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PROSPETTIVE01 – Flash Mob Alice in Wonderland

PROSPETTIVE01 – “Voci di donne”: un racconto corale danzato

“Prospettive01” è una rubrica rivolta ad artisti e contesti che rappresentano un mondo di talenti in continua evoluzione. Ideata e curata da Lorena Coppola, la rubrica si propone di raccogliere una serie di interviste e di articoli mirati a dar voce e spazio a tutte le fasce creative del mondo coreutico che costituiscono giovani realtà in via di sviluppo ed espansione, progetti innovativi, o realtà già consolidate, di spiccato talento, meritevoli di attenzione. Un luogo di rivelazione e di incontro di nuove prospettive. È andato in scena lo scorso 5 gennaio, al Teatro Massimo di Benevento, Voci di donne, una nuova produzione firmata da Carmen Castiello per la Compagnia Balletto di Benevento, dedicata a cinque eccezionali figure femminili, Madre Teresa di Calcutta, Anna Frank, Audrey Hepburn, Evita Perón e Gelsomina del felliniano La strada. In scena Giselle Marucci, Odette Marucci, Lucrezia Delli Veneri, Ilaria Mandato, Francesco Panebianco, Sandro Mattera e il corpo di ballo della Compagnia, con musiche dal vivo eseguite dall’ “Ensemble “Novecento”, diretto da Debora Capitanio e testi di Mariella De Libero, per l’interpretazione di Anna Rita De Pascale. Nell’incontrare sul palco questi personaggi indimenticabili, “donne tessitrici di storie e di vita”, le cui vicende straordinarie e singolari ...

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Viaggio con la Danza

Alex e Magghy, la più acrobatica coppia di danza

  Alessandro De Pascalis e Margherita Depascale, nel ballo di coppia Alex e Magghy, terzo posto al campionato del mondo di Torino, il World Salsa Open, semifinale di caraibici a Portorico, un passato nel mondo del Circo con studi circensi intrapresi a Budapest, con il loro stile di danza acrobalance formano una delle coppie di danza più versatili d’Italia.     Come è incominciata la vostra storia di danzatori? Ci siamo conosciuti casualmente su un social network, come capita spesso in questi anni di internet. La foto del profilo di Magghy, inizialmente, mi aveva dato l’impressione che fosse una persona montata ma chattando mi sono ricreduto e ampliando la conoscenza abbiamo scoperto di aver avuto lo stesso percorso artistico, la stessa passione per la danza, scoprendo di aver partecipato a numerose competizioni di danza sportiva anche nella stessa categoria e classe pur non essendoci mai incrociati. Nei giorni successivi ci siamo scambiati il contatto telefonico e di lì a breve ci siamo fidanzati ed abbiamo iniziato la nostra carriera insieme nel mondo della danza. Parliamo subito del vostro stile, per così dire in assenza di gravità, di cosa si tratta? Il nostro show è un mix di prese acrobatiche, specificatamente ...

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E’ ufficiale. Mats Ek, addio alle scene e ritira tutte le sue coreografie!

Un momento forte per tutta la danza internazionale, noi del giornaledelladanza.com l’avevamo annunciato già dai primi giorni dell’anno,  la notizia è stata ricevuta tramite le pagine di uno dei giornali più autorevoli della Francia Le Figaro:  A settant’anni, dopo cinquanta di carriera, Mats Ek ha dato il suo addio alle scene. E’ successo a Parigi, il 6 gennaio, con tre dei suoi lavori (She was black, 1994;  Solo for 2, 1996; Hâche, 2015), con la moglie Ana Laguna ed i ballerini più amati. Ma la vera notizia che lascia di sasso il mondo della danza è un’altra: il coreografo svedese ha  deciso che le sue creazioni non potranno più essere riprodotte da altri dopo di lui. Si tratta di una decisione spiazzante, e il mondo del web impazza , “Non permettiamo a Mats Ek di ritirare le sue coreografie” è il nome della pagina Facebook appena  nata per far arrivare al maestro il  disappunto e il dispiacere derivato dalle sue disposizioni. “Di sicuro la libertà di scelta, soprattutto per un genio come lui, gli deve essere riconosciuta, ma credo umilmente che lui debba sentire e sapere che tutti uniti non siamo d’accordo con la sua scelta, perché lui ha fatto la storia della ...

