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Tag Archives: Danza

Valentino Haute Couture 2021: l’ispirazione è il mondo della danza

Valentino Haute Couture sceglie Roma per presentare la nuova collezione Fall/Winter 2021. Il teaser dello spettacolo è ispirato proprio al mondo della danza e precisamente a Loie Fuller, ballerina statunitense.  La collezione intitolata “Of Grace and Light”, (Di Grazia e di Luce),  presentata allo Studio 10 di Cinecittà, martedì 21 luglio 2020, è stata infatti anticipata da un video teaser diretto dal fotografo Nick Knight durante la Paris Digital Fashion Week. Nel trailer, ideato da Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino, l’abito prende vita con il movimento del corpo. Il video anticipa l’ispirazione per la collezione Valentino Haute Couture : la pioniera della danza moderna Loie Fuller. Per la sfilata Valentino Haute Couture invece, Nick Knight e Pierpaolo Piccioli mettono in scena una performance sia live che digitale per unire i due mondi. “Una creazione Couture prende vita non solo attraverso il movimento, la luce, i colori e la musica, ma soprattutto attraverso l’essere umano che si trova in essa, avvolto, accolto dal tessuto. Che danza e che sogna”, afferma Pier Paolo Piccioli. Il richiamo della danza appare anche nel make up e nell’hair styling della sfilata Valentino Haute Couture. In particolare per il viso è stato ricreato un effetto molto ...

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Il sogno di Anthony: dall’Africa a ballerino internazionale

Ci sono storie che non possono lasciarci indifferenti. Sogni di riscatto di popolazioni molto meno fortunate di noi. Come quelli di Anthony,  il bambino africano che, in un misero villaggio nigeriano volteggia sulle punte immaginandosi un futuro radioso come ballerino internazionale. L’immagine ha commosso l’umanità, sottolineando che ognuno di noi, in fondo, ha diritto ad un futuro di speranza e di felicità.  Il tam tam mediatico della foto del bimbo nigeriano, intento ad eseguire dei passi di danza, ha fatto il giro del mondo. Uno scatto forte che ci mette di fronte a realtà così diverse rispetto a quelle a cui siamo soliti confrontarci. Tra le tante condivisioni dell’immagine di Anthony c’è stata quella di Mara Galeazzi. La ballerina del Royal Ballet di Londra ha creato Dancing For The Children. L’associazione raccoglie e distribuisce fondi per aiutare i bambini di tutto il mondo. L’etoile è impegnata anche nel territorio africano per progetti caritatevoli. “Quando ho visto questo video, ne sono rimasta colpita”,  racconta la bresciana Mara Galeazzi, a Il Sole 24 ore. “In un mondo così difficile come il nostro, in una situazione aggravata da questa terribile pandemia, vedere come sia vitale custodire una passione anche in condizioni inadeguate mi ...

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Alessio Di Stefano: “40 coreografi uniti in video per la danza” [INTERVISTA ESCLUSIVA]

La quarantena non ha messo nel cassetto i sogni e i progetti degli artisti, anzi. Alessio Di Stefano è tra coloro che si sono dati da fare, anche in pandemia, per fare sentire la propria voce.  Di Stefano è un talentuoso coreografo e ballerino che ha solcato i più importanti palcoscenici stranieri e teatri italiani, tra questi il Teatro dell’Opera. L’artista catanese ha sviluppato, durante questo difficile periodo, il progetto B-locked Down, un vero e proprio cartellone di spettacoli dedicati alla video danza, con partenza il 9 luglio e chiusura il 24 settembre 2020. Ogni giovedì, infatti, dalle ore 21, sarà disponibile un appuntamento con cortometraggi dedicati alla danza di una durata massima di 20 minuti a serata, tutti realizzati in modalità smart working. Un cartellone artistico unico nel suo genere sopratutto in questo particolare momento storico di incertezza sul futuro. Circa 40 coreografi affermati e emergenti, italiani e stranieri hanno aderito all’iniziativa video per lanciare un grido ad alta voce: l’arte non si ferma nemmeno a causa del Covid-19! Il risultato ha dato vita ad un corto di altissimo contenuto artistico. Il Giornale della Danza incontra Alessio Di Stefano per un’intervista esclusiva. Come nasce l’idea di B-locked down e ...

