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Interviste

Claudio Coviello: “Danzare a Roma? Un’esperienza speciale!”

Claudio Coviello è un giovane danzatore. Ma solo anagraficamente. La sua innata maturità nel descrivere e affrontare la sua professione, unita alla pacatezza e tantissima umiltà, lo rendono un ballerino grande. Che sicuramente renderà sempre più speciali gli spettacoli che lo vedranno protagonista. Claudio ha soli 23 anni ma è una persona estremamente umile e con tantissima voglia di imparare: ha iniziato la sua carriera di danzatore al Teatro dell’Opera di Roma, per poi passare al Teatro alla Scala dove è stato nominato Primo Ballerino. Il Giornale della Danza l’ha incontrato a Roma, al Teatro dell’Opera, dove Claudio è tornato per danzare Giselle, prima, e Coppélia, poi. Un grande ritorno “a casa” che riempito di gioia e soddisfazione amici, colleghi di corso e i tantissimi spettatori accorsi a vederlo danzare. Un ballerino che, senza alcun dubbio, andrà molto lontano. Claudio, nasci come danzatore al Teatro dell’Opera di Roma, dove ti sei diplomato, poi prosegui la tua carriera nella Mecca della danza, il Teatro alla Scala. Ora, però, torni qui, dove sei appunto nato e cresciuto. Tornare a Roma, in veste di ospite, e danzare qui che sensazioni ti dà? Ritornare a Roma è stato molto emozionante. Sono stato qui alcuni giorni ...

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PROSPETTIVE01 – Flash Mob Alice in Wonderland

PROSPETTIVE01 – Franco Corsi: “La coreografia è la mia seconda pelle”

“Prospettive01” è una rubrica rivolta ad artisti e contesti che rappresentano un mondo di talenti in continua evoluzione. Ideata e curata da Lorena Coppola, la rubrica si propone di raccogliere una serie di interviste e di articoli mirati a dar voce e spazio a tutte le fasce creative del mondo coreutico che costituiscono giovani realtà in via di sviluppo ed espansione, progetti innovativi, o realtà già consolidate, di spiccato talento, meritevoli di attenzione. Un luogo di rivelazione e di incontro di nuove prospettive. Franco Corsi è un giovane coreografo italiano con un ricco percorso formativo sviluppato con grandi nomi del panorama coreutico nazionale ed internazionale: Erna Bonk, Fabrizio Monteverde e molti altri. Definisce la coreografia come una “seconda pelle“, un elemento fondamentale per il suo essere bisognoso di Arte, è impegnato a livello nazionale ed internazionale nella coreografia d’autore.  La sua tecnica è principalmente di stampo contemporaneo, con molta curiosità verso il Tanz Theatre europeo ma con solide basi accademiche, con un forte tessuto emotivo, espressivo e teatrale. Il tuo percorso formativo… Ho iniziato a studiare danza, non da giovanissimo, come la maggior parte dei miei colleghi, e quindi ho macinato in fretta il più possibile per mettermi in pari, ...

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Elsa Piperno e Joseph Fontano icone di una “nuova danza” si raccontano in esclusiva al gd.com

Oggi dopo molti anni dal 1972, cosa resta di allora e cosa è cambiato? P.Di quegli anni restano le conquiste che, io e pochi altri visionari abbiamo fatto. Cose che oggi si danno per scontate ma, che noi abbiamo introdotto ed imposto con grande fatica e mi riferisco per citarne alcune: al linoleum nei teatri, all’illuminazione sul palco con i tagli ed il controluce, agli interventi nelle scuole pubbliche, alle conferenze -dimostrative, agli spettacoli nei musei e nelle biblioteche, nelle piazze,nei teatri d’avanguardia, nei grandi teatri ed infine l’acquisizione della parola danza nei vari cartelloni che prima recitavano solo,cinema, musica, teatro. Il cambiamento più eclatante è sicuramente una maggiore diffusione della danza, ma quest’arte purtroppo non si è molto rafforzata nella cultura italiana a causa principalmente delle divisioni, dei personalismi e protagonismi che minano la sua immagine e non le consentono di crescere. Il risultato il più delle volte è che alla maggiore quantità non corrisponde una migliore qualità. F. A mio parere resta molto degli anni settanta. Resta ciò che è stato seminato dal lavoro svolto dalla compagnia Teatrodanza Contemporanea di Roma e dal Centro Professionale di Danza Contemporanea. In questo periodo storico, dove non c’era nulla di professionale  ...

