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Roberto Baiocchi: “al Festival di Todi ho fortemente voluto la presenza di due stelle mondiali della Danza come Natalia Osipova e Ivan Vasilyev in esclusiva per l’Italia”

Roberto Baiocchi, coreografo, insegnante, scrittore e manager dello spettacolo, una carriera a 360 gradi… Ebbene sì, un insieme di  professioni confacenti tra loro. Da numerosi anni, parallelamente alla mia principale professione, mi dedico alla comunicazione e alla produzione e promozione manageriale del Balletto. Recentemente ho frequentato un Master presso il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino quale “ Manager del Teatro di Produzione”, a ulteriore conferma della mia totale dedizione all’arte della danza. Hai studiato presso l’Ecole Supérieure de Danse de Cannes “Rosella Hightower”, una delle scuole più prestigiose, come ricordi i tuoi anni di formazione? Al  Centre de Danse International Rosella Hightower  (questa era la denominazione originaria)   ci sono arrivato all’inizio degli anni ’80, dopo aver ricevuto  una borsa di studio dalla stessa Madame Rosella, tutto questo grazie anche  alla mia insostituibile maestra fiorentina Antonietta  Daviso di Charvensood. Fu lei in primis a intuire e farmi scoprire il talento naturale di cui ero dotato. Di quel periodo ricordo e custodisco preziosamente ogni trascorso: la sveglia alle 6 di mattina per ben dieci anni tra  formazione e perfezionamento, le lezioni di danza classica alle 8 con Claudie Winzer e la full immersion giornaliera in tutte le discipline fino a tarda sera, ...

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“Un’estate con…” – Mercoledì con Gino Landi

(Intervista del 25 febbraio 2011) Luigi Gregori, detto Gino Landi, nasce nel 1933 a Milano, sul palcoscenico del Teatro Dal Verme, i suoi genitori si trovavano li per uno spettacolo. A 15 anni conosce la passione della danza e da allora ha costruito una carriera fatta all’insegna della danza di qualità. Cos’è per Lei la coreografia? Per me è la vita! Io sono un figlio d’arte, sono nato in palcoscenico, ero destinato a questo lavoro. Ho iniziato a 15 anni coreografando piccoli spettacoli, mi pagavano con i gelati! Quanto è importante per un coreografo poter curare la regia dei propri balletti? Ho sempre pensato che il coreografo è anche il regista dei propri balletti. Quando capita di lavorare con registi che amano la danza e la conoscono è sempre un piacere collaborare. Purtroppo però in Italia in pochi conoscono bene questa disciplina. Regia televisiva e regia teatrale di un balletto Due cose completamente differenti. In teatro è il pubblico a scegliere la propria inquadratura, la propria ballerina da seguire, sceglie chi vuole seguire. In televisione lo spettatore è costretto a seguire ciò che il regista decide di mostrare. C’è un problema anche di tempi coreografici di cui il teatro ha ...

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I licei coreutici tirano un sospiro di sollievo. Boom di iscrizioni per il prossimo anno

In tutto lo stivale impazza la moda dei Licei Coreutici e per il prossimo anno le iscrizioni sono talmente tante da prevedere l’apertura di 10 sezioni in tutto il territorio nazionale. Grande è la soddisfazione da parte del Ministero della Pubblica Istruzione che guidato dal Ministro Maria Stella Gelmini ha dato il via ufficiale a questo nuova forma di istituto. Per quest’anno i posti disponibile nelle scuole coreutiche sono 236 ed i fortunati che potranno accedervi, previa selezione, non dovranno però dimenticare che insieme allo studio della danza sono tenuti ad avere una buona preparazione anche nelle discipline “classiche”. Il consigliere ministeriale Max Bruschi si dice soddisfatto per i risultati ottenuti e fa un resoconto dello scorso anno scolastico: “È un liceo molto richiesto, l’anno scorso si erano presentati in oltre 300 per circa 100 posti e a oggi le richieste stanno continuando ad aumentare. La collaborazione con l’Accademia Nazionale di Danza ci consente di selezionare i migliori ragazzi. Non è una scuola come quelle che si vedono in tv, tipo Amici” . Nel 2010  le sezioni coreutiche attivate erano solo cinque in tutta Italia, una ad Udine, una a Busto Arsizio, una a Roma, una a Torino e una ...

