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Dentro la Danza: SPECIALE L’ESTATE DEI VIP DELLA DANZA

La rubrica del giornaledelladanza.com, Dentro la Danza, è un mix di notizie a volte importanti altre piccanti, divertenti, raccontate con ironia e leggerezza per svelare cosa avviene dietro le quinte del mondo della danza e del balletto. Anche i nostri lettori possono diventare protagonisti delle news del giornale scrivendoci all’indirizzo mailto:redazione@giornaledelladanza.com specificando nell’oggetto Dentro la Danza e raccontandoci in anteprima le indiscrezioni di cui sono a conoscenza.   VIVA LA SARDEGNA       Vacanze sarde per Flaminia Buccellato, figura di spicco del Balletto di Roma. La Sardegna è notoriamente la meta prediletta da moltissimi personaggi dello spettacolo, tuttavia Flaminia ha scelto la parte meno patinata dell’isola, la Costa Smeralda, per rilassarsi in santa pace nel cagliaritano. Attorniata da un bellissimo mare, un caldo sole, tanti buoni amici, la Buccellato ha ricaricato le energie per affrontare un nuovo e intenso anno di lavoro nella scuola romana in cui da anni spende tutta sé stessa per guidare le nuove generazioni di danzatori. CASA DOLCE CASA        Meritate vacanze in ambiente familiare per Francesco Ventriglia dopo l’alquanto impegnativo anno di lavoro trascorso. Ventriglia si gode il mare della “sua” Campania e rilassa mente e corpo sulle splendide spiagge della costiera amalfitana. Dopo la difficile ma ...

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Nos Solitudes: la creazione di Julie Nioche in scena per il FranceDanse Festival

Nos Solitudes è l’opera coreografica dell’artista francese Julie Nioche e sarà in scena giovedì 5 settembre alle ore 20:30 presso La Pelanda – Centro di Produzione culturale in occasione del FranceDanse, il festival di danza contemporanea in Italia realizzato dall’Institut français Italia-Ambasciata di Francia in Italia con il sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati, dell’Institut français e del Ministère de la Communication et de la Culture. La performance, ideata, coreografata ed interpretata dalla Nioche, è stata realizzata su musiche di Alexandre Meyer, con scenografie a cura di Virginie Mira, costumi di Anna Rizza, disegno luci di Gilles Gentner ed il sistema aereo curato da Haut + Court, Didier Alexandre e Gilles Fer. Nos Solitudes è un lavoro di ricerca coreografica che sviluppa una metafora scenica sui rapporti umani. Attraverso un nuovo rapporto con lo spazio e la gravità, un corpo sospeso, raccolto nella solitudine ed alla ricerca di un conforto, racconterà dei nostri legami e dei nostri punti di riferimento. Usando il linguaggio della danza Julie Nioche crea un ponte tra le solitudini, tentando di guidare gli spettatori in un viaggio alla ricerca dell’ascolto di se stessi e della fiducia verso gli altri.   ORARI&INFO La Pelanda – Centro di Produzione culturale Piazza Orazio Giustiniani 4, ...

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A Rovereto la prima di Laura Boato: “On The Market”

Debutto in prima nazionale al Festival di Rovereto Oriente Occidente che si terrà il 4 Settembre della coreografa Laura Boato, vincitrice dell’edizione 2012 del concorso Danz’è di Oriente Occidente, che ha ottenuto dal Festival il sostegno per la co-produzione dello spettacolo On The Market, il progetto si articola in tre quadri – Incarnation, Beauty, Art – che osservano da tre diverse prospettive il medesimo fenomeno, ovvero cosa accade quando  la fiumana del Mercato entra nelle nostre vite e investe il nostro stesso osservare, filtrando e perciò modificando l’apparire del tutto, e di noi stessi, ai nostri stessi occhi. Nel varco, nella smagliatura tra le potenzialità infinite che ciascuno di noi racchiude alla nascita e ciò che alla fine incarna: qui ci siamo impigliati. Incarnation si presenta come un omaggio all’essere «in potenza»: esprime cioè la nostalgia per tutti quegli esseri potenziali che via via, un giorno dopo l’altro, una scelta dopo l’altra, vengono deposti, scartati, abbandonati, o semplicemente rimossi. Beauty indaga invece l’idea di bellezza cui oggi si è abituati a far riferimento: un pregiudizio frutto di un percorso complesso, che attraversa dinamiche culturali, sociali ed economiche il più delle volte inconsapevoli, e che nel contempo investe e condiziona il nostro modo di decodificare il mondo, le immagini, gli oggetti, le persone e ...

