Il Maestro Vladimir Vasiliev compie 85 anni (Mosca, 18 aprile 1940) sublime danzatore, simbolo dell’era del balletto sovietico, titolare dei più alti riconoscimenti, per trent’anni étoile del Bolshoi, virtuoso esecutore con un immenso repertorio e un raro talento artistico, chiamato a buon ragione il Dio della Danza, ha contribuito in maniera fondamentale allo sviluppo della danza classica accademica maschile del XX secolo, incarnando il nuovo e forte uomo del balletto. Incarna la fama e la storia della danza e del balletto in tutto il mondo
Vasiliev nel 1947, all’età di sette anni, si unì al gruppo di balletto amatoriale del gruppo pionieristico di Kirov, dove rimase due anni. La sua prima insegnante fu Elena Romanovna Rosse. Entrò alla Scuola di Balletto di Mosca nel 1947 e si diplomò nel 1958, quando entrò a far parte del Balletto del Bolshoi. Tra i suoi insegnanti alla Scuola di Balletto di Mosca c’era Aleksej Ermolaev.
Vasiliev divenne primo ballerino nel 1959, durante il suo secondo anno con il Balletto Bolshoi ed in breve tempo raggiunse la celebrità internazionale. Dotato di uno straordinario virtuosismo e grande tecnica, ha operato a lungo anche come coreografo prima di dirigere il Teatro Bolshoi di Mosca.
Indimenticabile la carriera internazionale con la moglie Ekaterina Maksimova, che all’apice del successo erano considerati la coppia d’oro del balletto russo.
Nel marzo 1995, Vasiliev fu nominato direttore generale e artistico del Teatro Bolshoi (carica che mantenne fino al 2000). Tra i progetti più importanti guidati da Vasiliev vi sono stati lo scambio su larga scala delle compagnie di balletto del Bolshoi e del Mariinsky nel 1998, quello del Bolshoi e del Balletto dell’Opéra di Parigi, il primo Ballo di Capodanno al Bolshoi il 31 dicembre 1999 e la fondazione dell’International Club of the Bolshoi Friends.
Alla fine degli anni Novanta, fu uno dei primi direttori di balletto a riconoscere la classe e le straordinarie qualità di Svetlana Zakharova, allora prima ballerina del balletto Mariinsky. Svetlana Zakharova divenne prima ballerina del Balletto Bolshoi nell’ottobre 2003.
Per Vasiliev danzatore furono creati numerosi ruoli, e si esibì in tutto il mondo. Tra i più notevoli vi furono quelli creati da Yuri Grigorovich, che gli diede i ruoli principali nelle sue produzioni originali de La favola del fiore di pietra, Spartacus, Lo Schiaccianoci, la versione per balletto di Ivan il Terribile, Anyuta di Valerij Gavrilin (1982) e Angara di Yakov Eshpai (1976). Oltre a Maximova, tra le partner famose di Vasiliev figurano Galina Ulanova, Maya Plisetskaya, Alicia Alonso, Carla Fracci, Ambra Vallo.
Nel 1978 Maurice Béjart creò per Vasiliev una nuova coreografia per il balletto Petruška di Igor’ Fëdorovič Stravinskij.
Vladimir Vasiliev è coreografo, regista, insegnante, titolare dei più alti riconoscimenti di Stato dell’URSS e della Federazione Russa, di Francia, Lituania, Brasile, Italia, Cuba, Argentina, Stati Uniti d’America e UNESCO.
Ha lavorato con i più grandi coreografi del XX secolo, tra cui Yury Grigorovich, Kasyan Goleyzovsky, Roland Petit. Si è esibito sui più prestigiosi palcoscenici del mondo: New York, Londra, Tokyo, Parigi, Berlino, Milano, Roma, Rio de Janeiro, Buenos Aires.
Tra le produzioni che ha creato figurano: Icaro, Macbeth, Anyuta, Romeo e Giulietta, Il Lago dei cigni, Cenerentola, Lo Schiaccianoci, Balda, Il Papavero rosso, l’opera La Traviata per il Bolshoi, Mozart, Mozart! per il “Novaya Opera Theatre” e una produzione di Dona Nobis Pacem su musica di Bach alla “Tatar Opera House” e al “Bolshoi”.
