Prosegue il tributo della Scala e dei suoi artisti a Carla Fracci, che è stata e rimane una figura cardine della storia della danza, fonte di ispirazione per generazioni di giovani, non solo nel mondo del balletto. Appena insediato alla Direzione del Ballo, Frédéric Olivieri, che ha al suo attivo la realizzazione di molti e fortunati Gala nelle precedenti direzioni, prosegue la tradizione, istituita a partire dal 2022 da Manuel Legris per celebrare nel nome di Carla Fracci la danza e il balletto.
Per la edizione 2025, Olivieri ha voluto incentrare il programma su brani che si rifanno direttamente ai ruoli creati per Carla Fracci o che la sua interpretazione ha reso immortali, che rivivranno attraverso i protagonisti di questa edizione: il Corpo di Ballo, i Primi ballerini, i Solisti, e gli ospiti internazionali Marianela Nuñez e Reece Clarke, stelle del Royal Ballet già acclamate sul palcoscenico scaligero, mentre sarà un debutto per Romina Contreras, principal dancer al Balletto di Santiago e ora in forza presso lo Czech National Ballet di Praga.
L’Orchestra del Teatro alla Scala sarà diretta da Valery Ovsyanikov e per confermare il fil rouge tra Scuola e Compagnia, il programma vedrà impegnati anche gli Allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, nel Défilé iniziale e nel quadro conclusivo di Excelsior.
Il grande repertorio verrà celebrato con La Bella addormentata di Petipa con Marianela Nuñez nell’Adagio della rosa dal primo atto; con Don Chisciotte di Nureyev nello scoppiettante e virtuosistico grand pas de deux dal terzo atto con Alice Mariani e Nicola Del Freo, con la damigella d’onore Maria Celeste Losa e le artiste del corpo di ballo, e con il lirico passo a due dal secondo atto di Giselle, con Martina Arduino e Marco Agostino, ricordo della straordinaria, ultima presenza alla Scala di Carla Fracci e delle masterclass, simbolico passaggio di testimone alle nuove generazioni di ballerini dalla sua più indimenticabile interprete. A chiudere la prima parte la spumeggiante Vedova allegra di Ronald Hynd che è stato ospite delle sale ballo della Scala per seguire le prove dei solisti e del corpo di ballo nei can can e nel pas de quatre, mentre il passo a due finale vedrà Marianela Nuñez e Reece Clarke nei ruoli di Hanna Glawari e Danilo; ad aprire la seconda sarà John Cranko, grande maestro del Novecento, con i suoi capolavori.
In primis Onegin, nello struggente passo a due finale con Nicoletta Manni, nominata étoile proprio al termine di questo balletto, e Reece Clarke; una nuova occasione insieme, dopo la fortunata partnership di L’histoire de Manon, con un brano provato nelle sale dello Stuttgart Ballet con la supervisione di Reid Anderson. Ma il legame di Cranko con Carla Fracci non può prescindere da Romeo e Giulietta, creato per lei e da lei ispirato, giovanissima danzatrice, nel 1958 al Teatro Verde dell’isola di San Giorgio Maggiore di Venezia con la scenografia di Nicolas Benois, consacrando alla storia questa versione e creando le basi per la leggendaria avventura di Cranko alla testa dello Stuttgart Ballet. Nel 1962 infatti Cranko rivisitò il lavoro a Stoccarda; la sua Giulietta, Marcia Haydée, si lega alla Giulietta di questo Gala, Romina Contreras che nel 2013 proprio sotto la direzione di Haydée si unì al Ballet de Santiago. Nel passo a due del balcone, incontrerà per la prima volta in scena il Romeo di Claudio Coviello, con cui ha provato anche a Praga con la supervisione del Direttore artistico della compagnia Filip Barankiewicz.
Interprete di tante eroine classiche Carla Fracci ha spesso incontrato la modernità, incarnando anche donne di umanissima drammaticità, come la straordinaria Gelsomina de La strada, il balletto di Mario Pistoni che la vide creare il ruolo nel 1967 proprio accanto allo stesso Pistoni nel ruolo del Matto; il loro delicato passo a due, ripreso dal nipote Guido Pistoni, sarà interpretato da Antonella Albano e Christian Fagetti. Al “ballo grande” della tradizione italiana è affidata la chiusura del programma: Excelsior, che celebra il trionfo della Luce e della Civiltà sull’Oscurantismo e ricorda Carla Fracci con Paolo Bortoluzzi, partner nello stellare cast della mitica registrazione del 1978, in occasione dei 200 anni della Scala. Con Nicoletta Manni (La Civiltà) e Timofej Andrijashenko (lo Schiavo) nel celebre passo a due, con gli artisti del Corpo di ballo scaligero e gli allievi della scuola di ballo, tutti al gran completo per il famosissimo galop ci accompagnano al finale con le sventolanti bandiere da tutto il mondo.
