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Successo per gli allievi di Frédéric Olivieri [RECENSIONE]

Al consueto appuntamento di primavera, presso il Piccolo Teatro Strehler, la Scuola di Ballo diretta da Frédéric Olivieri è tornata in palcoscenico per quattro giorni, dopo la recente splendida passerella del 28 aprile alla Scala.

La Scuola fu fondata nel 1813 da Benedetto Ricci e nel tempo ha formato artisti del calibro di Carla Fracci, Liliana Cosi, Luciana Savignano, Oriella Dorella, Roberto Fascilla, Roberto Bolle, Massimo Murru, Nicoletta Manni, Gilda Gelati, Marta Romagna, Alessio Carbone, Rebecca Bianchi, Sara Renda, Angelo Greco, Jacopo Tissi, Virna Toppi, Martina Arduino, Alice Mariani, e moltissimi altri.

Articolato in otto anni di corso (fra gli 11 e i 18 anni di età), il dipartimento permette di ottenere un diploma dalla duplice specializzazione in danza classico-accademica e danza moderno-contemporanea, in linea con le attuali esigenze delle grandi compagnie internazionali che richiedono ai professionisti la padronanza di un repertorio ampio e diversificato.

La Scuola è diretta dal 2003 da Frédéric Olivieri, anche attuale Direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala. Le esibizioni dei vari corsi risultano sempre coinvolgenti, stimolanti e ben strutturate. Le maestranze incoraggiano costantemente gli allievi a dare il meglio di sé, a migliorare le capacità tecniche, le doti espressive, la musicalità, coltivando al meglio il loro amore per l’arte di Tersicore.

Durante gli studi gli allievi partecipano a diversi titoli della stagione del Teatro alla Scala e si esibiscono su importanti palcoscenici, in Italia e all’estero. Fondamentale per la loro crescita l’interpretazione delle più note coreografie dei maestri di ieri e di oggi come Marius Petipa (Paquita, La Bayadère), August Bournonville (Napoli), George Balanchine (Serenade, Theme and Variations, Who cares?, Tarantella), Maurice Béjart (Gaîté parisienne suite, La luna), Anton Dolin (Variations for Four), Mats Ek (La Bella Addormentata), William Forsythe (The Vertiginous Thrill of Exactitude, In the Middle, Somewhat Elevated), Jiří Kylián (Symphony in D, Evening Songs, Un ballo), José Limón (The Unsung), Roland Petit (Gymnopédie), Angelin Preljocaj (Larmes blanches, La Stravaganza), a cui di recente si sono aggiunti Mauro Bigonzetti e Mario Pistoni.

A pochi giorni dal diploma, gli allievi di tutti i corsi hanno aperto lo spettacolo con la tradizionale e scenografica Presentazione creata da Frédéric Olivieri (assistenti alla coreografia: Walter Madau, Grettel Martinez Camacho, Leonid Nikonov, Tatiana Nikonova, Giulia Rossitto, Sophie Sarotte, Elisa Scala, Paola Vismara), sulla possente musica di Carl Czerny (Etudes, 1848, nell’orchestrazione di Knudåge Riisager) offrendo al festante pubblico il livello formativo raggiunto. In scena 169 allievi a sintetizzare i differenti anni di studio e di apprendimento.

A seguire New Sleep (Duet) di William Forsythe (ripreso da Noah Gelber con maître Kathryn Bennetts, assistente alla coreografia Walter Madau) sviluppa i talentuosi ballerini, Sienna Bingham e Michele Forghieri, in due diagonali che si incrociano al centro. Nel pezzo la creatività coltiva una tagliente precisione. Le linee appaiono inappuntabili nel rigore anatomico e al contempo intimo sull’esaltazione della fisicità. New Sleep trasmette l’accademismo classico verso elementi inediti che rivelano la geometria di Forsythe. Nel suo astrattismo minimale pone la coppia in contatto costante: si allungano, si inclinano, si intrecciano, si estendono guidati dalla partitura battente di Thom Willems. È un lavoro che richiede estrema attenzione per affrescare esteticamente millimetriche distanze. La velocità che ne delimita le forme è l’essenza del duetto di Forsythe.

