Si allontana, per il momento, l’ipotesi della liquidazione del Teatro dell’Opera di Roma. Cgil, Cisl e Uil hanno siglato un accordo dopo un incontro all’assessorato alla Cultura di Roma. La Fials, l’altro sindacato che con la Cgil ha promosso gli scioperi, invece non ha firmato. “A questo punto c’è una grande maggioranza di lavoratori che condivide il piano. Seguirà un referendum dei lavoratori – ha spiegato al termine del tavolo di confronto l’assessore alla Cultura, Giovanna Marinelli – la situazione era molto delicata e i tempi molto stretti”. La liquidazione sembra così essere scongiurata. L’accordo, spiega l’assessore, contiene il riconoscimento da parte di Roma Capitale del teatro dell’Opera e quindi dell’investimento che il Comune fa sul teatro, ovvero 16,5 milioni. Viene poi confermata la disponibilità dell’assessorato di aprire occasioni di confronto qualora fosse necessario “mentre la definizione della pianta organica viene rinviata, come era normale ad una data entro il 30 settembre”. Dopo un braccio di ferro durato settimane, tra scioperi e malumori generali, sia Cgil, Cisl che Uil hanno siglato un accordo con l’assessore alla Cultura di Roma Giovanna Marinelli e il sovrintendente della Fondazione Carlo Fuortes. Roma si rimpossessa pertanto della sua Opera nello spettacolare scenario di Caracalla che da domani, con la andrà in scena ...
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