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Le interviste esclusive agli artisti invitati al Festival “Pillole”

Si è svolto lo scorso settembre il Festival “Pillole – Somministrazioni di Danza d’Autore”, organizzato dall’Associazione PANDANZ e diretto da Virginia Spallarossa. Il Festival, in una settimana di incontri ed interessanti iniziative di spessore dedicate alla danza contemporanea, ha accolto come di consueto molti ospiti stranieri. Il giornaledelladanza ha seguito da vicino l’evento ed ha raccolto le interviste dei 5 artisti che si sono esibiti nella serata dedicata a “Performance – Short Format”: Andrea Dionisi, Daniele Ninarello, Andrea Rampazzo, Vladimir Rodriguez, Julian Sicard. 5 artisti, 5 lavori in scena allo Spazio MIL, contenitore performativo unico nel suo genere, uno spazio creato per l’Arte e con l’Arte. ANDREA DIONISI Ho iniziato il mio percorso con la break dance, per gioco, poi, per una serie di avvenimenti, sono finito nella danza contemporanea. Ho studiato al Balletto di Toscana per tre anni, poi ho avuto il mio primo contratto di lavori con “Artemis Danza” di Monica Casadei. Attualmente lavoro anche con Manfredi Perego in “Ideograms” e con MK. Ho accettato la sfida di creare questo mio primo lavoro, “Mescalito”, che ho realizzato prima come idea sia drammaturgicamente che dal punto di vista musicale. Le musiche infatti le ho composte io insieme a due ...

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Andrea Volpintesta, il tenebroso della danza italiana

Dal 1995 al 1997 è stato ballerino nella compagnia Aterballetto di Reggio Emilia sotto la direzione del maestreo Amedeo Amodio. Nel 1997 entra a far parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala dove ricopre prevalentemente ruoli da solista e primo ballerino. Ha danzato ruoli di spicco del repertorio classico e moderno di celebri coreografi, tra i quali Nureyev, Mats Ek, MacMillan, Balanchine, Cranko, Preljocaj, Béjart, Forsythe, Bigonzetti, Cannito. Ha intepretato il Matto nel balletto La Strada di Mario Pistoni e quello dell’Oscurantismo nel balletto Excelsior di Ugo Dall’Ara oltre che il ruolo di Hilarion in Giselle, versione rivisitata da Silvye Guillem. Ha partecipato alle tournée de Les Histoire d’Amours in Giappone con l’étoile Sylvie Guillem danzando Solyonin in Winter Dreams di McMillan. Nel Gennaio 2007 è stato Des Grieux ne La Dama delle Camelie di John Neumeier in prima assoluta alla Scala con Alessandra Ferri e Roberto Bolle. Ha danzato nell’Aida di Franco Zeffirelli con le coreografie di Vladimir Vassiliev. È stato Don Josè nella Carmen di Luciano Cannito al fianco di Rossella Brescia. Nel 2010 in occasione del Galà per il 100° anno del Theatro Municipal di Rio de Janeiro viene nominato Primo Ballerino Ospite dopo aver ...

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Kledi Kadiu: dalla classica al tango con il linguaggio universale della danza

  Caro Kledi, da cosa è nato l’amore per la danza e come ti sei avvicinato a questa nobile arte?   Cominciai per gioco, circa all’età di sei anni, quando per la prima volta andai al Palazzo dei Pionieri, una struttura in cui tutti i ragazzi occupavano il loro tempo libero eseguendo attività come la danza, il canto e la recitazione a livello amatoriale. Poi quando mio padre vide che ero portato ed entusiasta, decidemmo di andare a sostenere l’audizione per l’Accademia di danza di Tirana.   Come descriveresti questa tua esperienza all’Accademia Nazionale?   Presso l’Accademia ho vissuto un’esperienza molto valida, quel tempo mi marcò molto. Ringrazio la mia generazione di maestri, allora appena giunti dall’ex Unione Sovietica, i quali seguirono la mia formazione e mi hanno permesso di essere oggi qui a parlare.   E nel Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera sempre di Tirana che aria si respirava?   Si respirava un’aria piuttosto tranquilla, come in tutti gli enti lirici: i ballerini sapevano esattamente che ruolo dovevano interpretare e il repertorio era quello tradizionale oppure limitato a temi patriottici e predisposto a causa del regime, non avevamo quindi particolari stimoli o forti competizioni.   Prima di trasferirti ...

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“La danza? E’ necessaria!” parola di Aoife McAtamney, a Romaeuropa per DNAeurope

Vi abbiamo parlato negli scorsi articoli degli appuntamenti di Romaeuropa Festival, e del mese di novembre, durante il quale potrete seguire gli artisti della sezione DNAeurope e DNAppunticoreografici. Non sapete però cosa aspettarvi? Vi facciamo conoscere allora la coreografa che aprirà la sezione. Preparatevi a vedere scardinati tutti i vostri stereotipi di bellezza da una giovane irlandese dall’aspetto delicato, dalla voce sottile, ma dalla presenza scenica imponente. Aoife McAtamney, irlandese, giovanissima, con una solida formazione alle spalle (ha lavorato con William Forsythe, Wayne McGregor, Angelin Preljocaj, tra gli altri), sarà in scena il 3 novembre a Romaeuropa Festival, ma ha già portato il suo Softer Swells a Operaestate. Ed è a Bassano che l’abbiamo incontrata, per conoscerla meglio e parlare del suo progetto… Come nasce la Aoife performer? La danza è sempre stata un hobby per me, non ho mai pensato di diventare una professionista, perché non sapevo che esistesse un mondo della danza! Sono cresciuta in un piccolo paesino Irlandese, ma a 17 anni ho seguito la mia prima lezione di danza contemporanea e ho pensato “ok, questo è fantastico”. E così da allora, un po’ tardi forse, la danza contemporanea è diventata un chiodo fisso. Ho convinto i ...