Carla Fracci è una figura cardine della storia della danza e di quella del Teatro alla Scala, ma anche un personaggio di riferimento per la città di Milano e per tutta la cultura italiana. La storia fiabesca della figlia del tranviere che con talento, ostinazione e lavoro diventa la più famosa ballerina del mondo ha ispirato generazioni di giovani, non solo nel mondo della danza.
Entrata nel 1946 alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, dove studia tra l’altro con Esmée Bulnes e Vera Volkova, Carla Fracci si diploma nel 1954 e nel marzo 1955 partecipa al Passo d’addio delle allieve licenziande della Scuola di ballo al termine di una rappresentazione de La Sonnambula diretta da Leonard Bernstein con la regia di Visconti e Maria Callas protagonista: fu lei ad essere scelta per interpretare il balletto Le Spectre de la rose dopo l’opera, e danzò nella stessa serata anche nella Suite di danze su musiche di Čajkovskij e coreografia di Esmée Bulnes.
Nello stesso anno si rivela al pubblico sostituendo Violette Verdy nella Cenerentola di Prokof’ev e inizia un’ascesa che dal 1958 la vede prima ballerina. Nello stesso anno John Cranko, dopo Il principe delle pagode, la vuole nella parte di Giulietta in trasferta veneziana a San Giorgio Maggiore e la invita alla Royal Festival Hall, inizio di un’ascesa internazionale che tocca i maggiori palcoscenici e le più importanti compagnie del mondo, ma in cui la Scala conserva un ruolo centrale. Qui Carla Fracci danza tra gli altri con Mario Pistoni, Roberto Fascilla, Vladimir Vassiliev, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi, Mikhail Baryshnikov, George Iancu e negli anni più recenti Massimo Murru e Roberto Bolle. Partner fondamentali restano Erik Bruhn, che le schiude le porte degli Stati Uniti, e Rudolf Nureyev con cui forma una coppia leggendaria.
Interprete d’elezione dei grandi balletti romantici e delle nuove versioni dei classici create da Nureyev, la Fracci è anche dedicataria alla Scala di un numero imponente di nuove coreografie pensate per lei, da Sebastian di Luciana Novaro a La strada di Nino Rota e Mario Pistoni, Pelléas et Mélisande e Images d’Ida Rubinstein di Beppe Menegatti, fino a Chéri di Roland Petit (danzato per l’ultima volta con la Scala in tournée nel 1999 accanto a Massimo Murru), e carismatica interprete dei balletti incastonati nelle opere inaugurali di Stagione: da Guglielmo Tell ai Vespri Siciliani e La Vestale, oltre che protagonista della rinascita di Excelsior con la regia di Pippo Crivelli. Proprio nella parte della Luce in Excelsior Carla Fracci ha calcato per l’ultima volta il palcoscenico del Piermarini nel dicembre 1999, per poi interpretarlo ancora con la Scala in tournée nel dicembre 2000.
Nel gennaio 2021 Carla Fracci è tornata alla Scala su invito del Direttore del Ballo Manuel Legris per preparare le coppie di interpreti della ripresa di Giselle (Nicoletta Manni con Timofej Andrijashenko e Martina Arduino con Claudio Coviello) in due masterclass trasmesse dai canali social del Teatro e riprese nell’ambito della docuserie Corpo di Ballo trasmessa su RaiPlay e Rai5.
15 maggio 2025
GALA FRACCI
quarta edizione
Primi ballerini, Solisti e Artisti del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala
Direttore Frédéric Olivieri
Artisti ospiti:
Marianela Nuñez
Romina Contreras
Reece Clarke
Con la partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala
Orchestra del Teatro alla Scala
Direttore Valery Ovsyanikov
Défilé (musica Richard Wagner)
da Giselle (coreografia Jean Coralli-Jules Perrot, ripresa di Yvette Chauviré, musica Adolphe Adam)
da Don Chisciotte (coreografia Rudolf Nureyev, musica Ludwig Minkus)
da La vedova allegra (coreografia Ronald Hynd, musica Franz Lehár)
da Onegin (balletto di John Cranko, musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij)
da La strada (coreografia Mario Pistoni, musica Nino Rota)
da Romeo e Giulietta (coreografia John Cranko, musica Sergej Prokof’ev)
da La Bella addormentata nel bosco (coreografia Marius Petipa, musica Pëtr Il’ič Čajkovskij)
da Excelsior (coreografia Ugo Dell’Ara, musica Romualdo Marenco)
INFO:
www.teatroallascala.org
Michele Olivieri
Foto di Serghei Gherciu
www.giornaledelladanza.com
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