Si è poi proseguito con Paquita su coreografia di Marius Petipa, balletto creato nel 1846 da Joseph Mazilier su musiche di Edouard Deldevez, e ripreso da Petipa nel 1847 e nel 1881, con l’aggiunta di un grand pas classique, ed un pas de trois coreografato su musiche di Ludwig Minkus. In occasione della ripresa scaligera, la Scuola della Scala ha interpretato il divertissement, mettendosi alla prova, a pochi giorni dalla messa in scena del balletto intero al Teatro alla Scala (dal 11 al 26 giugno) con i solisti e il Corpo di Ballo diretti sempre da Frédéric Olivieri nella versione di Pierre LacotteLa trama è ambientata in Spagna, all’inizio dell’Ottocento, durante l’occupazione napoleonica. Il divertissment ha visto danzare con trasporto nel pas de deux (Maria Vittoria Bandini del 7° corso ed Enrico Farina dell’8°) mentre nel passo a tre si sono esibiti Giovanni Bellucci (8° corso), Benedetta Boccini (7° corso), Haruna Nagatake (8° corso). Un incontro per comprendere sin dalla formazione – nel corpo e nella mente cosa comporti entrare in capolavori del balletto classico, nonché della coreografia accademica in tutta la loro canonica purezza.

Ha concluso la serata, l’ironia di Rossini Cards firmato da Mauro Bigonzetti (ripreso da Roberto Zamorano, assistenti Paola Vismara e Walter Madau) dove il coreografo romano ha tributato la musica di Gioachino Rossini con una creazione composta da fantasiosi quadri e ironiche trovate (come la lettura recitata da Constance Colin di una preparazione gastronomica tratta dal ricettario del compositore il quale aveva una proverbiale passione per la cucina). Lo spettacolo è composto da differenti cartoline: la Canzone del salice tratta dall’Otello, Siete voi?… Questo è un nodo avviluppato, Ouf! Les petits pois, Sonata per archi, Prelude fugassé, Prelude inoffensive e l’Ouverture da La gazza ladra. Melodramma e leggerezza nonché profondità sono gli ingredienti di Rossini Cards. La danza è fluida e pone in rilievo il virtuosismo tecnico dei giovani allievi nonché la loro interpretazione. Bigonzetti ha saputo reinventare i movimenti, scomponendo e destrutturando i codici accademici, per offrire una disinvolta spontaneità senza far mancare un omaggio allo stile classico. Ad apertura la scenografica tavolata imbandita illumina i giovani corpi dei ballerini in posizione seduta che a loro volta giocano sulle note del sestetto da La Cenerentola. Seguono assoli, duetti e terzetti tra prese e sollevamenti che lasciano intravedere inedite prospettive. Chiude la coreografia un irresistibile crescendo di gruppo che fa da contraltare alle ritmiche. Nel passo a due Petits Pois hanno danzato Vittoria Strafezza con Gabriele Calcagno. Nel passo a tre si sono esibiti Viola Borda (7° corso), Alessio Alfonsi (8° corso), Gabriél Deidenbach Spadaro (8° corso). Nell’assolo Maria Clara Rocco Oliveira Rioli (7° corso). Nel duetto Inoffensivo la coppia Gisèle Odile Ghidoli (8° corso) e Sara Petrosino (7° corso). Non solo danza per gli allievi, ma anche recitazione e canto! Gli applausi festanti hanno dato il lieto fine all’esibizione e al sorriso liberatorio degli allievi, soddisfatti come il pubblico presente.

Una maturità di stili coreografici, tecniche del movimento, qualità espressive che ampliano il domani delle giovani stelle dirette dal Maestro Frédéric Olivieri, a pochi giorni dagli esami e dal sospirato diploma.

Michele Olivieri

Foto di Dennis Cursio

www.giornaledelladanza.com

© Riproduzione riservata

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