Dal 22 giugno al 1 luglio 2018, Playtime di Jacques Tati, Pina di Wim Wenders, Mister Chocolat con Omar Sy e James Thierrée, An evening of Dance Construction di Simone Forti: sono alcuni titoli del ciclo di film – relativi non solo alla danza, ma anche al movimento, al ritmo, al corpo – in programma al 12. Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia, presieduta da Paolo Baratta. Scelti dalla direttrice Marie Chouinard, i film – che si potranno vedere ogni pomeriggio nel Giardino della Marceglia all’Arsenale – colgono l’arte della coreografia in ogni espressione umana e offrono sguardi diversi sulla danza e sul mondo artistico, affiancando gli spettacoli in programma. C’è Playtime, capolavoro di Jacques Tati, ovvero Monsieur Hulot catapultato in una Parigi avveniristica, travolto dalla frenesia dei tempi moderni. “Scritto come un balletto”, a detta dello stesso Tati, nel film lo svagato Hulot perde le coordinate spaziali e temporali e in un vortice di azioni simultanee, gag visive ed effetti sonori si ritrova in totale asincronia rispetto all’ambiente che lo circonda, la linea del tempo si spezza e le traiettorie si moltiplicano, si sovrappongono, si annullano. Sempre focalizzato sul linguaggio universale del corpo è anche Le Porteur di Dimitri, ...
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