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Le dichiarazioni di Yannick Boquin, Mariafrancesca Garritano e Manuel Paruccini a favore del Prof. Alberto Testa

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Yannick Boquin – Come si può trattare così male il Prof. Alberto Testa? Un personaggio così grande che ha fatto tantissimo per la danza in Italia. Che vergogna! Mariafrancesca Garritano – Gentili Signori, mi chiamo Mariafrancesca Garritano, Mary Garret nel mondo virtuale, sono una danzatrice solista del Corpo di Ballo della Scala ed apprendo dal vostro portale tutta l’evoluzione del “Caso Positano” senza Alberto Testa. Non conosco il Sig. Testa personalmente, ma di fama, e conosco poco il Premio Positano, nelle sue specificità.  Ciò che sento di scrivere al riguardo, nonostante il mio parere non sia di aiuto al Prof. Testa, è che la storia torna a ripetersi ciclicamente con le modalità squallide di sempre. L’essere umano spesso non ha la cultura del rispetto e della valorizzazione di un Talento, di qualsiasi disciplina si parli, e pecca di presunzione nel considerare il passare del tempo come un palliativo per non dover riconoscere il valore del passato. L’essere umano a volte dimentica facilmente e non sa riconoscere i meriti dell’altro, valorizzandoli come è di dovere, a causa dell’invidia e dell’ignoranza…: succedeva a “Petipa”, e nel libro Memorie di Valentina Bonelli è spiegato molto bene, ma, senza andare così lontano, basta ...

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Le dichiarazioni di Laura Comi, Susanna Egri e Joseph Fontano a favore del Prof. Alberto Testa

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Laura Comi – Tutti conosciamo lo spessore culturale e la passione per la danza del Prof. Testa e sappiamo quanto sia stato determinante il suo apporto al Premio Positano Léonide Massine. Ritengo pertanto che tutta la vicenda avrebbe potuto essere gestita in modo più elegante e rispettoso nei suoi confronti e quindi mi sento di rivolgere al Prof. Testa tutta la mia solidarietà. Susanna Egri – Il Prof. Alberto Testa ha conferito al Premio un valore molto alto omaggiando ed offrendo una grande visibilità alla danza e ai suoi interpreti. In Italia purtroppo non c’è rispetto per le persone che negli anni sono riuscite a costruire qualcosa di importante ed hanno lavorato anche per omaggiare personaggi altrettanto importanti come è avvenuto in questo caso con Léonide Massine. Credo anche che il Premio non potrà più essere intitolato a Massine come è stato fino ad ora perché esisterà penso un contratto che lega Alberto Testa al marchio Premio Positano Léonide Massine per l’Arte della Danza. Joseph Fontano – Io ho ricevuto il Premio Positano Léonide Massine nel 1982 direttamente dalle mani del grande Nureyev e ritengo che le tradizioni vadano mantenute come tali anche se, come è anche ...

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“Un’estate con…” – Martedì con Joseph Fontano

(Intervista del 14 aprile 2011) Il prossimo 16 aprile presso l’Accademia Nazionale di Danza, insieme ad Elsa Piperno, ricorderai Martha Graham, a 20 anni dalla sua morte, in occasione della celebrazione dei 40 anni della danza contemporanea in Italia. Partiamo da questo evento… Era mio intento da tempo celebrare Martha Graham dopo 20 anni dalla sua scomparsa e mi sono reso conto che le date coincidevano con i 40 anni del sodalizio fra me ed Elsa Piperno, così, abbinando queste due cose, è nata l’idea di questa serata. Elsa ed io abbiamo iniziato a collaborare nel 1971, proprio diffondendo la tecnica Graham in Italia. Ancor prima della scuola è nata la compagnia, che è davvero la singolarità della nostra esperienza, perché all’epoca c’erano solo scuole che producevano saggi, mentre noi siamo nati da subito come compagnia professionale. L’idea di formare altri danzatori è venuta in seguito e così è sorta la famosa storica scuola in via del Gesù a Roma, da cui sono usciti non solo danzatori, ma anche coreografi, critici, compositori, personaggi ormai noti come Fabrizio Monteverde, Massimo Moricone, Leonetta Bentivoglio, Arturo Annecchino, per citarne solo alcuni fra i tanti. Abbiamo formato tantissimi danzatori che poi sono andati in ...

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Il giovane talento di Chiara Frigo nella sua ultima creazione in scena a Cittadella

Si conclude stasera la serie di appuntamenti con la danza proposti dalla manifestazione Operaestate Festival Veneto, e a salutare il pubblico con un arrivederci all’anno prossimo e alla prossima edizione sarà la Compagnia Chiara Frigo che presenterà alle 21.00 il suo ultimo lavoro. Lo spettacolo si inserisce nella sezione Architetture del corpo, che ha riunito diversi progetti coreografici in grado di riempire di segni contemporanei gli storici luoghi che li hanno ospitati; stavolta a reinventare uno spazio urbano, lo storico Palazzo Pretorio di Cittadella, trasformandolo in un insolito palcoscenico sarà la giovane compagnia di Chiara Frigo con la sua ultima creazione Suite-Hope, (Spettacolo per due interpreti e un popolo di carta), già vincitore del bando Residencies 2011 La Caldera di Barcellona e finalista del Premio Prospettiva Danza Teatro 2011. Chiara Frigo, coreografa e performer, si forma in Italia e all’estero, dove, dopo una laurea in biologia molecolare, esordisce come coreografa nel 2006 con il solo Corpo In DoppiaElica con cui si aggiudica il terzo premio al Festival Choreographers Miniatures di Belgrado; questo e altri successivi riconoscimenti le permettono di far circolare il proprio lavoro in prestigiosi teatri e festival. In Suite-Hope Chiara Frigo si interroga sul concetto di speranza; racconta ...

