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Tag Archives: Bologna

“Roberto Bolle and Friends” all’EuropAuditorium

  L’1 e 2 marzo alle ore 20:30 il Teatro EuropAuditorium di Bologna fa da apripista per l’anno 2016 al Gala Roberto Bolle and Friends. Gli appuntamenti successivi saranno il 18 luglio all’Arena di Verona e il 25 e 26 luglio alle Terme di Caracalla a Roma. Tre location suggestive e importanti per accogliere un artista formidabile, simbolo in tutto il mondo della danza del Bel Paese. Non è la prima volta che l’étoile scaligera calca il palcoscenico bolognese, anzi da ormai molti anni il Gala all’EuropAuditorium è davvero una piacevole abitudine, soprattutto da quando la città emiliana ha dato i natali al primo FanClub ufficiale della star, affettuosamente ribattezzato “delle Bollerine”. Il Roberto Bolle and Friends, dunque, conferma dopo otto anni dalla prima edizione un successo assai acclamato, in particolar modo grazie alle straordinarie velleità virtuosistiche di ogni singolo friend partecipante e, ovviamente, del “padrone di casa”. Un’occasione unica per ammirare, in una stessa soirée e sul medesimo palcoscenico, le più famose stelle del balletto di oggi “sfidarsi” amichevolmente, nel nome dell’arte della danza, in uno straordinario confronto di tecniche, scuole e stili. Per un programma che, differentemente concepito per ogni teatro e rappresentazione, vede avvicendarsi sul palcoscenico, con ...

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Il Balletto secondo i Trocks

  Quando la danza classica supera le barriere di genere e gli stereotipi fisici ed esperienziali è lì che si giunge al virtuosismo più interessante, al cuore più puro dell’arte tersicorea. Per di più con pizzico di comicità nient’affatto fuori luogo. È questa l’atmosfera intorno a cui si è svolto lo spettacolo de Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, compagnia di balletto solo maschile en travesti. Il teatro ospitante è il Duse di Bologna, che nello scorso martedì sera (16 febbraio) ha visto riluccicare il proprio palcoscenico di lustrini e paillettes, magistralmente adagiati su tutù e coroncine, ingannatori – fino all’ultimo istante – di una virilità relegata nei peli del petto e nei bicipiti guizzanti. Un programma ricco e variegato si prospetta per la sala gremita di amatori, come preannuncia l’intramontabile voce fuori campo dall’ironico accento russo, infallibile nel suscitare l’ilarità raccomandando persino di non rimembrare alle giovani “danzatrici” la violenza bolscevica attraverso i flash delle macchine fotografiche. Si apre, dunque, il sipario e la magia del Lago dei Cigni padroneggia la scena irruentemente, scivolando tra le gambe esili di Paul Ghiselin che saluta il pubblico nei panni di un mago Rothbart affannato e ben poco spaventevole. Sotto le sue ...

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“Opus Cactus”: natura e onirismo nell’universo dei Momix

  Sonorità tribali a sipario chiuso: questo il benvenuto agli spettatori del Teatro Europauditorium di Bologna la sera del 3 febbraio scorso, poco prima dell’inizio di Opus Cactus della compagnia Momix. Il titolo suggerisce infallibilmente l’ambiente, l’atmosfera e l’immaginario da cui il coreografo Moses Pendleton ha tratto ispirazione per questo successo, sulle scene dopo dieci anni di stand-by: il deserto, con la sua calura eccitante e disarmante al contempo, con la sua desolazione abitata da creature fuori dalla realtà. Ma, come di consueto, il genio del coreografo va ben oltre la geografia e la biologia per stuzzicare le menti in platea. Aprono le danze tre cowboy in jeans, frange e cappello da rodeo, impegnati a cavalcare il palcoscenico su dei piccoli trampoli, prolungamento di una sola gamba. Il tutto sulle note di Santa Maria (Del Buen Ayre) dei Gotham Project. Quale modo più intrigante di associare al machismo americano la passione latina, attraverso una sequela di gag e equilibrismi sfortunatamente mal eseguiti dai performer in scena. Seguono rovi luminosi, molleggianti lungo tutto il proscenio: un chiaro esempio di come la natura possa abbandonare il proprio status originario per mutare in qualcos’altro, qualcosa di straordinariamente diverso, artefatto appositamente per stupire anche ...