Ha ideato inoltre coreografie per opere liriche: la più famosa è quella per Aida di Giuseppe Verdi con la regia e le scenografie di Franco Zeffirelli, rappresentata all’Arena di Verona. Nel 2006 al Teatro alla Scala di Milano Vassiliev è ancora il coreografo dei ballabili di Aida che ha inaugurato la stagione lirica il 7 dicembre nel nuovo allestimento di Zeffirelli con Luciana Savignano, Roberto Bolle e Myrna Kamara. Sempre nel tempio del Piermarini Vassiliev lo si ricorda nell’interpretazione di Albrecht in Giselle nel 1983 al fianco di Noëlla Pontois su coreografia di Jean Coralli e Jules Perrot, balletto già danzato per la stagione scaligera nel 1972 al Castello Sforzesco di Milano in coppia con Ekaterina Maximova e sul palcoscenico della Scala con Carla Fracci. Ancora alla Scala nel 1970 danza nello “Schiaccianoci” ricoprendo il doppio ruolo dello Schiaccianoci e del Principe nella versione coreografica di Juri Grigorovich con Mascia ballata da Ekaterina Maximova. Ma è nel 1970 che Vassiliev alla Scala infiamma la platea con il suo cavallo di battaglia tra potenti salti e giri, “Spartacus”, al fianco di Maximova, Maris Liepa, Tatiana Bessmertnova e altri nomi storici del Bolshoi, su coreografia di Grigorovich.
Ha lavorato molto anche al Teatro dell’Opera di Roma come coreografo per Aida; è stato interprete di Diaghilev Musagete su ideazione di Beppe Menegatti e coreografie di Luc Bouy con Carla Fracci, Giuseppe Picone, Alessandro Molin. Ha danzato il Don Chisciotte nella coreografia di Aleksandr Gorskij ripresa da Zarko Prebil, in “Giselle” di Marius Petipa, Leonid M. Lavrovskij ripresa da Zarko Prebil con Ekaterina Maximova, balletto per il quale Vasiliev ha successivamente montato le coreografie in una edizione ballata in alternanza da Amanda McKerrow e Nina Ananjashvili con Vladimir Malakhov e Aleksej N. Fadeecev e da tanti storici nomi del Corpo di Ballo capitolino. Vasiliev ha danzato il ruolo del Maestro nella coreografia di Paul Chalmer Il lungo viaggio della notte di Natale 2000 con la regia di Beppe Menegatti. Si ricorda inoltre la sua coreografia di Macbeth danzata in coppia con Nina Timofeyeva alle Terme di Caracalla; come il celebre balletto Paganini su coreografia di Leonid M. Lavrovskij ripresa da Vladimir Vassiliev con interprete Vladimir Derevianko, Raffaele Paganini, Laura Comi. Nel 1970 è stato interprete di Spartacus con M. Lavrovskij, Maris Liepa, Natalia Bessmertnova, Ekaterina Maksimova, Nina Timofeyeva e nel 1992 ha trionfato in Zorba il Greco su coreografia di Lorca Massine.
Vasiliev ed Ekaterina Maximova presero parte alla versione filmata di Franco Zeffirelli dell’opera “La Traviata” di Giuseppe Verdi (1983). La coppia venne filmata nel 1988 dal regista francese Dominique Delouche nel film ritratto Katia et Volodia. Nel 2008, il Bolshoi ospitò un festival di una settimana dedicato ai 50 anni di Maximova e Vasiliev.
Vasiliev ha filmato e recitato anche in balletti televisivi come Anyuta, House by the road, tra gli altri, nel lungometraggio Fouetté e in numerosi documentari.
Inoltre Vasiliev ha composto coreografie per attori teatrali e cinematografici e ha diretto per dieci anni il dipartimento di coreografia all’Istituto Statale di Arti Performative russo (GITIS).
Nel 2000 ha fondato in Brasile l’unica scuola estera del Teatro Bolshoi di cui è membro del consiglio di amministrazione; è inoltre Direttore Artistico e Presidente della giuria “Arabesque”, concorso dedicato a Ekaterina Maximova; ed è Presidente della Fondazione Galina Ulanova.
Vasiliev è anche attore drammatico, tiene workshop, presiede giurie di concorsi e festival musicali, è poeta e artista, con centinaia di dipinti che portano la sua firma. Negli ultimi anni la sua dedizione alla pittura lo ha portato ad esporre in Russia e all’estero. Ha curato anche le scenografie per i suoi balletti, tra cui Lo Schiaccianoci, Don Chisciotte, Giselle, Macbeth e Il Papavero Rosso.
Vasiliev è stato il primo ballerino a ricevere il premio “La médaille d’or du meilleur danseur du monde” (La medaglia d’oro del miglior ballerino del mondo). Ha vinto anche il “Grand Prix” al “Varna International Ballet Competition”. È stato inoltre insignito di numerosi premi e prestigiose onorificenze in tutto il mondo.
L’eccezionale talento di Vladimir Vasiliev non ha limiti, è entrato nella storia del balletto come uno dei suoi principali protagonisti, influenzando intere generazioni di artisti che lo hanno eletto a mito e leggenda.
Maurice Béjart ebbe modo di affermare: Non ho mai visto un ballerino come Vasiliev. Ha tutto: virtuosismo, tecnica, talento drammatico, versatilità e forza.
Auguri Maestro, da tutta la redazione del Giornale della Danza.
Michele Olivieri
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