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Torna “FranceDanse”, Festival di danza contemporanea in Italia

Quarta edizione, 25 spettacoli in 19 città italiane, 56 date: sono questi i numeri di FranceDanse, l’appuntamento biennale con la danza contemporanea d’autore, realizzato dall’Institut Français Italia/Ambasciata di Francia in Italia con il sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati, dell’Institut Français e del Ministère de la Communication et de la Culture, e grazie all’impegno di venti teatri e festival di diciannove città italiane: Bolzano, Bressanone, Rovereto, Milano, Torino, Bassano del Grappa, Bologna, Forlì, Santarcangelo, Prato, Terni, Civitanova Marche, Roma, Teramo, Napoli, Andria, Lecce, Catania e Palermo. 25 spettacoli, per un totale di 56 date, destinati a un pubblico eterogeneo e curioso come quello della danza contemporanea. L’appuntamento biennale del festival FranceDanse ha per ambizione di presentare la danza contemporanea francese in Italia nelle sue molteplici forme alfine di promuovere la diversità e la pluridisciplinarità della creazione contemporanea francese.  La programmazione si è costruita anche quest’anno confrontando le proposte d’oltralpe con quelle dei principali operatori italiani. Uno scambio artistico e organizzativo reale, fortemente condiviso, sotto il segno di una concreta collaborazione “orizzontale” tra programmatori e istituzioni, indipendente dagli stretti confini nazionali. In evidenza l’estrema ecletticità e la grande autorialità della danza contemporanea francese, i due elementi che più di ogni altro le hanno permesso di marcare i percorsi della danza europea degli ultimi anni. ...

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Il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala in scena con “L’altra metà del cielo”

Il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala è pronto per tornare in scena dopo la pausa estiva. La stagione di danza 2013 del Teatro riaprirà il sipario con L’altra metà del cielo, opera realizzata dalla nota coreografa americana Martha Clarke in collaborazione con il celebre Vasco Rossi. Dopo il grande successo ottenuto da questo spettacolo, il quale ha debuttato sul palcoscenico scaligero il 3 aprile 2012 e che deve il suo allestimento grazie alla collaborazione con Stefano Salvati (assistente alla drammaturgia), Robert Israel (scenografie), Celso Valli (orchestrazione), Nanà Cecchi (realizzatrice dei costumi), Christopher Akerlind e Marco Filibeck (disegno luci); il Teatro ripropone sette repliche di quest’opera che andranno in scena dal 6 al 13 Settembre. La drammaturgia prende spunto dalle canzoni di Vasco Rossi: Albachiara, Susanna, Silvia, Anima Fragile, Brava, Gabri, Incredibile Romantica, Brava Giulia, Delusa, Jenny, Laura, Sally, Un senso; e pone al centro dell’attenzione tre diversi tipi di donna: esse verranno rappresentate dalle prime tre canzoni Albachiara, Susanna e Silvia, seguite poi da altri brani volti a rispecchiare quattro fasi della vita: adolescenza, maturità, crescita e abbandono.  L’altra metà del cielo verrà interpretato dal Corpo di Ballo del Teatro alla Scala: tre coppie protagoniste ed un ensemble di danzatori racconteranno sul palcoscenico, attraverso le coreografie di Martha Clarke e la poetica delle canzoni di Vasco Rossi, la vita, le trasformazioni, i confronti e ...