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Il nuovo libro di Davide Sparti è “Sul tango. L’improvvisazione intima”

«[…] concentrarsi sul partner, piuttosto che sulle sequenze da imporre a chi deve seguire ed eseguire; non dirigere e provocare ma assecondare la logica interna della interazione. È la dinamica che si genera quando due corpi si muovono insieme a produrre quell’aura in cui si è depositata l’immagine del tango». (Quarta di copertina). Sul tango. L’improvvisazione intima è il nuovo libro di Davide Sparti recentemente pubblicato dalla casa editrice il Mulino. Si tratta di un libro interamente dedicato a quel ballo affascinate che Enrique Santos Discépolo, grande musicista, compositore e regista argentino definiva “un pensiero triste che si balla”. Definizione che sottolinea pienamente quei caratteri introspettivi e misteriosi del tango che vanno a sposarsi perfettamente con uno stato d’animo malinconico e con una tempra di tipo saturnino. Questo nuovo lavoro di Davide Sparti conferma il suo lungo sodalizio con la casa editrice il Mulino, con la quale negli anni precedenti aveva gia pubblicato: Suoni inauditi. L’improvvisazione nel jazz e nella vita quotidiana (2005); Il corpo sonoro. Oralità e scrittura nel jazz (2007) e L’identità incompiuta. Paradossi dell’improvvisazione musicale (2010). Professore di Epistemologia delle scienze sociali e di Teorie dell’identità nell’Università di Siena, Davide Sparti in questo suo nuovo studio ha ...

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La magia di Vienna a Milano con lo Strauss Festival e il Ballet Ensemble

A conclusione dei festeggiamenti natalizi e dell’arrivo del Nuovo Anno, anche Milano si è trasformata in una piccola Vienna con il concerto di Capodanno organizzato da Euroconcert. Come tradizione ormai da oltre sessant’anni nella città austriaca, è stata proposta presso il Teatro Dal Verme del capoluogo lombardo, per tutti gli appassionati del valzer viennese, una serata, nell’ambito della tournée europea della “Strauss Festival Orchestra” con la partecipazione straordinaria di un corpo di ballo appartenente allo “Strauss Festival Ballet Ensemble” il tutto in una magica serata da “Gran Galà”. La tournée ha toccato il nostro paese dopo ben 26 anni di successi e più di 5 milioni di spettatori. La “Strauss Festival Orchestra” è da sempre sinonimo di competenza, maestrìa e ambasciatrice musicale della leggendaria corte imperiale austriaca di Francesco Giuseppe. L’Orchestra, in virtù del suo consolidato e unanime successo, da 10 anni si esibisce anche nella famosa “Sala d’Oro del Musikverein” di Vienna, tempio per antonomasia del Concerto di Capodanno e autentica culla del valzer. Alle innegabili doti musicali e virtuose degli orchestrali si sono affiancati, nella serata milanese, l’incantevole e applaudita presenza della soprano solista Mariia Suzdaltceva (nata a Krasnodar in Russia, formatasi nello studio della direzione di coro ...

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Cynthia Harvey sarà il nuovo direttore della Jacqueline Kennedy Onassis School dell’ABT

È ufficiale: a partire da settembre 2016, Cynthia Harvey sarà il nuovo direttore artistico della Scuola Jacqueline Kennedy Onassis dell’American Ballet Theatre, come annunciato dal direttore artistico dell’ABT Kevin McKenzie. Cynthia Harvey, nata in California, ha avuto una brillante carriera come principal all’ABT, compagnia di cui ha iniziato a far parte 1974, interpretando tutti i ruoli del repertorio classico e collaborando con i più grandi personaggi del mondo coreutico: Baryshnikov, Makarova, Ashton, Macmillan e molti altri. Nel 1979 ebbe il suo primo ruolo da protagonista a serata intera nel Don Chisciotte, al Metropolitan di New York a causa di un infortunio occorso a Natalia Makarova durante la prova generale. Cynthia fu chiamata a sostituirla all’ultimo momento. L’anno successivo Makarova allestì per la prima volta in occidente La Bayadère nella sua versione completa, riservandosi la parte di Nikiya, e scelse la Harvey per il ruolo di Gamzatti, consacrando così la sua carriera di prima ballerina. È stata anche la prima artista ospite al Royal Ballet, dove nel 1986 fu invitata come principal da Sir Anthony Dowell. Ritornata nuovamente all’ABT nel 1988 ha continuato ad esibirsi come guest artist in diverse compagnie in tutto il mondo sino al suo ritiro dalle scene ...

