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Philipp Stepin è il nuovo primo ballerino del Mariinskij

Philipp Stepin è nato a Leningrado in una famiglia di ballerini. Nel 2005 si è laureato con lode all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo (nella classe di Boris Bregvadze) ed è entrato a far parte del Corpo di Ballo del Mariinskij. È stato promosso a Solista nel 2009 e il 18 gennaio 2025 ha ricevuto la nomina a Primo Ballerino.

La storia del Balletto del Teatro Mariinskij è legata di pari passo allo sviluppo dell’arte coreografica russa. La nomina di Marius Petipa nel 1869 come coreografo principale ha impresso una svolta importante per la Compagnia. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, il Balletto del Teatro Mariinskij ha vantato tra le sue fila eccelsi danzatori tra cui Anna Pavlova, Tamara Karsavina, Olga Preobrajenska e Vaslav Nijinskij. Gli anni Sessanta hanno visto alla ribalta inedite produzioni come “Spartacus” e “Choreographic Miniatures” di Leonid Lavrovsky, “Il fiore di pietra” e “La leggenda d’amore” di Yuri Grigorovich, con interpreti entrati nella leggenda come Rudolf Nureyev, Mikhail Baryshnikov, Natalia Makarova. Attualmente il repertorio del Mariinskij vanta più di cinquanta titoli, dai capolavori del repertorio classico accademico ai titoli più emblematici della coreografia contemporanea, tra cui le opere di George Balanchine, Roland Petit, Maurice Béjart, Jerome Robbins, Kenneth MacMillan, John Neumeier e William Forsythe danzati nel tempo da artisti di prestigioso livello, basti citare Ul’jana Lopatkina, Diana Vishneva, Julija Makhalina, Vladimir Škljarov e molti altri a cui oggi si aggiunge al rango di principal Philipp Stepin.

Nel corso della sua carriera al Mariinskij, Philipp Stepin ha interpretato numerosi ruoli classici del grande repertorio oltre a creazioni contemporanee, tra cui “Don Chisciotte” (coreografia di Alexander Gorsky da Marius Petipa), “Lago dei cigni” (coreografia di Marius Petipa e Lev Ivanov, rivista da Konstantin Sergeyev), “La Bella addormentata” (coreografia di Marius Petipa, ripresa della produzione del 1890, messa in scena di Sergei Vikharev e nella coreografia di Marius Petipa rivista da Konstantin Sergeyev), “Le Corsaire” (produzione di Pyotr Gusev dalla coreografia di Marius Petipa), “Romeo e Giulietta” (coreografia di Leonid Lavrovsky), “La Sylphide” (coreografia di August Bournonville, versione rivista da Elsa Marianna von Rosen), “Giselle” (coreografie di Jean Coralli, Jules Perrot e Marius Petipa), “La Bayadère” (coreografia di Marius Petipa, versione rivista di Vladimir Ponomarev e Vakhtang Chabukiani), “La Fille du Pharaon” (coreografia di Marius Petipa ricostruita da Toni Candeloro), “Le Réveil de Flore” (ricostruzione della produzione del 1894 di Marius Petipa e Lev Ivanov, ripresa di Sergei Vikharev), “Raymonda” (coreografia di Marius Petipa, versione riveduta di Konstantin Sergeyev), “Chopiniana” di Michel Fokine, “Le Carnaval” di Michel Fokine, “Le Spectre de la rose” di Michel Fokine, “Pétrouchka” di Michel Fokine, “La fontana di Bachchisarai” (coreografia di Rostislav Zakharov), “Lo Schiaccianoci” (messa in scena di Vasily Vainonen), “Spartacus (coreografia di Leonid Yacobson), “Prodigal Son”, “Symphony in C”, “Theme and Variations”, “Tarantella”, “Jewels” “Piano Concerto No. 2”, “Tchaikovsky Pas de deux”, “Sogno di una notte di mezza estate” (tutte su coreografie di George Balanchine), “Le Jeune homme et la mort” (coreografia di Roland Petit), “In the Night” (coreografia di Jerome Robbins), “Études” (coreografia di Harald Lander), “Sylvia” (coreografia di Frederick Ashton), “The Legend of Love” (coreografia di Yuri Grigorovich), “Lo Schiaccianoci” (messa in scena di Mihail Chemiakin e coreografia di Kirill Simonov), “Steptext”, “The Vertiginous Thrill of Exactitude” e “In the Middle, Somewhat Elevated” (tutte su coreografie di William Forsythe), “The Magic Nut” (messa in scena di Mihail Chemiakin e coreografia di Donvena Pandoursky), “The Golden Age” e “The Overcoat after Gogol” di Noah D. Gelber; “Aria Suspended” (coreografia di Peter Quanz), “The Ring” (coreografia di Alexei Miroshnichenko), “Without” (coreografia di Benjamin Millepied); “Infra” (coreografia di Wayne McGregor); “Solo” e “Adagio Hammerklavier” di Hans van Manen; “Push Comes to Shove” (coreografia di Twyla Tharp), “The Bronze Horseman” (coreografia di Yuri Smekalov), “Le Divertissment du roi” di Maxim Petrov; “Il bacio della fata” di Maxim Petrov; “Concerto per violino n. 2” (coreografia di Anton Pimonov); “Coppélia” (coreografia di Alexander Sergeev); “A csodálatos mandarin” (coreografia di Yuri Possokhov); “Flight of Angels” (coreografia di Edward Liang); passo a due da “La Vivandière” (coreografia di Arthur Saint-Léon).

Philipp Stepin ha danzato anche nelle produzioni “Cinderella”, “Anna Karenina”, Concerto DSCH”, “Il cavallino gobbo”, “Seven Sonatas” e ha preso parte ad altre coreografie firmate da Alexei Ratmansky, Johnny Eliasen, Gary Chryst e Peter Quanz.

Congratulazioni e buon lavoro!

 

Michele Olivieri

 

Foto: Mariinskij Theatre

www.giornaledelladanza.com

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