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Top Ten – i 10 spettacoli di settembre consigliati dal giornaledelladanza.com

Paquita – Con il Balletto dell’Opera di Parigi – Dal 21 al 25 Settembre al Teatro Bolshoi (Mosca) Coppelia – Coreografie di Roland Petit – Il 28 e 29 Settembre alle Terme di Caracalla (Roma) L’altra metà del cielo – Coreografie di Martha Clarke – Dal 6 al 13 Settembre al Teatro alla Scala (Milano) La Dame aux Camelias  – Coreografie di John Neumeier –  Dal 21 al 30 Settembre al Teatro dell’Opera (Parigi) Il Lago dei cigni – Con il Balletto del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo – Dal 17 al 22 Settembre al Teatro San Carlo (Napoli) Don Chisciotte – Coreografie di Carlos Acosta  – Il 30 Settembre al Royal Opera House (Londra) Fla-co.men – Coreografie di Israel Galvan – Il 24 Settembre all’ Auditorium Parco della Musica (Roma) Eugene Onegin – Coreografie di Kim Brandsturp – Il 23 e 26 Settembre al Metropolitan Opera House (New York) Alvin Ailey Dance Company – Spettacoli della Compagnia di Alvin Ailey – Dall’11 al 15 Settembre alla Grande Sala (Rio de Janeiro) Parsons Dance – Compagnia David Parsons  – Il 5 e 6 Settembre al Laguna Dance Festival (Laguna Beach)   Alessandro Di Giacomo 

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Tutto pronto a Bologna per il “Festival Danza Urbana”

Ancora pochissimi giorni di attesa per la diciassettesima edizione del Festival Danza Urbana: il sottotitolo/guida di quest’anno è Arcipelaghi e, come ogni appuntamento, la manifestazione mira alla formazione di giovani e giovanissimi che nella danza possono toccare con mano la possibilità di un futuro performativo. L’apertura del Festival (mercoledì 4 settembre, MAMbo, ore 16.30) traccia il nuovo cammino con l’incontro di riflessione teorica Arcipelagus Affect, ideato da Piersandra Di Matteo. L’architetto e antropologo Franco La Cecla, il docente di storia della danza Stefano Tommasini e la giovane geofilosofa Laura Manetti ragioneranno su l’abitare urbano, la relazione tra corpo e architettura, la nozione di occupazione e quella di riconoscimento comunitario collocato nella costruzione culturale dell’altro.  Un’apertura inconsueta per il Festival che ne indica la precisa volontà di interrogarsi come il corpo e l’appartenenza a una comunità si posizionano nei confronti del tessuto urbano oggi a distanza di diciassette anni dall’inizio dell’esplorazione tra danza e città. Giovedì 5 settembre è la volta degli spettacoli. L’apertura è affidata allo spettacolo *plek, di CollettivO CineticO. Venerdì 6 settembre l’artista visivo e performer Alessandro Carboni presenta, invece, il suo progetto performativo di “mapping”. Sempre sul fronte spettacolare, sabato 7 settembre Fabrizio Favale si esibisce in Isolario, l’ultima produzione della Compagnia Le Supplici.  Martedì 10 settembre ci sarà MASDANZA Platform, progetto in collaborazione con il concorso ...

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Un weekend con… Francesco Ventriglia, Direttore del Maggiodanza: “La danza è l’atto d’amore che mi è stato dato e nel quale vivo”.

