Per l’annunciata nuova stagione di Balletto al Teatro Bolshoi di Mosca, il direttore del Corpo di Ballo Makhar Vaziev, ha inserito una creazione del compianto Sergei Vikharev, dando ancora visibilità alla sua versione rivista di “Coppélia” (dall’originale di Marius Petipa ed Enrico Cecchetti) su musica di Léo Delibes, prevista a Gennaio 2018 con in scena i Principal, Solisti e i danzatori del Corpo di Ballo. Versione di Coppélia che, a detta di critici e pubblico, fin da subito è apparsa come un piccolo gioiello prezioso. Nel corso della stagione del Bolshoi è inoltre previsto un programma speciale di celebrazioni per Petipa che coinvolgerà nuovamente il lavoro di Vikharev nel luglio del 2018.
La fama di Sergei Vikhraev è dovuta agli importanti progetti di ricostruzione filologica dei balletti dell’epoca classico/romantica sulla base di alcune notazioni conservate. Un lavoro che ha attinto dai documenti del passato per essere fedele, quanto più possibile, all’intento e allo stile di Marius Petipa con una visione rispettosa ed autentica. Sergei Vikhraev scomparso prematuramente all’età di 55 anni, il 2 giugno 2017 per un arresto cardiaco (era nato a San Pietroburgo il 15 febbraio del 1962), dopo la veglia svoltasi presso il Teatro Mariinsky l’8 giugno a cui sono seguiti i funerali con una numerosa partecipazione, ora riposa nel cimitero di Serafimovskoye.
Sergei Vikharev aveva studiato all’Accademia del Balletto Russo A. Vaganova di San Pietroburgo (nella classe del Professor Vladilen Semenov) dove si era diplomato nel 1980 per poi unirsi al Kirov Theatre of Opera and Ballet (oggi Mariinsky Theatre) dopo aver vinto brillantemente un premio al prestigioso Concorso Internazionale di Danza a Varna cui è seguito, nel 1985, un altro premio al Concorso Internazionale di Balletto a Mosca. Nel 1986 al Teatro Mariinsky fu nominato Principal.
È stato il primo esecutore di ruoli nei balletti di Oleg Vinogradov, tra cui “The Knight in the Tiger’s Skin”, “The Battleship Potemkin” e “Pétrouchka”. Nel suo repertorio troviamo anche le intepretazioni in “La Sylphide” (James), “Giselle” (Albrecht), “La Fille mal gardée” (Colas), “Romeo e Giulietta” (Mercuzio), “Napoli, or The Fisherman and His Bride” (Gennaro, Grand pas variation), “The Naiad and the Fisherman”, “The Sleeping Beauty” (Désiré), Pas de Six in “La vivandiere”, Pas de Trois in “Paquita”, “Il lago dei cigni” (danza napoletana, amici del Principe), “Chopiniana”, “Petrouchka”, “Carnaval” di Fokine, “Symphony in С” di Balanchine (nel terzo movimento). Ha anche danzato in balletti firmati da Boris Eifman, Alexander Polubentsev e Vladimir Karelin. Ha preso parte in veste di ballerino alle produzioni “The Queen of Spades”,1991; “Cynics”, 1996; “Yellow Tango”, 1997 con l’Independent Dance Company fondata e diretta da Alla Sigalova.
Dal 1987 al 1988 ha dato lezioni al Teatro dell’Opera e del Balletto di Donetsk (ora Teatro Solovyanenko). Ha messo in scena “Leda e il cigno” su musica di Mahler (nel 1995 al Teatro Hermitage di San Pietroburgo), il ballabile “La danza delle ore” dell’opera “La Gioconda” di Amilcare Ponchielli (nel 1997 al Teatro Carlo Felice di Genova). Nel 1999 ha vinto il premio “Baltika” e nel 2002 ha ricevuto l’onorificenza di “Artista Emerito della Russia”.
Dal 1999 al 2006 è stato Principal Ballet Master della terza compagnia tersicorea del paese e cioè quella del Balletto Accademico Statale del Teatro dell’Opera di Novosibirsk in Siberia dove ha messo in scena le seguenti produzioni “The Sleeping Beauty” (1996, coreografia di Marius Petipa, versione rivista da Konstantin Sergeyev), “The Nutcracker” (1998, versioni di Lev Ivanov, Vasily Vainonen), “Bournonville’s Conservatoire, or Caprices of a Ballet Master” (1998, da August Bournonville, versione rivista da Elsa Marianne von Rosen), “Giselle” (1999, coreografia di Jean Coralli, Jules Perrot, Marius Petipa), “Coppélia” (2001, ripresa della produzione del Teatro Mariinsky del 1894), “Don Quixote” (2003, da Alexander Gorsky e Fyodor Lopukhov), e i balletti di Michel Fokine: “Chopiniana” (2000), “Polovtsian Dances” dall’opera “Principe Igor” (2000), “Le Carnaval” e “Schéhérazade” (2001) e le danze dell’opera lirica “Aida” di Giuseppe Verdi (2004, diretta dal M° Dmitry Chernyakov).
Presso il Teatro Mariinsky ha allestito le ricostruzioni di noti balletti, tra cui “The Sleeping Beauty” (1999, ricostruzione della produzione del 1890; premio Golden Mask Award), “Petrouchka” (2000, ricostruzione della versione di Michel Fokine con i disegni di Alexandre Benois, rivisto da Leonid Leontiev), “La Bayadere” (2002, ricostruzione dall’originale di Marius Petipa 1900), “Le Réveil de Flore” (2008, ricostruzione della produzione del 1910 di Michel Fokine con i disegni di Léon Bakst, premio Golden Mask Award), “Carnaval” (2008, ricostruzione della produzione di Michel Fokine del 1910 con i disegni di Léon Bakst) e i balli dell’opera lirica “Una vita per lo Zar” (2004, diretta dal M° Dmitry Chernyakov).
