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Al Camploy di Verona va in scena “Verona/Oratorio per Eva”

Oratorio per Eva - Ph. Franziska Strauss

Inizia in quest’ultima settimana di marzo la nuova edizione del calendario di appuntamenti di danza al Teatro Camploy di Verona promosso ed organizzato dal Comune di Verona in collaborazione con il Circuito Arteven / Regione del Veneto, come del resto la sezione prosa dell’Altro teatro. Sono quattro gli spettacoli della sezione L’altra danza, in programma fino al 17 aprile.

Domani al Teatro Camploy della città scaligera la rassegna si apre con uno spettacolo della Compagnia Zappalà Danza che propone un’originale creazione dal titolo Verona/Oratorio per Eva, secondo step di Transiti Humanitatis, progetto grazie al quale il singolo allestimento attraverso collaborazioni con le realtà artistiche locali prende una forma diversa in ogni città che lo ospita. Così, nella tappa veronese, lo spettacolo oltre alla danzatrice Maud de la Purification vede in scena “nove corpi in transito” – amatori che incontrano il coreografo Roberto Zappalà in un laboratorio precedente lo spettacolo – e il quintetto vocale di Verona CMA Cosmopolit Music Art per l’esecuzione di madrigali di Monteverdi. Creazione per sola danzatrice, violino e un quintetto vocale rinascimentale, il transito in questione parte da una dichiarata e onesta riformulazione di un vecchio progetto sulla sofferenza del corpo rivisto da una diversa angolazione e prospettiva, sia scenica che concettuale. Con la figura di Eva, personaggio biblico ed emblematica prima donna, danzatrice e donna di oggi, si vuole “raccontare” una nascita che è sofferenza e liberazione, dolore e consapevolezza, bellezza e affermazione di sé; un passo ulteriore per tracciare un aspetto fondamentale dell’umanità e della sua bellezza. Un parto che dal paradiso porta al caos dell’umanità, in una genesi di secondo grado dove la vera nascita di Eva e dell’umanità è quella del dopo la cacciata dal paradiso terrestre; è quella della consapevolezza, della parola e del racconto. La danza si impossessa delle parole di Mark Twain, tratte da “Il diario di Eva”, che sfumano in maniera impercettibile in quelle della danzatrice/interprete, per incorporarle letteralmente in sé, facendole diventare corpo in movimento. Attraverso una danza spigolosa ma anche tenera, dolce e anche violenta, scopriamo gli smarrimenti e le paure, i dubbi e le certezze di un’Eva simbolica e reale che si trasfigura nella danzatrice che la interpreta e rappresenta, e nella donna; in ogni donna. In ognuno. Lo spettacolo è riconosciuto come una delle creazioni più interessanti del 2014 in ambito nazionale.

ORARI & INFO

27 marzo ore 20.45

Teatro Camploy

Via Cantarane, 32

Verona
Tel: 045 800 9549

spettacolo@comune.verona.it

www.laltroteatro.comune.verona.it

www.arteven.it

 

Redazione www.giornaledelladanza.com

Foto di Franziska Strauss

 

 

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