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Come danzare con la mascherina? I consigli degli esperti

  La mascherina è l’accessorio del momento. Ed anche nel mondo della danza è entrata a far parte della quotidianità dei ballerini. I danzatori infatti hanno ricominciato ad affacciarsi nelle accademie e nelle scuole di balletto. La mascherina per il viso è necessaria per proteggere sia gli insegnanti che i colleghi ballerini, per non rischiare di contagiarli dal coronavirus. Ma tutto ciò rende sicuramente ballare molto complicato. Non a caso la grande signora della danza italiana, Carla Fracci, ha dichiarato che è impossibile danzare con questo dispositivo. Come ci si può preparare e adattare alla nuova normalità con la mascherina? Ecco i consigli pratici della Dott. Steven Karageanes, specialista in medicina sportiva di cure primarie che ha lavorato con i Rockettes e “So you think you can dance” e Anna Dreslinski Cooke, ballerina professionista che risiede a Chicago e che ha esperienza con l’utilizzo di questo dispositivo nel balletto. Cosa aspettarsi dal fatto di ballare con la mascherina? Purtroppo bisogna essere onesti: ballare in questa maniera è scomodo e complicato, soprattutto all’inizio. Questo disagio varierà in base all’intensità con cui si sta danzando e al dispositivo che si sceglie. Cooke raccomanda di non utilizzare le mascherine antivirus FFP2, N95, (quelle ...

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Michail Baryšnikov, indimenticabile ballerino del Novecento

Michail Nikolaevič Baryšnikov, soprannominato “Misha“, è uno dei più grandi ed indimenticabili danzatori del Novecento. Infatti viene spesso citato vicino al nome di Rudolf Nureyev. Nella sua carriera, oltre ad essere un talentuoso ballerino, ha intrapreso anche le vesti di coreografo e attore. Ha fondato la compagnia White Oak Dance Project e il Baryshnikov Arts Center, un centro creativo nel cuore di Manhattan pensato per artisti emergenti. Nato nel 1948 a Riga, in Lettonia, Michail Baryšnikov, inizia a studiare danza a soli 11 anni. Suo padre era un colonnello sovietico e i due non andavano d’accordo. Come il ballerino spiegò al New York Times , il genitore “non era un uomo molto piacevole”. Tuttavia, Baryshnikov in seguito trae ispirazione da suo padre. “I suoi manierismi, le sue abitudini militari, li ho messi nella mia interpretazione”, afferma il ballerino. A sedici la vita di Michail Baryšnikov è segnata da un dolore profondo: perde la madre per suicidio. Inizia a studiare danza classica nello stesso periodo, nel 1963, e si allena con il famoso coreografo Alexander Pushkin presso l’Istituto coreografico di Vaganova, la prestigiosa Accademia di Ballo Vaganova. Nel 1967 entra nella compagnia del “balletto Kirov” con un ruolo in “Giselle”. I coreografi ...

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Sergei Polunin, il bad boy della danza dal cuore tenero

  Serhij Volodymyrovyč Polunin, noto come Sergei Polunin, è un artista poliedrico: ballerino classico, attore e modello. Come primo ballerino freelance, questo giovane ragazzo, classe 1989, è ospite di diversi teatri in tutto il mondo. Dal Royal Ballet, al Teatro alla Scala, al Bolsoj, al Teatro San Carlo fino al Bayerische Staatsballet. L’ex bad boy della danza in realtà è un ragazzo dal cuore tenero. L’artista ha infatti dismesso da poco i suoi panni tormentati per prendere quelli di papà modello. Sergei da marzo è padre di Mir, parola russa che significa pace. Il ballerino ha avuto il bimbo dalla sua compagna Elena Ilynikh, campionessa di pattinaggio artistico. Sergei Polunin è considerato uno dei più grandi e talentuosi ballerini del nostro tempo, grazie al suo magnetismo e alla sua naturalezza tecnica. Diviene primo ballerino del Royal Ballet di Londra a 19 anni, il più giovane di tutti i tempi, dà però presto scandalo lasciando la compagnia. Viene definito dal Telegraph “Il James Dean della danza” e attira l’attenzione mediatica per i suoi numerosi tatuaggi, le sue dichiarazioni forti e le sue scelte drastiche. Il Giornale della Danza ripercorre insieme a voi la vita di Sergei Polunin. Sergei nasce da una famiglia modesta, ...

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Kledi Kadiu: “Lascio la Kledi Dance, farò degli stage in tutta Italia”

La pandemia ha portato aria di profondi cambiamenti e di radicali trasformazioni. Non è immune da ciò anche Kledi Kadiu. Il ballerino albanese ha infatti dichiarato che lascerà la scuola romana da lui fondata, la Kledi Dance,  per svolgere degli stage e workout sulla danza in tutta Italia. Lo attende quindi un’estate molto diversa rispetto a quelle abituali. Proprio sulla sua seguitissima pagina Facebook lancia un appello accorato. La dichiarazione di Kledi Kadiu annunciata via social. “Cari tutti, …allievi, amici, colleghi, è giunto il momento di darvi una notizia. Roma è stata per tanti anni la mia “città d’adozione”, città alla quale devo veramente moltissimo.  A Roma è nata la mia carriera, prima come ballerino e poi come insegnante. Ho aperto la Kledi Dance credendo fortemente in questo progetto ed ora sono qui a salutarvi. Gran parte di voi già sa che da anni mi sono trasferito con la mia famiglia a Rimini. E’ stata una scelta ponderata e poi voluta per tanti motivi. Per questa ragione, non ho la possibilità di seguire la scuola come vorrei essendo io fisicamente lontano, e impegnato con stage in tutta Italia. Sono estremamente triste ma nel contempo felice di aver aiutato e sostenuto ...