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“Romeo e Giulietta”, il musical che ha cambiato il mondo

  Uno dei capolavori di William Shakespeare, nonché la storia d’amore per eccellenza, Romeo e Giulietta, continua ad emozionare il pubblico di tutta Italia attraverso il genere del musical. Si parla, ovviamente, dell’opera Romeo e Giulietta, Ama e cambia il mondo, prodotto da David Zard e diretto per la regia da Giuliano Peparini, in scena al Teatro EuropAuditorium di Bologna dal 28 al 31 gennaio. Come per Rapunzel, il Teatro adotta la formula vincente di cinque rappresentazioni su quattro giornate di cartellone, proponendo così anche un doppio spettacolo: giovedì 28 e venerdì 29 gennaio ore 21, sabato 30 gennaio ore 16 e ore 21, domenica 31 gennaio ore 16:30. Debuttato quasi 3 anni fa all’Arena di Verona, il musical ha raccolto finora il plauso di ben 600.000 spettatori e continua imperterrito nell’accrescere il proprio successo. D’altronde, come si potrebbe affermare il contrario visto il crogiolo di formidabili artisti, tecnici e operatori impiegati! La trama è intramontabile, sempre avvincente, sempre coinvolgente. Ma la peculiarità della messinscena di Peparini, che costituisce il vero fiore all’occhiello dello spettacolo, è il messaggio estremamente contemporaneo trapelante da ogni canzone, danza, costume e interpretazione. “L’identità viene prima delle convenzioni” recita la sinossi dello spettacolo, pubblicata sul ...

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Il Balletto di Gyor fa tappa a Bologna e a Mestre

Va in scena il 20 gennaio alle 21 al Teatro Duse di Bologna e il 21 gennaio alla stessa ora al Teatro Toniolo di Mestre il Balletto di Gyor, compagnia ungherese di danza contemporanea e anche di balletto tra le più longeve in Europa. Fondata nel 1979 al teatro di Györ in Ungheria, sotto la guida di Iván Markó, che aveva lavorato in precedenza con Maurice Béjart, oggi presenta un vasto repertorio, in cui figurano anche Bolero con la coreografia András Lukács e Carmina burana, una coreografia firmata Youri Vamos. Il Bolero di Lukács, creato per il balletto dell’Opera di Vienna nel 2012, non segue una trama, né si sofferma troppo sulla musica per non creare un bis del lavoro di Béjart, ma lavora piuttosto sul rapporto tra uomo e donna e sulle passioni ed emozioni che li uniscono, creando, attraverso monumentali costumi neri. Tra elementi grotteschi, linguaggi contemporanei, parodie della ballroom, i movimenti si fanno sempre più serrati e più piccoli, mentre i danzatori diventano via via più numerosi e la coreografia raggiunge la sua compiutezza. È invece il destino, con i suoi rivolgimenti di fortuna, rappresentata dalla ruota che gira e cambia continuamente la sorte, il protagonista di ...

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La favola di Rapunzel stupisce ancora una volta

  Esistono occasioni molto speciali in cui il teatro si trasforma in un luogo fiabesco, incantato, dispensatore di allegria e di buoni propositi per vivere serenamente la routine quotidiana. Dal 21 al 24 gennaio il Teatro EuropAuditorium di Bologna dà spazio a una di queste occasioni ospitando in scena Rapunzel il Musical, prodotto da Teatro Brancaccio e diretto da Maurizio Colombi. La programmazione in cartellone prevede cinque rappresentazioni in totale, giacché in una delle quattro giornate si va in scena con doppio spettacolo: giovedì 21 e venerdì 22 gennaio alle ore 21, sabato 23 gennaio alle ore 16 e alle ore 21, domenica 24 gennaio alle ore 16:30. Molteplici opportunità, dunque, per assistere a uno degli spettacoli di teatro musicale italiano più acclamati degli ultimi tempi, già annoverato tra i “classici” di repertorio del genere musical. Merito di tutto ciò, oltre alla straordinaria bravura del cast artistico e tecnico, è sicuramente l’eccezionale presenza di una star del calibro di Lorella Cuccarini, emblema di professionalità, grinta e vero savoir faire all’interno del mondo dello spettacolo a tutto tondo. Nell’opera di Colombi interpreta Madre Gothel (Go-to-Hell), “‘un’amabile’ cattiva, sorniona, affascinante matrigna” – come la descrive il sito web del Brancaccio – ossessionata ...

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Sound of music: un musical sui generis per le coreografie di Olivier Dubois

“Un incubo che rende felici”, così il regista Yan Duyvendak definisce il suo musical, The sound of music, in scena all’Arena del Sole di Bologna dal 7 al 10 gennaio, in sala de Berardinis. The Sound of music è un musical sui generis, che nasce da un gioco sull’archetipo del musical, e dà vita a una scintillante messa in scena, che indaga però il concetto di impegno in prima persona. Tante sono le storie in scena, ispirate al regista dall’osservazione degli effetti della crisi, del cambiamento climatico, delle guerre e delle carestie, che mettono a rischio il pianeta se il modo di viverlo non dovesse cambiare. Da qui la scelta di uno spettacolo impegnato, ma che coinvolga con leggerezza e stupore il pubblico, attraverso due tra i linguaggi più belli, immediati e semplici dell’arte: il canto e la danza. A unire il canto e la danza, ci pensò il musical, in un’altra epoca di grande difficoltà: la crisi del 1929, che fu rischiarata e portata in scena nel luccicante mondo di Broadway. Così, Yan Duyvendak ha costruito, con le coreografie di Olivier Dubois e i testi del filosofo Christophe Fiat, una macchina senza regole che si inserisce nel caos della ...