Ha allestito i balletti di Michel Fokine “Chopiniana”, “Danze Polovtsian” e “Le Carnaval” al Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto Kulyash Baiseitova, Kazakhstan (Astana, 2006) e per il “NBA Ballet” (Tokyo, 2007).
Sergei Vikharev rimarrà celebre per il fondamentale apporto storico che ha infuso con le sue ricostruzioni dei balletti coreografati da Marius Petipa. Mansione che ha iniziato a svolgere nel 1999 su suggerimento del M° Makhar Vaziev (allora direttore del “Mariinsky Ballet”). Famosa la sua ricostruzione da Petipa della “Bella Addormentata” al Teatro Mariinsky, nella quale Vikharev ripristinò i disegni originali e i costumi della produzione del 1890 ridando luce alla coreografia originale sopravvissuta grazie alle notazioni custodite alla “Collezione Sergeyev”, una raccolta che annovera gli appunti e le notazioni di una ventina di creazioni ballettistiche di Marius Petipa, collezione depositata presso l’Università di Harvard.
Nel tentativo di ricostruire fedelmente “La bella Addormentata” piuttosto che riprenderla semplicemente, Vikharev ha cercato di sostituire le versioni, a noi più conosciute e brevi, con una realizzazione completa e fedelmente vicina alla coreografia originale del 1890 andata in scena al Mariinsky. Il risultato è stato un allestimento spettacolare di quattro ore (due ore più lungo del solito) con la presenza di 72 ballerini in scena e parecchi passaggi coreografici ripristinati, tra cui le sfilate durante il Prologo. Malgrado il lavoro minuzioso, la produzione si rivelò ardua per buona parte del pubblico e venne accolta con ostilità e considerata controversa in Patria pur ricevendo, in seguito, un’accoglienza favorevole ed entusiasta in Occidente durante la tournée in Gran Bretagna e negli Stati Uniti (con un cast ridotto in ordine numerico).
Nel 2002, Vikharev ha lavorato alla sua seconda ricostruzione dei balletti di Petipa con “La Bayadère” sempre per il Teatro Mariinsky, dove ha ripristinato il quarto atto perduto. La produzione però ha ricevuto la stessa ostilità.
Finalmente nel 2007 la sua ricostruzione di un pezzo di Petipa in “The Awakening of Flora”, che non era stato eseguito dal 1919, ha conquistato con successo il pubblico e gli addetti ai lavori russi, ottenendo grande successo e vincendo il premio Golden Mask Award.
Dal 2007 è stato Maître de ballet presso il Teatro Mariinsky, lavorando con Olesya Novikova e Andrei Arseniev.
Nel 2008 Vikharev è stato richiesto dal Bolshoi su invito di Alexei Ratmansky e Yuri Burlaka, per ricreare Coppélia di Petipa.
Nel 2009, Sergei Vikharev ha lavorato alla sua quarta ricostruzione presso il Teatro Bolshoi di Mosca facendo rinascere il finale di Petipa in “Coppélia” per il Corpo di Ballo del Bolshoi (attingendo dalla coreografia originale di Marius Petipa ed Enrico Cecchetti) con in scena, nel ruolo principale, Natalia Osipova.
Nel 2011 Vikharev ha ricevuto la commissione da Makhar Vaziev, in quei tempi Direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala e già suo superiore precedentemente al Mariinsky, per ricostruire “Raymonda” dalla versione originale presso il tempio del balletto milanese. Venne presentata una ricostruzione coreografica totalmente filologica nell’allestimento ad opera di Sergej Vikharev del capolavoro “fin de siècle” del balletto in tre atti su libretto di Lidia Pashkova e Marius Petipa basato su una leggenda medievale con la musica di Aleksandr Glazunov diretta dal M° Aleksandr Glazunov. I passi di danza classica, reinterpretati da Sergej Vikharev, sono andati in scena (al debutto dell’11 ottobre 2011 alla presenza in platea di Carla Fracci) con massima perizia e virtuosismo eseguiti dalla ballerina russa Olesia Novikova nel ruolo della protagonista e al suo fianco il ballerino tedesco Friedemann Vogel nel ruolo di Jean de Brienne. La produzione venne accolta con successo ed entusiasmo sotto l’attenta guida di Vikharev. Le scenografie originali del 1898, ideate da Orest Allegri, Pëtr Lambin e Konstantin Ivanov, furono ricreate da Elena Kinkulskaya e Boris Kaminsky mentre i costumi originali di Ivan Vsevoložskij furono ricreati da Irene Monti. Le ricerche storiche d’archivio e coordinamento vennero firmate da Pavel Gershenzon. Lo spettacolo ebbe anche la partecipazione degli Allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala.
Nel 2015 ha riportato al suo splendore iniziale “La Fille mal gardée” di Petipa e Ivanov presso il Teatro dell’Opera e Balletto di Ekaterinburg in Russia.
Alla luce di una carriera così ricca e singolare, a Sergei Vikharev va indirizzata particolare attenzione e merito per il minuzioso lavoro che ha contribuito ad alimentare una memoria storica, aprendo un significativo dibattito su come eseguire correttamente le più celebri creazioni coreografiche tanto da ricordarlo quale “pioniere” di una nuova evoluzione nella recente storia del balletto classico accademico.
Michele Olivieri
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