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Appuntamento imperdibile con “La danza dietro il sipario” [RECENSIONE]

Ospitata in uno dei Musei più belli di Milano, quello del Teatro alla Scala diretto da Donatella Brunazzi, con i suoi incredibili cimeli legati al tempio del Piermarini declinati sulle nove muse rappresentanti l’ideale supremo dell’Arte, la Mostra Lo sguardo nascosto a cura di Paola Calvetti e Livia Corbò nell’allestimento di Margherita Palli con le evocative fotografie di Gérard Uféras (Chevalier de l’Ordre des Art et des Lettres) affascina per i molteplici dettagli da esplorare. L’uso della luce, degli spazi, l’atmosfera, il collocamento e il percorso che abbraccia anche lo scenografico Ridotto Toscanini completa ogni affioramento.

Il grande fotografo parigino attraverso i numerosi scatti (prevalentemente in bianco e nero) distilla una riflessione sulla memoria storica, ma soprattutto sul presente tra distanza e connessione. Le immagini includono momenti in prova, attimi di intimità e raccoglimento, sorrisi, riposi, compartecipazioni, distensioni, nel trascorrere del tempo che ognuno dei ballerini e delle ballerine con i maître, i coreografi e il direttore appaiono dalle profondità dei sensi riflettendo su alcuni dei nostri ricordi.

Ricordi che diventano riflessioni sulla vita dietro le quinte prima di affrontare le luci della ribalta, sulle relazioni professionali e umane. Attimi importanti per molteplici aspetti della quotidianità. Uféras, in punta di piedi, pone al servizio le sue singolari capacità per innalzare un’opera che raggiunge con successo gli obiettivi. È come entrare in una “galleria” di bellezza ed essere trasportati mediante lo sguardo in un luogo e in un tempo sospesi oltre lo spazio. Trovando una verità più grande.

La mostra incoraggia la comprensione degli anni del Balletto scaligero con un occhio alla formazione diretta da Frédéric Olivieri, accrescendo significativamente il patrimonio del Teatro, consentendo di celebrare gli artisti e la loro generosità nel donare a piene mani “cultura e bellezza” mediante il rigore e la disciplina.

Gérard Uféras afferma che “Dietro le quinte sei uno spazio unico: non è realtà, ma non è nemmeno finzione. Sei in una dimensione dove non è facile capire cosa accada realmente e cosa sia solo immaginato” ed è proprio questo concetto il filo rosso che lega le fotografie, disvelando un mondo parallelo dove i sogni sono vie d’entrata verso dimensioni in cui l’animo esplora versioni alternative del proprio “io”.

Dice bene Manuel Legris, il quale dichiara che “Alla fine, quando si entra in scena, cambia tutto: siamo al servizio della coreografia, del pubblico. Dell’arte”. Ed è proprio questa sintesi sul concetto estetico e sull’appellativo di tramite che vincola ogni requisito proposto dagli scatti in modelli da seguire e di cui parlare se proposti sul sentimento e sulla passione. Questi due sostantivi sono l’autentica accoglienza che accomuna arte e artista in un connubio abile a trasformare l’ordinario in straordinario.

A correlare il percorso si trovano inoltre le ballerine di carta a cura di Caterina Crepax che presenta i tutù nel loro habitat naturale tra sbarre, scarpette, specchi e cassette della pece, plasmati con cura e dai nomi commemorativi che rievocano il “viaggio” di questo simbolo accademico per eccellenza: piumetta, libellula, romantica, preziosa, apollinea, armonica. Abiti e accessori a mo’ di sculture, non da indossare ma idonei a dimostrare come tale materiale una volta lavorato e trasformato diviene un tramite creativo per forgiare qualcosa di unico, rendendolo anch’esso vivo ed emotivo.

Interessante, l’excursus storico in doppia lingua dai primi passi del Balletto alla Scala fino ai giorni nostri, redatto su pannelli rosa con inserti fotografici rappresentanti i grandi protagonisti del passato nonché significative locandine, che informano lo spettatore sul percorso coreutico che ha attraversato l’antica istituzione milanese con la sua Scuola di Ballo e un occhio nostalgico alla Piccola Scala, senza mancare nomi immortali del calibro di Georges Noverre, Gasparo Angiolini, Salvatore Viganò, Michail Fokin, Léonide Massine, Cia Fornaroli, Luciana Novaro, George Balanchine, Roland Petit, Elisabetta Terabust, Rudolf Nureyev, Maurice Béjart, Olga Amati, Nives Poli, Bianca Gallizia, Edda Martignoni, Ugo dell’Ara, Giulio Perugini, Esmée Bulnes, Mario Pistoni, Walter Venditti, Anita Magyari, Isabel Seabra, Elisabetta Armiato, Sylvie Guillem, Roberto Bolle, Massimo Murru, Svetlana Zakharova, e naturalmente le grandi étoile Carla Fracci, Liliana Cosi, Luciana Savignano, Oriella Dorella, Anna Razzi, e la lista sarebbe davvero infinita.

La video-installazione Oltre il velo riporta lo spettatore alla contemporaneità della danza a cura di Valentina Moar con i visual artist Judith Selenko Peter Venus, il compositore Bojan Vuletić e i ballerini Stefania Ballone Alberto Terribile. Completa il percorso un video curato da Paola Calvetti Vito Lorusso.

Tra i vari oggetti esposti, appare straordinaria la scarpetta calzata da una delle più celebri ballerine dell’era romantica, Fanny Elssler, nella Giselle del 1848 a San Pietroburgo, oltre ai costumi indossati da Carla Fracci e da Rudolf Nureyev nello Schiaccianoci

Lo sguardo nascosto è un appuntamento imperdibile per cogliere l’eccellenza e il lavoro della Compagnia di Ballo della Scala, e in senso lato della danza, nel suo infinito potere che dona linfa a nuovi immaginari, tra evoluzione, tradizione e visione, in grado di sfiorare con impalpabilità l’incanto.

È possibile acquistare il libro “Lo sguardo nascosto” edito da il Saggiatore (248 pagine) con le fotografie di Gérard Uferas, in vendita in tutte le librerie e online. L’esposizione prosegue fino al 14 settembre 2025 ed è compresa nel biglietto del Museo.

Michele Olivieri

Foto di © Gérard Uféras/Photo Op

www.giornaledelladanza.com

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