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Le dichiarazioni di Luciana Savignano, Anna Maria Prina e Giuseppe Carbone a favore del Prof. Alberto Testa

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Giuseppe Carbone – Nel 1969 sono stato il primo a ricevere questo premio: è stato sicuramente un onore, anche perchè in Italia ero uno sconosciuto. Lavoravo in Germania e il Maestro Testa ha visto in me il talento, è stato lui ad invitarmi a Spoleto. Alberto ha fatto un lavoro straordinario: lui è stato in grado di dare il premio alle persone giuste, ai talenti, ai giovani. Ha avuto sempre moltissimo coraggio. Ora se ne va un pezzo di storia: il mio augurio più grande è che Daniele Cipriani possa avere il Maestro Testa al suo fianco. Di meglio, sicuramente, non potrà essere fatto nulla: Alberto Testa ha fatto un ottimo lavoro, che nessuno potrà mai dimenticare. Luciana Savignano – L’unica cosa che mi riserbo di dire è che sono molto dispiaciuta. Sono molto legata alla figura del Maestro Alberto Testa, sono stata a Positano in molte occasioni e la professionalità che l’ha sempre contraddistinto è immensa. Sono molto rattristata da quanto accaduto, posso soltanto dire questo. Anna Maria Prina – Il Maestro Testa è una persona eccezionale: ha l’immenso merito di aver fondato, sviluppato e portato avanti questo premio. E’ pur vero che i tempi cambiano ...

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“Un’estate con…” – Lunedì con Mauro De Candia

(Intervista del 14 febbraio 2011) Inizi a danzare a 9 anni e già a 10 la prima borsa di studio presso l’accademia Grace di Montecarlo: quali furono, in quell’occasione, i pensieri di un bambino di 10 anni che si scopre “enfant prodige”? Beh, 10 anni di età, e soprattutto appena un anno di danza, non ti danno la maturità di comprendere realmente se ci sono potenzialità o possibilità che in futuro il tuo sogno si realizzi, perché per me di quello si trattava: di un sogno; io ho sempre voluto ballare, è una passione che coltivo sin da piccolo, ma non c’era ancora in me quella coscienza di dire “sì, questo sarà il mio futuro”; per me è stato un po’come trovarsi in una fiaba, anche perchè Montecarlo ai miei occhi offriva un clima principesco, diverso dal mondo quotidiano al quale ero abituato. Con gli anni poi il processo di maturazione è proseguito, è venuta fuori in me una coscienza sulle mie reali capacità e tutto ha assunto dei contorni più definiti. È stato traumatico lasciare il tuo paese a quell’età? Io penso che sia traumatico anche quando si è più grandi: è come tagliare una pianta dalle proprie radici ...

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“Caravaggio” al Festival La Versiliana

La Versiliana 2011 sarà il tempio della grande danza con le più prestigiose compagnie italiane ed internazionali, balletti del repertorio classico, moderno e contemporaneo. Il Balletto del Teatro di Torino porterà sul palco Caravaggio il 24 agosto con le coreografie di Matteo Laveggi su musiche originali di uno dei maggiori musicisti italiani, Giovanni Sollima. Il balletto è ispirato alla vicenda umana e artistica del grande pittore, luci e ombre, con numerosi riferimenti al Barocco tra cui spicca la presenza di un sopranista quasi ad evocare la presenza fresca e ambigua del pittore lombardo. Produzione del Balletto Teatro di Torino, Festival Torino Danza, Festival Internazionale di Balletto di Genova Nervi, il balletto porta in scena la storia del grande artista, le luci e le ombre di una straordinaria visione carnale e plastica, violenta e poetica. Giochi di luce e di corpi, di forme libere di costruirsi nella musica come nello spazio. Il balletto nasce nel 2004 per il Festival Internazionale del Balletto di Genova Nervi, sulle nervose note che Giovanni Sollima ha composto in una partitura originale per violoncello e elettronica. L’impianto scenico di Roger Salas lascia filtrare la luce, che si staglia sui danzatori vestiti da costumi color sabbia. Tra ...

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