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Margot Fonteyn la prima ballerina assoluta partner di Rudolf Nureyev

Margot Fonteyn  consegue brillanti risultati per la grazia e per l’eleganza messe a servizio dell’impareggiabile senso artistico in tutti i ruoli interpretati. Indimenticabile partner di Rudolf Nureyev. Margaret Evelyn Hookham, il vero nome di Margot Fonteyn, ha genitori inglesi ed irlandesi, ma è figlia illegittima dell’uomo d’affari brasiliano Antonio Fontes. All’inizio della sua carriera, Margaret trasforma il cognome Fontes in Fonteyn e il nome Margaret in Margot, da qui il nome d’arte, rivelatosi fortunatissimo per la raffinata ballerina inglese. La Fonteyn studia danza a Londra. A 14 anni supera un’audizione per il Vic-Wells-Ballet, il futuro Rojal Ballet. Nel 1935 Margot Fonteyn diventa la star della compagnia e la musa ispiratrice di tanti balletti del coreografo Sir Frederick Ashton: “Ondine“, “Daphnis and Chloe” e “Sylvia”. Rimane nella storia la sua interpretazione, a 26 anni, di Aurora ne “La bella addormentata” di Cajkovskij.  Rudolf Nureyev, il partner di Margot Fonteyn: un binomio intenso e struggente Tra Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn c’è un’alchimia unica, i due formano una coppia di ballerini affascinanti. Nel 1961, il ballerino russo è in tournée per la prima volta in Europa con il Balletto “Kirov”. Proprio in quel frangente chiede asilo politico alla Francia e abbandona l’Unione ...

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Maria Taglioni: la prima ballerina romantica per la quale fu creato il tutù

Maria Taglioni nasce a Stoccolma nel 1804. E’ considerata la prima grande ballerina romantica di tutti i tempi. Maria è la protagonista indiscussa del balletto romantico e per lei il pittore Eugene Lamy crea il tutù, un costume leggero e vaporoso, con il sottogonna bianco, che sarebbe poi diventato l’emblema della ballerina romantica. Maria Taglioni riscuote un successo mondiale grazie alla sua enfasi sentimentale e il tecnicismo che ne accentua la componente emotiva. Lo stile romantico infatti è caratterizzato da movimenti dolci, braccia curve ed un’accentuata inclinazione in avanti del busto. Questo dona alla danzatrice un aspetto morbido e leggero. Il movimento delle gambe diviene più elaborato, elevando il livello tecnico. Il periodo romantico nel balletto inizia intorno al 1830, seguendo di poco il movimento romantico nell’arte e nella letteratura. Come in questi due movimenti, anche nel balletto romantico è presente una forte caratteristica conflittuale tra uomo e natura. I balletti romantici sono generalmente suddivisi in due atti. Il primo rappresentato alla luce del giorno e associato alla realtà; il secondo invece ha luogo di notte, in un mondo sovrannaturale, dove solitamente si svolge un finale tragico. L’epoca romantica ha accentuato il ruolo della ballerina. La protagonista femminile è divenuta la componente ...

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Studiare la danza è importantissimo sin da bambini, una disciplina completa

L’importanza della danza per i bambini Danza, arte e teatro sono spesso considerati materie di ‘serie B’ negli istituti scolastici, quando invece dovrebbe vedere riconosciuto lo stesso status di discipline come scienze, matematica e lingua straniera, in quanto contribuiscono all’educazione del bambino nella sua interezza, fisica ed emozionale, per le ragioni che vediamo nel seguito. Come sappiamo, danzare è un atto umano originario insito in ogni cultura e incarna aspetti sociali di estrema rilevanza, quali il ricreativo, la celebrazione del sacro e le relazioni collettive. La bassa considerazione della danza nelle scuole deriva da una tradizione accademica convenzionale che associa l’intelligenza al ragionamento verbale e matematico, tralasciando il potere trasformativo del movimento nelle persone di ogni età e provenienza. La danza, infatti, aiuta a riportare serenità e stabilità nei momenti difficili e ad alleviare le tensioni giovanili che sempre più spesso sfociano in episodi di violenza e bullismo. L’importanza della danza tuttavia non riguarda esclusivamente le relazioni sociali, ma anche il rendimento scolastico. Fattori fisici come obesità, problemi cardiovascolari, pressione sanguigna e densità ossea infantile, così come depressione, ansia e bassa autostima chiaramente influenzano il rendimento scolastico. La danza ha dimostrato quindi di poter influenzare positivamente l’apprendimento, unendo linguaggio corporeo e ...

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