittura, anch’essa palesata “in the motion”, giungendo fino alla trasformazione del palcoscenico in una gigantesca tela; nel secondo caso, l’indagine del coreografo si dirige verso il mondo contemporaneo e la prossimità spaziale in cui ogni essere umano vive. La seconda opera trae ispirazione dalla creazione site-specific Untitled No. 12 – 1, presentata al Miami Dade College Museum of Art + Design. La particolarità della performance? I danzatori si sono esibiti tra i dipinti della serie Black, ...

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La Tero Saarinen Company in scena al Teatro Ariosto con “Absent Presence” e “Hunt”

  Sul palcoscenico del Teatro Ariosto di Reggio Emilia, nella serata di sabato 26 gennaio alle ore 20:30, la Tero Saarinen Company si esibirà con due creazioni del coreografo finlandese Tero Saarinen: Absent Presence e Hunt. Ideata per sette danzatori, Absent Presence è un’opera coreografica realizzata per la prima volta al Teatro Atelje di Helsinki(Finlandia) nel 2011, sotto la direzione di Iiris Autio con le coreografie di Tero Saarinen, assistenti coreografo Satu Halttunen e Sini Lansivuori , musiche di Jarmo Saari e Jarmo Saari Solu,costumi di Erika Turunen realizzati da Tipi Taskinen, disegno luci di Mikki Kuntu, e i remix musicali di Teemu Korpipaa, Juha Heininen e Jarmo Saari. È uno spettacolo che vuole far riflettere sull’assurdità della routine quotidiana che viene scandita da un ritmo frenetico e sull’angoscia/desiderio di essere sempre da un’altra parte; rivelandosi assenti, quindi, al momento presente. Hunt  è un assolo coreografico danzato sulle partiture composte da Igor Stravinskij per la Sagra della primavera ed è considerata una delle sue più significative rivisitazioni. Quest’opera, realizzata con le musiche registrate da Esa-Pekka Salonen e Philharmonia Orchestra, venne commissionata dalla Biennale di Venezia nel 2002 e nasce attraverso la collaborazione tra il coreografo Saarinen, l’artista multimediale Marita Liulia e il lighting designer Mikki ...

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Compagnia Aterballetto al Teatro Ariosto con “Alice nel paese delle meraviglie”

  La compagnia Aterballetto, in occasione della serata di beneficenza che si svolgerà giovedì 13 dicembre al Teatro Ariosto di Reggio Emilia per la Onlus Ascmad Prora, porterà in scena Alice nel paese delle meraviglie: spettacolo ideato e coreografato da Francesco Nappa. La rappresentazione, liberamente ispirata all’omonimo racconto dello scrittore Lewis Carroll, gioca su una duplice modalità di rapporto della propria esperienza e della vita, mescolando momenti di senso e di non senso, intervallando situazioni legate alla realtà con circostanze che rivolgono l’attenzione al lato psicologico ed onirico dell’essere umano. I soggetti principali, modellati secondo la visione del coreografo Francesco Nappa il quale vuole evidenziare una forte immedesimazione dell’autore Carroll in alcuni personaggi, creano una varietà di rapporti intorno alla figura di Alice partendo dal bruco che conforta la protagonista in una caratterizzazione quasi paterna, al personaggio bianco che influenza le decisioni della protagonista con capacità psicologiche manipolatorie, e arrivando alla figura del cappellaio, il quale arriva ad esprimere un puro sentimento di amore, messo in risalto da un conclusivo passo a due. Prodotto dalla Fondazione Nazionale della danza e realizzato con le musiche di David Byrne, Robert Moran, Micheal Nyman, John Lurie e Michael Torke, eseguite da Balanescu Quartet, ...

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Al Teatro Ariosto di Reggio Emilia in prima italiana la nuova produzione di Shantala Shivalingappa

  Artista originale, danzatrice e coreografa, grande interprete  di Kuchipudi, la danza indiana classica che ha sapientemente rielaborato grazie alle influenze delle sue esperienze professionali (da Maurice Bèjart fino a Bartabas, passando per Peter Brook e Pina Bausch), Shantala Shivalingappa dà vita a una nuova creazione in cui metafora della vita e della danza diventano un’unica cosa. Swayambhu (suaya-mbu) è il termine sanscrito usato per designare una pietra o una roccia che presenta in modo naturale le sembianze di una divinità, come Ganesh, il dio dalla testa di elefante, o Shiva, il dio della danza. Fuori metafora, Swayambhu è l’esperienza spontanea e improvvisa di una presa di coscienza della realtà, è l’attimo in cui si rivela la natura essenziale del reale, inteso come un campo infinito di unità, fluidità e energia. Tale è anche la danza dell’artista indiana, in cui gli strumenti del danzatore, vale a dire i gesti, la ritmica, la dinamica, l’estetica, vengono acutizzati, soppesati, maneggiati con cura, amore e delicatezza come se fossero  la manifestazione di una espressione pura. Una sorta di visione in cui la luce lascia indovinare e mai vedere con chiarezza le forme, per lasciare spazio solo a veloci rivelazioni lunghe solo un istante, ...

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La danza anticonformista e d’avanguardia di Maguy Marin in scena a Reggio Emilia

  Una grande serata di danza è quella che si prospetta questa sera al Teatro Ariosto di Reggio Emilia; per Reggioemiliadanza si esibirà nel capoluogo emiliano la Compagnie Maguy Marin in Salves, opera ideata da Maguy Marin in collaborazione con Denis Mariotte nel 2010 e già osannata da critica e pubblico dopo la presentazione all’ultima edizione della Biennale della danza di Lione. Salves, opera radicalmente politica, è stato definito spettacolo manifesto di tutto il lungo percorso artistico di questa incredibile coreografa, capace di coniugare insieme senso del teatro, arte dello spazio e conoscenza del ritmo visivo e musicale. Icona della nouvelle danse francese e definita per il suo interesse verso il teatro-danza la Pina Bausch d’oltralpe, Maguy Marin, francese ma figlia di spagnoli fuggiti a Tolosa per sottrarsi al regime di Franco e alla Guerra Civile, si avvicina alla danza nella maniera più tradizionale: prima frequenta, a otto anni, il Conservatorio di Tolosa, poi l’Opera di Strasburgo dove danza Giselle e Il Lago dei Cigni. Ma il classicismo che pervade la prima fase della sua formazione non si rivela in seguito che una tappa di un viaggio verso la modernità più avanguardista. L’approdo nel 1972 a Mudra, la scuola aperta ad ogni ...

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