Il Balletto dell’Opéra di Parigi ha presentato il programma della nuova stagione 2024-2025 sotto la direzione di José Martinez. Il 1° ottobre 2024 al Palais Garnier ad inaugurare il cartellone della danza ci sarà come da consuetudine la tradizionale sfilata che riunisce gli allievi della Scuola di Balletto dell’Opéra di Parigi e tutti i ballerini della Compagnia. Seguono “Rearray” di William Forsythe e “Blake Works I” e “Impasse” di Johan Inger.
Si prosegue dal 4 ottobre al 3 novembre al Palais Garnier con la serata “William Forsythe” che raggruppa due titoli: “Rearray”, che entra in repertorio alla compagnia francese con una rielaborazione specifica per i suoi ballerini, e “Blake Works I” un raro esempio di perfezione geometrica su sette canzoni dall’album di James Blake “The Color in Anything”. Un altro debutto è “Impasse” di Johan Inger, che intreccia la disciplina classica con il vocabolario contemporaneo e mette in discussione il rapporto tra il gruppo e l’individuo, suggerendo apparentemente che non siamo mai così forti come quando siamo insieme.
Dal 29 ottobre al 16 novembre al Palais Garnier ritorna “Mayerling”, il balletto di Kenneth MacMillan, ispirato alla misteriosa morte dell’erede dell’impero austro-ungarico, rappresentato per la prima volta a Londra nel 1978 ed entrato nel repertorio dell’Opéra di Parigi nel 2022 sulla partitura musicale di Franz Liszt. La creazione dispiega una coreografia neoclassica di matrice puramente teatrale. Scene grandiose si intrecciano con scene intime in costumi sontuosi le cui tinte autunnali riflettono il declino di un mondo destinato a scomparire.
Dal 5 dicembre 2024 al 4 gennaio 2025 all’Opéra Bastille riecheggia il nome di Pierre Lacotte, amante del repertorio romantico, nella sua ricostruzione di “Paquita” del 2001. Con le sue scene e costumi sontuosi, il balletto racconta la storia di una giovane zingara che combina mimo e danze di carattere con una tecnica virtuosistica incredibilmente e vivace.
Dal 7 dicembre 2024 al 4 gennaio 2025 presso il Palais Garnier farà capolino una piscina piena di palline verdi, cubi giganti sospesi al soffitto, giochi di palloncini e inseguimenti mozzafiato in “Play” su coreografia di Alexander Ekman, con una scenografia impressionante quanto insolita, su musiche jazz di Mikael Karlsson e un approccio stravagante che prende in giro la serietà dell’età adulta. Un lavoro giocoso e trasgressivo.
Dal 15 al 22 dicembre ritorna l’abituale “Démonstrations de l’École de Danse” al Palais Garnier per offrire al pubblico una panoramica del ricco vocabolario coreografico insegnato presso la Scuola di Danza diretta da Élisabeth Platel. Create nel 1977 da Claude Bessy, le “dimostrazioni” sono un luogo d’incontro privilegiato per far apprezzare la trasmissione del sapere proveniente da una lunga tradizione artistica. Accompagnati dai loro insegnanti e pianisti, gli allievi dimostrano le competenze necessarie per padroneggiare i codici della scuola francese, oltre a fornire una panoramica sugli altri stili coreografici che completano la loro formazione: danza contemporanea, folklore, danza barocca, mimo, danza di carattere ed espressione musicale.
Dal 8 febbraio al 4 marzo 2025 al Palais Garnier sarà in scena “Onegin”, dal romanzo in versi di Pushkin, opera fondamentale della letteratura russa del XIX secolo. Il balletto creato da John Cranko sulle musiche di Čajkovskij, è incentrato su cinque personaggi: il poeta Lenski, fidanzato della dolce Olga; Tatiana, la sorella maggiore, innamorata di Onegin, che la trascura prima di rendersi conto, troppo tardi, quando lei sposa il principe Gremin, che lui ha sprecato la sua vita.
Dal 8 marzo al 12 luglio 2025 all’Opéra Bastille ritorna un classico dei classici con la “Bella Addormentata” di Rudolf Nureyev sulla partitura musicale di Čajkovskij. Nureyev ha apportato un nuovo equilibrio alla coreografia originale di Marius Petipa, dando maggiore risalto ai ruoli maschili, in particolare a quello del Principe.
Dal 27 marzo al 18 aprile 2025 al Palais Garnier la coreografa Sharon Eyal, ex ballerina e collaboratrice artistica della “Batsheva Dance Company”, presenta “OCD Love”, creazione del 2015 proposta ora in una nuova versione apposita per i ballerini dell’Opéra. Ispirata ad un testo di Neil Hilborn, l’opera sottolinea la difficoltà di amare. La complessità delle relazioni umane è anche il tema della seconda coreografia in programma dal titolo “Appartement” a cura di Mats Ek. Il grande coreografo svedese mescola stili in una danza energica accompagnata dalla musica percussiva del Fleshquartet.
Dal 24 al 29 aprile ritorna lo “Spectacle de l’École de Danse” al Palais Garnier per mostrare al pubblico una panoramica del ricco vocabolario coreografico insegnato nella Scuola di Danza diretta da Élisabeth Platel. La serata si apre con “Continuo” di Antony Tudor, creato nel 1971 per gli allievi della “Julliard School”. Basato sulla famosa composizione di Johann Pachelbel, questo balletto conduce gli esecutori in un flusso ininterrotto di movimenti. I colori italiani compaiono poi nel romantico “pas de six” e nella “tarantella” dal balletto “Napoli” di August Bournonville. Chiude la serata “Sette danze greche” di Maurice Béjart che padroneggia i passi tradizionali del folklore, a quelli classici e moderni sulla musica di Míkis Theodorákis.
Dal 8 maggio al 4 giugno 2025 si potrà ammirare “Sylvia”, il primo balletto ad essere rappresentato al Palais Garnier nel 1876, sulla partitura musicale di Léo Delibes. La versione di Manuel Legris, già étoile dell’Opéra di Parigi e attuale Direttore del Balletto del Teatro alla Scala di Milano, è pronta a fare il suo debutto nel repertorio del Palais Garnier. Il coreografo conferisce profondità psicologica al libretto aggiungendo un prologo che ritrae il mondo conflittuale di Diana, dando inoltre maggiore risalto ai ruoli maschili.
Dal 10 giugno al 14 luglio 2025 al Palais Garnier Garnier sarà la volta di una creazione di Hofesh Shechter. Il coreografo dalle molteplici influenze, dalla Gerusalemme della sua infanzia alla Parigi della sua giovinezza fino a Londra dove vive, crea una danza viscerale, intensa ed elettrica. Per questa prima mondiale crea una serata completa nata non per la sua compagnia ma bensì per il Balletto Nazionale dell’Opéra di Parigi.
Michele Olivieri
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