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A Bologna il Balletto del Teatro Nazionale di Györ con Bolero e Carmina Burana

Il 20 gennaio 2016, il Teatro Duse di Bologna ospita il Balletto del Teatro Nazionale di Györ con due opere che hanno fatto la storia della danza, il Bolero e Carmina Burana, coreografie di András Lukács e Vámos György, su musiche rispettivamente di Maurice Ravel e Carl Orff. Nata nel 1979 al Teatro di Györ in Ungheria sotto la guida di Iván Markó, la compagnia è considerata una tra le più longeve e stimate realtà per la danza contemporanea in Europa, con un repertorio ricco ed eterogeneo, che spazia dal balletto classico alla danza contemporanea, fino ad arrivare a progetti sperimentali. La prima opera presentata a Bologna, il Bolero di Lukács, sfugge ai cliché o alla ripetitività delle numerose riproduzioni precedenti e si impernia sulla relazione tra uomo e donna, sulle emozioni e le passioni che li uniscono e con cui si confrontano. Tutto ciò viene raccontato da 20 talentuosi danzatori (dieci maschi e dieci femmine), che utilizzano un linguaggio originale, personale, perfino parodistico, con interessanti elementi di danza moderna, in cui i movimenti vengono minimizzati ma incrementati di numero e con frequenti cambi di forme, direzioni e disegni sulla scena. La seconda opera, Carmina Burana di György, si incentra ...

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GD WEB TV: PAZ DE LA JOLLA – NYC Ballet

Un assaggio di Paz de la Jolla, pièce creata dal coreografo Justin Peck, parte del documentario Ballet 422: in questa danza, il Maestro ricorda il suo stato d’origine, la California, con le sue spiagge e i suoi colori stupendi.   www.giornaledelladanza.com

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“Tango de mi Buenos Aires”: l’Argentina danza al Manzoni

La patria del tango si sposta, almeno per una sera, al Teatro Manzoni di Milano: il prossimo 12 gennaio va, infatti, in scena Tango de mi Buenos Aires, spettacolo dal ritmo travolgente che racchiude attimi, racconti, atmosfere della storia e della vita del tango con una nuova concezione dell’arte popolare argentina a metà strada tra la danza e il teatro danza. Una pièce teatrale che al ballo del tango aggiunge anche momenti di ilarità e racconti. Veri e propri quadri narrativi dipingono un affresco del tango che guarda alle sue origini immerse nella polvere delle strade di Buenos Aires fino ad arrivare ai lustrini del palcoscenico. La compagnia è diretta da Neri Piliu e Yanina Quinones, due giovani artisti argentini che vantano moltissime esperienze nel panorama del tango internazionale e che li vede continuamente protagonisti di festival, tournée e seminari di Tango in giro per il mondo. Rappresentano lo spirito stesso dello spettacolo di cui sono i primi ballerini e di cui hanno curato tutte le coreografie. Ad impreziosire le personalissime coreografie, l’affermata Tango Spleen Orquesta con l’esecuzione dal vivo di alcuni brani del proprio repertorio e i grandi classici del Tango. Uno spettacolo che seduce, travolge, emoziona. Ma che, ...

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Il 6 gennaio del 1993 moriva Rudolf Nureyev

Rudolf Nureyev, non è stato soltanto il più grande ballerino del novecento, ma anche l’artefice di una profonda trasformazione della danza classica, ma, fuori scena, l’icona di un modo di vivere ribelle, libero e anticonformista. Ha segnato profondamente il costume a metà del 900 mentre il mondo occidentale usciva dai pregiudizi e dall’ipocrisia del dopoguerra. Sicché oggi chiunque calchi un palcoscenico non può dimenticare il segno da lui lasciato, con il quale deve inevitabilmente confrontarsi. La Morte di Rudolf Nureyev, il 6 gennaio del 1993, ha creato nel mondo della danza un vuoto immenso, che difficilmente sarà colmato. E’ stato spesso definito un “genio della danza” e anche “l’erede naturale di Nijinsky”, il grande danzatore russo degli inizi del XX secolo e innovatore della coreografia. Nureyev, in effetti, esaltò la figura del ballerino maschio, così come aveva fatto Nijinsky mezzo secolo prima. Nel balletto classico, l’uomo aveva un rilievo secondario, rispetto alla ballerina; la sua funzione era semplicemente quella di esaltare la bravura della donna, facendola volare più in alto possibile. Nureyev non accettò questa differenza tra i ruoli, con lui la danza e la tecnica maschile acquistarono una nuova e diversa fisionomia, un’importanza pari, se non superiore, a quella della ...

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