I danzatori condividono una devozione verso una forma d’arte che richiede disciplina, dedizione e impegno. I danzatori subiscono diverse umiliazioni, una di queste è la bassa retribuzione che si riceve come professionisti, impegnati unicamente in molte ore di lavoro e di sforzo richiesto per perfezionare la loro arte, subendo inoltre il rischio di lesioni fisiche e stress emotivo, per iniziare una carriera che rischia di iniziare dalla scuola elementare, per poi terminare a circa quaranta anni (Sempre nel 2014, crescerà di 12 mesi, da 45 a 46 anni, anche la soglia minima di età per il pensionamento dei danzatori – legge Fornero). Per i danzatori professionisti, al raggiungimento della loro carriera nello spettacolo dal vivo, le difficoltà economiche, psicologiche ed educative sono tali da avere una conseguenza per il resto della loro vita. Dobbiamo sostenere un’attività culturale che poggia su realizzazione umana, e dobbiamo comprendere le difficoltà nel momento della transizione di una carriera professionale di tale importanza. La rubrica vuole mettere a disposizione semplici risposte ai danzatori alla fine della loro carriera sul palcoscenico, vera risorsa culturale attraverso la loro esperienza e professionalità. I danzatori che hanno svolto per anni loro attività professionale sul palcoscenico sono un patrimonio culturale ...
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