  Formatosi alla Scuola di Ballo della Scala dove si diploma nel 1997, entra subito a far parte del Corpo di Ballo del teatro stesso. Nel 1998 debutta come ballerino solista con In the Middle Somewhat Elevated di Forsythe e l’anno successivo Natalia Makarova lo vuole interprete dell’Idolo d’oro nella sua Bayadère. Con Silvie Guillem è Hilarion in Giselle al Metropolitan e al Coven Garden. All’attività di interprete affianca quella di coreografo coinvolgendo spesso danzatori della Scala: tra i suoi lavori ricordiamo La solitudine del gigante, Mandorle e Giallo ‘700 (per la Scuola di ballo scaligera). Nel 2006 crea tre titoli per Roberto Bolle. Nel 2008, su invito di Svetlana Zakharova, ripropone al Bol’šoj di Mosca il Passo a due Black, che l’étoile danza accompagnata da Andrei Merkuriev; subito dopo presenta al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo Contraddizioni, nuova creazione per Ulyana Lopatkina. In quella stessa occasione è anche interprete di un suo lavoro: Stabat Mater su musica di Pergolesi. Nel 2009, su invito ufficiale del Teatro Bol’šoj, crea per Svetlana Zakharova e sei primi ballerini della compagnia moscovita Zakharova super game, sperimentazione multimediale che cementa il sodalizio artistico tra il coreografo e la grande danzatrice russa. Sempre nel 2009 ...

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Un libro per l’estate… “Anna Pavlova: Twentieth Century Ballerina”: un libro in ricordo di uno dei volti più significativi della danza

Realizzato per celebrare il centenario  della  compagnia di danza, fondata a Londra dalla nota  ballerina russa  Anna Pavlova,  è disponibile, in lingua inglese, il nuovo libro sulla danza, scritto da Jane Pritchard e Caroline Hamilton. Pubblicato per Booth-Clibborn,  il volume si intitola “Anna Pavlova: Twentieth Century  Ballerina” e si sofferma sugli strepitosi ed intensi  50 anni di carriera di una delle più famose ballerine degli inizi del  XX secolo: Anna Pavlovna Pavlova  ( 1881- 1931). Diplomata  presso la scuola dei Balletti Imperiali, si trasferisce poi a Parigi per lavorare accanto a Serge Diaghilev, danzando con Vaslav Nijinsky. Dopo quest’esperienza, fonda a Londra la sua compagnia , con la quale si esibisce in tutti i teatri del mondo, portando la danza laddove non era ancora giunta. Per questo motivo è considerata anche un’ ambasciatrice dell’arte che l’aveva resa tanto celebre e alla quale dovette rinunciare solo in punto di morte: all’età di 50 anni, colpita da una plurite improvvisa, che le fu fatale, lasciò il mondo della danza nello sconforto più totale. Antonia Nedelcu                                                                         ...

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Il meglio di… Realtà e coreografi emergenti – Teatro Laboratorio VI.D.: “L’arte coreutica è una dinamica fondamentale per la veicolazione di contenuti”

Intervista del 09.06.2013 Teatro Laboratorio VI.D. è una realtà operante sul territorio campano, con l’intento di portare una consapevolezza artistica in ambiti di difficile penetrazione culturale. I suoi fondatori, Francesco Visione, regista e drammaturgo, e Melania Visone, danzatrice e coreografa, raccontano il loro percorso al giornaledelladanza.com Teatro Laboratorio VI.D… come nasce questa realtà e in cosa consiste esattamente? Nasce sostanzialmente come un’ambizione visto soprattutto il territorio su cui tentiamo di porre in essere i nostri contenuti e nasce soprattutto dal desiderio di fondere una serie di linguaggi decisamente legati alla strategia contemporanea  da Mejerchol’d  ad Artaud legando questi linguaggi che nascono dalla parola all’uso e alla dinamica del corpo. L’idea di creare un teatro-laboratorio può considerarsi una diretta derivazione dell’elaborazione delle idee di Stanislavskij? Stanislavskij è sicuramente un elemento portante all’interno del nostro lavoro, anche se è solo uno degli elementi, la volontà è proprio quella di parcellizzare i contenuti offerti dalla storia del teatro contemporaneo per poterli utilizzare in maniera quasi totalizzante. Riguardo Stanislavskij, sicuramente c’è la volontà di abbattere la quarta parete, sicuramente c’è l’esigenza legata alle memorie emotive, quindi alla volontà di portare un sentimento reale e concreto sulla scena, ma certamente la sua influenza non è ...

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