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Laurieann Gibson la coreografa delle dive, dalla carismatica Alicia Keys alla sorprendente Lady Gaga

Se Lady Gaga ha avuto tanto successo, lo deve anche a lei: Laurieann Gibson, coreografa anche di Alicia Keys, Katy Perry, Rihanna. Con Lady Germanotta, con cui ha rotto alla fine del 2011 per motivi tutt’ora sconosciuti, lavorava dal 2008, da quando ha firmato le coreografie del video musicale di Poker Face. Sono opera sua anche quelle di “Love Game”, “Paparazzi”, “Telephone”, “Alejandro”, “Born this way” e “Judas”. La coreografia di “California Gurl” nei concerti dal vivo di Katy Perry l’ha studiata lei, cucendola addosso ad un personaggio ironico e sexy come la giovane cantante. Canadese di Toronto, ha a che fare giornalmente con le più grandi pop star che hanno assolutamente bisogno di lei. “Ho il piacere di lavorare con artisti famosi, delle vere e proprie icone, perché ho cominciato la mia carriera molto presto. Mi sono resa conto da adolescente che la mia passione era inventare danze scatenate. Ho lavorato duramente dalla fine della scuola per arrivare dove sono oggi. Attualmente lavoro per le star ma porto avanti anche un mio dance show che mi da grandi soddisfazioni”. Con quale star vai più d’accordo? Chi è quella che impara meglio e prima di tutte? La più capricciosa? La ...

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Révolution(s) all’Opera di Lione: intervista alla coreografa Tania Carvalho

Ci occupiamo spesso anche delle stagioni estere, e questa volta non facciamo eccezione, parlando della stagione dell’Opera di Lione, che bilancia tradizione e nuovi nomi della coreografia; in cartellone, in questi giorni un trittico di coreografie firmate Kyliàn, mentre il Gala di apertura della stagione sarà il 12 novembre con l’ingresso in repertorio della Carmen di Petit, in programma fino al 19 novembre insieme a L’Arlesienne. Si passa poi al 2016 con Made in America dal 13 al 17 aprile, ma prima (dal 9 al 13 febbraio) Révolution(s), una serata che prevede coreografie di Emanuel Gat, Rachid Ouramdane e Tania Carvalho. Tania Carvalho, coreografa portoghese, con la sua creazione Weaving Chaos, che ha ottenuto buonissimi feedback alla scorsa Biennale di Lione e che l’ha portata a questa creazione per la compagnia dell’Opera, è stata in cartellone anche al Festival Operaestate recentemente concluso. L’abbiamo incontrata, e ci ha contagiato con la sua risata e la sua determinazione, per conoscere meglio come lavora quest’artista, che è anche coreografa, musicista, pittrice… Prima di tutto…perché l’Odissea? In realtà mi è stato commissionato un lavoro su uno dei poemi omerici e ho scelto l’Odissea. L’ho scelta perché insiste su alcuni temi, come il viaggio (che ...

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José Perez: “La mia è una Carmen moderna”

Il 14 settembre, nel suggestivo scenario del Teatro Romano di Benevento, costruito nel II secolo sotto l’Imperatore Adriano, andrà in scena la prima nazionale di Carmen, coreografia di Josè Perez, produzione Balletto di Benevento, con l’Orchestra Filarmonica di Benevento. Si tratta di un lavoro di grande impatto scenico, in cui si ha modo di apprezzare tutto il talento di Josè Perez, artista eclettico e poliedrico, nelle vesti sia di coreografo che di interprete.  Il giornaledelladanza.com ha seguito molto da vicino questa produzione, con servizi fotografici realizzati specificamente per l’evento e con degli approfondimenti speciali, tra cui questa esclusiva intervista rilasciata da Josè Perez. Come nasce questa produzione? L’idea è nata da una proposta che mi è stata fatta da Carmen Castiello, direttrice artistica del Balletto di Benevento. Lei mi ha spiegato le sue idee e insieme abbiamo deciso di creare una nuova versione di quest’opera. Si è data l’opportunità di rappresentarla in un teatro storico stupendo, il Teatro Romano di Benevento, uno dei più antichi, che può accogliere fino a 1400 spettatori, con un’orchestra di 70 elementi. Abbiamo intrapreso questo lavoro in un modo molto professionale e ho preso questo progetto molto a cuore. Si è creata una bella sinergia ...

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