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I “Carmina Burana” di Mauro Astolfi irrompono a Bologna

  Sabato 9 gennaio alle ore 21 presso il Teatro IL Celebrazioni di Bologna va in scena Carmina Burana della compagnia Spellbound Contemporary Ballet, diretta da Mauro Astolfi. Lo spettacolo, debuttato nel 2006 a Maiori e riallestito per il Prisma festival de Danza contemporanea di Panama nel 2014, fa parte a pieno titolo del repertorio della compagnia, a seguito soprattutto delle numerose acclamazioni recensistiche della critica di danza italiana e internazionale. Caratteristica peculiare di questo lavoro è la componente interpretativa delle composizioni poetico-musicali protagoniste, indagate nel profondo delle loro origini contenutistiche e rappresentate – di conseguenza – secondo schemi scenici ben lontani dalla più consueta modalità solenne e austera. Due i simboli chiave di questo balletto, calati in un’atmosfera inquietantemente metafisica: un grande armadio (visto, si direbbe, con gli occhi dell’infanzia che tutto colorano di mistero) e una tavola. Il primo (in cui i corpi dei ballerini si vanno quasi a riporre come abiti frusti), luogo di memorie, di segreti di “scheletri” ipocritamente celati; la seconda, altare sacrificale della terrena voluptas, imbandita di corpi esibiti come cibarie tentatrici (Gola e Lussuria, essendo due vizi capitali, sono figli della medesima cova). (R. Reim). Dei celebri componimenti trecenteschi, musicati da Carl Orff, ...

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Il Mito di “Jesus Christ Superstar” all’EuropAuditorium

  Il cartellone del Teatro EuropAuditorium di Bologna riserva per il Capodanno uno spettacolo unico, una pietra miliare della storia del teatro musicale, Jesus Christ Superstar, in scena dal 31 dicembre al 2 gennaio (giovedì ore 21:15 – venerdì e sabato ore 21) e con un nuovo cast di giovani interpreti, capeggiati dal “Jesus Christ” per antonomasia Ted Neeley. Neeley, celeberrimo interprete di Gesù nel film omonimo del 1973 diretto da Norman Jewison, ripropone il personaggio artefice della sua fama dopo quarant’anni, dimostrando quanto il tempo passato non abbia scalfito affatto la sua fervente professionalità. “Dopo 40 anni la sua umiltà, la sua semplicità e al contempo la sua forza smisurata, la sua contagiosa passione sono esempio vivido della statura che un Artista deve avere per diventare Mito”: così commenta nelle sue note il regista Massimo Romeo Piparo, curatore dell’adattamento italiano dell’opera originale di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice da ormai vent’anni. A moltissimi anni di distanza dal debutto, il messaggio dell’opera è ancora vivo e chiaro nella messinscena, scivolante tra il racconto sacro della Passione e le note rock nostalgiche degli anni ’70. Un Mito che si perpetua volta per volta sui palcoscenici internazionali più illustri. Un Mito ...

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Folklore georgiano tra vigore e sacralità

Ci sono occasioni in cui la danza riesce ad accorciare le distanze culturali di Paesi assai diversi. È proprio ciò che è avvenuto qualche sera fa, il 15 dicembre, al Teatro Auditorium Manzoni di Bologna, in cui si è esibito il Balletto Nazionale della Georgia, in scena con una strabiliante dimostrazione del repertorio coreografico tradizionale. La cifra registica del direttore artistico Ilja Sukhishvili propone un incipit a sipario aperto con tutta la strumentazione musicale in bella vista, collocando l’Orchestra dell’omonima compagnia sul fondale, tanto per non intralciare lo spazio delle danze quanto per ricreare l’atmosfera folkloristica alla perfezione. Il pubblico, esteso oltre ogni confine di età e provenienza geografica, freme dalla curiosità di tuffarsi nelle storie georgiane – forse mitiche, sicuramente eccezionali – raccontate dalla gagliarda eleganza degli uomini e dalla flebile raffinatezza delle donne. La prima danza ne è una piacevole conferma: un passo a due “aristocratico”, dove la velocissima camminata sulle punte – ricorda il pas couru del balletto classico occidentale – sembra far quasi aleggiare i protagonisti, degni rappresentanti del vigore, oserei dire, machista e della sacralità femminea. Segue un passo a sei solo maschile, dove figure soldatesche dai modi anche un po’ rozzi si cimentano in ...

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